Suzuki V-Strom 250
La corsa sfrenata verso potenze e prestazioni sempre più elevate da tempo sbatte violentemente contro quelle che sono le richieste di un mercato asiatico che, forte di numeri semplicemente inarrivabili per il vecchio continente, ha fame di modelli di piccola e media cilindrata, dal costo contenuto sia per quanto riguarda l’acquisto, sia per il mantenimento.
Questo segmento di mercato sta crescendo anche in Europa, e poco alla volta tutte le Case più importanti stanno presentando moto di varie tipologie, caratterizzate da cilindrate che partono dalla "quarto di litro". Moto che devono fare tutto e senza particolare impegno, che possano soddisfare chi si affaccia per la prima volta al mondo delle due ruote, ma anche chi semplicemente abbia il desiderio di tornare in sella ad una moto "vera". Il prezzo di acquisto contenuto, 5.740 € e con costi di gestione assai modesti, la mette la piccola V-Strom in diretta concorrenza con la Kawasaki Versys-X 300 e con la BMW G310 GS, che costano circa duecento euro in più ma che possono però contare su motori più performanti.
Com'è fatta?
La Suzuki V-Strom 250 è una moto dalla presenza “importante”, con un design che richiama alla mente la celebre DR-Big di fine anni ottanta, con il suo mitico becco. I materiali e le finiture in generale si possono definire solidi più che accurati, mentre la dotazione appare allineata a quanto offre la concorrenza. Pratica e utile la presa 12V presente sul lato sinistro del cruscotto, perfetta per ricaricare lo smartphone o per alimentare un navigatore GPS. Già, perché seppur di cilindrata contenuta, la V-Strom 250 pensa in grande, e non si tira indietro quando si parla di viaggiare e macinare chilometri. Accessoriata con un set di bauletti, borsa da serbatoio e cavalletto centrale, infatti, la piccola crossover di Hamamatsu può trasformarsi in una viaggiatrice instancabile.
Premettiamo che qui non si deve certo aver fretta di arrivare; in compenso il comfort e le caratteristiche di guida fanno della V-Strom d'accesso un’ottima compagna di viaggio. Il fatto che non si debba avere fretta è logicamente legato alle prestazioni del suo motore da una quarto di litro, un bicilindrico in linea che eroga 25 cv a 8.000 giri: non molti in assoluto, ma in compenso con una erogazione della coppia che raggiunge il picco di 23,4 Nm a 6.500 giri, abbastanza corposa sin dai bassi regimi, e che rende discretamente pronta in fase di ripresa la duemmezzo giapponese.
La ciclistica è caratterizzata da un telaio in tubi d'acciaio, con forcella telescopica priva di regolazioni e monoammortizzatore con registro del precario molla; i cerchi a dieci razze in lega leggera sono da 17 pollici, e calzano pneumatici IRC 110/80 e 140/70 dal look più stradale che non off road, anche se qualche sterrato poco impegnativo è senz'altro alla loro portata. L’impianto frenante è naturalmente dotato di ABS, e può contare su due dischi, rispettivamente da 290 mm l’anteriore e 240 mm il posteriore.
Come va
Montati in sella ci si trova davanti, in posizione piuttosto rialzata, con la strumentazione LCD leggibile e discretamente ricca. Sul display vengono visualizzati, oltre a contagiri e tachimetro, il livello carburante, orologio, contachilometri parziali e totale, rapporto inserito e temperatura del liquido raffreddamento. Pratica e utile la presa 12V presente sul lato sinistro del cruscotto, perfetta per ricaricare lo smartphone o per alimentare un navigatore GPS. Già, perché seppur di cilindrata contenuta, la V-Strom 250 pensa in grande, e non si tira indietro quando si parla di viaggiare e macinare chilometri. Accessoriata con un set di bauletti, borsa da serbatoio e cavalletto centrale, la piccola crossover può trasformarsi in una viaggiatrice instancabile.
Si entra in sintonia sin da subito con la piccola della famiglia V-Strom: l’ampia sella ti accoglie in maniera regale, mentre il manubrio risulta troppo chiuso per i nostri gusti; inoltre l’altezza delle pedane è un po' troppo elevata per il nostro metro e ottanta. In compenso si tocca terra agevolmente con entrambi i piedi, e i 188 chilogrammi in ordine di marcia sono ben distribuiti anche quando ci si muove a bassa velocità.
Il motore non sarà un fulmine, ma ha un’erogazione molto lineare con un discreto tiro ai bassi e medi regimi: inutile tirargli il collo fino all’intervento del limitatore, che si attiva a circa 11.000 giri: meglio goderselo tra i 4 e gli 8.000, e nel caso si debba riprendere in maniera più rapida conviene scalare uno o più rapporti sfruttandone le ottime caratteristiche d’innesto del cambio. Il bicilindrico, oltre a vibrare poco o nulla, si dimostra estremamente parco nei consumi, almeno stando a quanto indicato dalla strumentazione digitale.
Anche sfruttando il motore fino all’ultimo cavallo, e spalancando il gas senza troppi convenevoli, l'indicatore di livello del carburante cala molto lentamente, e non fatichiamo a credere a quanto riferito dai tecnici Suzuki quando dichiarano un’autonomia fino a 500 km sfruttando tutti e 17 i litri di capacità del serbatoio.
L’assetto ci è piaciuto parecchio, le sospensioni riescono a garantire un buon confort senza che questo penalizzi la guidabilità e la precisione sia in inserimento che in percorrenza: la "V-Strommina" cambia direzione con il minimo sforzo e trova subito l’assetto giusto senza incertezze; e nel caso in cui si voglia affrontare uno sterrato leggero offrono anche un’escursione sufficiente a evitare fastidiosi fondocorsa.
A velocità autostradali si affaccia qualche vibrazione sulle pedane e qualche turbolenza dovuta al parabrezza particolarmente verticale, come se la moto ci stesse mandando dei segnali suggerendo di abbassare il ritmo e godersi di più il panorama. Guidare la V-Strom 250 è anche e soprattutto questo, una moto da usare tutti i giorni per i piccoli spostamenti, che non si tira indietro quando c’è da macinare chilometri, anche con annesso passeggero e qualche bagaglio. L’importante è non avere fretta.
Maggiori informazioni
Luogo - Silverstone (Inghilterra)
Meteo - sole 18°
Foto di: Suzuki
Abbigliamento
Giacca IXON Stratus HP
Casco Arai Chaser-X
Guanti Alpinestars
Scarpe TCX
Pantaloni OJ Sole
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Marci 1952, Milano (MI)Per circa il 90% dei motociclisti Italiani, questa e le sue concorrenti, Kawa Bmw ecc ecc, sono le moto che fa al loro caso. Anche se per una buona percentuale di questi fenomeni, penso che 25 cv siano anche troppi.
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sasch67, Gravina di Catania (CT)che mercato capriccioso quello italiano. qualche anno fa con la stessa cifra ti portavi a casa il bicilindrico suzuki 650 montato nella gladius che parlando di leggerezza e guidabilità era fruibile benissimo anche all'utenza femminile. la differenza dei costi di gestione fra un 250 e un 650 è veramente esigua, ma la risposta di coppia e prontezza del motore è logicamente enorme. Riguardo costi di assicurazione li dipende dalla tua classe di merito e se sei una new entry delle due ruote paghi sempre tanto con qualsiasi cilindrata. Quindi la mia considerazione sulla tendenza del mercato alle piccole cilindrate è un vero capriccio di un utenza impreparata ed ignorante.