Triumph Bonneville Street Scrambler 900 m.y. 2019
Triumph Street Scrambler: le novità per il 2019
Vi abbiamo raccontato pochi giorni fa le novità che vestono la Triumph Street Twin 900 modello 2019: ebbene, anche la Scrambler riceve i suoi begli aggiornamenti per presentarsi al meglio la prossima stagione. Come sulla Twin, anche qui le novità si trovano principalmente sottopelle: il propulsore si aggiudica i graditissimi 10 cavalli in più, raggiungibili ora a 7.500 giri del motore.
Oltre all'aumento di potenza del 18%, anche la Scrambler riceve la più performante pinza anteriore Brembo a quattro pistoncini: più potenza e più potere frenante all'impianto, composto da un disco singolo anteriore da 310 millimetri e uno posteriore da 255.
Un piccolo accorgimento anche per quanto riguarda le sospensioni, con la forcella KYB dotata di steli da 41 millimetri che monta nuove cartucce, e con una maggior distanza tra gli steli stessi, per conferire alla moto un'aria ancora più aggressiva e offroad.
Tutto invariato al posteriore: il doppio ammortizzatore regolabile nel precarico e con escursione di 120 millimetri continua a fare il suo dovere, "morso" da una pinza a quattro pistoncini.
Anche per quanto riguarda cerchi e gomme non ci sono novità da segnalare: 19 pollici all'anteriore, 17 dietro, con cerchi a raggi e gomme dual purpose Metzeler Tourance, le così dette "semi tassellate", che affrontano senza problemi strade bianche e fuoristrada leggero, ovvero quello per cui è pensata la nostra Scrambler.
Dal lato estetico sono pochi i ritocchi che Triumph ha dedicato alla sua classica di minor cilindrata: la nuova strumentazione e una nuova finitura del logo sul serbatoio.
Non sono finite invece le novità "nascoste", nascoste nel pulsante Mode che troviamo sul blocchetto sinistro del manubrio: oltre ai riding mode Rain e Road troviamo - sorpresa! - la modalità OffRoad, che disattiva completamente ABS e controllo di trazione per affrontare sentieri sterrati senza pensieri.
Purtroppo, durante il nostro test non abbiamo avuto modo di portare la Scrambler fuori dall'asfalto, ma, memori delle ottime basi del model year precedente, ci sentiamo di poter dire che questa nuova opzione non possa che migliorare le performance della bella Triumph.
Vediamo invece come si è comportata su strada, durante il nostro test portoghese di Lisbona.
Triumph Street Scrambler, come va?
Scendere dalla Street Twin e accomodarsi sulla Street Scrambler significa davvero cambiare totalmente moto, impostazione e sensazioni di guida. Il fatto che la base tecnica sia la stessa inganna, ma in Triumph sono riusciti a vestire questa Scrambler di un'identità tutta sua, che poco ha da spartire con la più classica sorella "Bonnie", che peraltro sulla carta, a quanto dicono i numeri di vendita, vince. Noi invece abbiamo preferito la Scrambler, per guidabilità, divertimento, personalità.
Scegliere l'una o l'altra sta solo ed esclusivamente nel gusto personale di ognuno, ma è altrettanto vero che possono essere l'una il seguito dell'altra: la Twin per iniziare, la Scrambler quando si inizia a desiderare qualcosina di più.
Ad ogni modo, in sella a questa moto sembra di starci da sempre già dal primo minuto: il manubrio ampio le regala una bella guidabilità, la ciclistica non si tira indietro davanti a qualche piega, e i cavalli in più, beh, ci stanno davvero a pennello per completare il quadro di una moto divertente e piacevole come poche.
Più cavalli, una frenata decisa e modulabile, una frizione a prova di traffico intenso (morbidissima!) e delle sospensioni progressive e votate tanto al comfort quanto alla guida un po' più sprint.
La posizione in sella, più alta di 3 centimetri rispetto alla Street Twin, accoglie comodamente piloti di tutte le altezze e consente la guida in piedi, quando la si porta su terra.
Cosa volere di più quindi da questa Triumph, che oltretutto, a nostro avviso, è anche bella e indubbiamente ben fatta e curata?
Che non vibri, e che resti confortevole anche sulle lunghe percorrenze, ad esempio?
Beh, ce l'abbiamo, fatta eccezione ovviamente per quanto riguarda la protezione dall'aria alle alte velocità, inevitabilmente assente.
Un altro difetto, a voler cercare il pelo nell'uovo, potremmo imputarlo al peso: 203 chilogrammi a secco non sono pochi, ma come spesso accade si notano più sulla scheda tecnica che nella guida.
Alla fine del nostro test è evidente che questa Scrambler ci ha conquistati, ma quanto costa?
I prezzi f.c. partono da 10.900 euro, e Triumph propone ovviamente una serie infinita di accessori originali per personalizzarla, oltre a un kit "suggerito": si chiama "Urban Tracker", e comporende una robusta borsa laterale da 25 litri con relativo kit di fissaggio; un silenziatore slip-on Vance & Hines; il tappo dell'olio nero lavorato al CNC; una tabella portanumero; un traversino nero per il manubrio; una sella special cnera a coste; una griglia con cornice per il faro anteriore; un parafango anteriore alto e un kit paracoppa. Il tutto al prezzo di 2.239 euro, Iva inclusa.
Abbigliamento utilizzato
Casco X-Lite X-1004
Giacca REV'IT! Bellcoure Lady
Guanti REV'IT! Monster Lady
Jeans Spidi Lady
Stivali TCX Boulevard
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kodiak59, Bergamo (BG)credo che le norme molto restrittive da rispettare per produrre le moto in genere, applicate ad una "classica" creino più problemi di difficile risoluzione se si vogliono mantenere le caratteristiche peculiari del "genere". Per cui anche il prezzo finale, se si considerano queste cose è in parte giustificabile. Mi spiego, nel 2005 ho acquistato una Triumph Bonneville 790 Black a carburatori, 7.700€ su strada, moto bellissima (per me) essenziale, ma con una dotazione davvero "basica". Ammortizzatori economici e durissimi, sostituiti poi con dei Bitubo, freni appena sufficienti e quello anteriore (non flottante) dopo un pò si svergolava, in garanzia ne ho sostituiti due in ventimila km. Il motore robustissimo e regolare ma fiacchissimo, acquistai il Kit Galli e andò un pochino meglio ma consumava parecchio. Dotazione: ho dovuto comprarmi il cavalletto centrale e poi il portapacchi. Oggi queste nuove che siano T100 o Street Twin/Scrambler è vero che costano 10.000€ ma hanno il motore HT che va che è una bellezza (provato i modelli 2018), pieno e anche "svelto" se si vuole, hanno il raffreddamento a liquido che quasi non si nota, ovviamente l'iniezione elettronica camuffata in modo egregio e addirittura le mappe motore, le sospensioni posteriori mi sembrano ancora abbastanza economiche ma in complesso sono moto curate, evolute, al passo con i tempi e che soprattutto mantengono la loro identità di moto "classiche" che più classiche non si può, quindi direi che anche i diecimila euro per acquistarle possano essere ben spesi.
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Capobutozzi1, Roma (RM)È oggettivamente bellissima, forse un giorno la comprerò. So comunque che non vale i soldi che costa ma al cuore non si comanda