Triumph Tiger 1200 2022 GT e Rally Explorer: TEST su strada. Sono il nuovo punto di riferimento?
Come vanno
La risposta ce la darete voi dopo i demo ride dei concessionari. Di certo le nuove Triumph Tiger 1200 (in questo articolo trovate la prova delle GT Pro, GT Explorer e Rally Explorer, mentre qui abbiamo provato la Triumph Tiger 1200 Rally Pro) sono tra le moto più comode e ben equipaggiate nel mondo maxienduro over 1000 cc.
Costano tanto - ma comunque meno di certe rivali - e hanno fatto un grande salto in avanti come guidabilità, grazie al minor peso e alla maggiore potenza. Nel video, alla fine della prova, parliamo delle nuove Triumph Tiger 1200 con Andrea Buzzoni, Country Manager di Triumph Italia.
A listino c'è anche la Triumph Tiger 1200 GT in versione base, ma sicuramente le attenzioni dei clienti ricadranno sulle Pro ed Explorer (che ha in più persino il serbatoio da 30 litri, il radar posteriore, la sella riscaldata per il passeggero). Per gli allestimenti e i prezzi vi rimandiamo a questo servizio.
La Triumph Tiger 1200 GT Pro si dimostra amichevole dal primo approccio. Sella accessibile a tutti (85 cm) e peso del tutto gestibile (245 kg col pieno da 20 litri) la rendono immediatamente facile. Il motore a scoppi irregolari vibra poco e gli sfoghi dell'aria dai radiatori laterali sembrano funzionare bene. Durante il test c'erano 20°, ma non abbiamo mai sentiro l'aria calda investire le gambe. Bellissima e chiara la strumentazione TFT, dotata di una grafica che vedremmo bene anche sulla Tiger 900 (il cui contagiri pecca di immediatezza).
Le finiture sono di alto livello. Abbonda l'alluminio, usato per tutti i comandi, ma anche per contenere il peso del serbatoio. Frizione e freno anteriore hanno le pompe radiali (Magura).
La Tiger GT ha i cerchi da 19" davanti e 18 dietro (larghezza rispettivamente 120 e 150) e impiega gomme Metzeler Tourance Next. Il tre cilindri dispone ora di 150 cavalli. Tanti, ma tenuti sotto controllo senza alcun problema dall'ottima elettronica e dalla bontà dei pneumatici scelti dagli Inglesi.
Il triple spinge con una sonorità rinnovata e, come la 900, ha ora un sound da bicilindrico ai bassi, ma con la linearità spettacolare del tre: zero strappi!
Riprende con tanta gentilezza già a 3.000 giri, ma occhio a non farsi trarre in inganno. E' gentile, sì, ma sta già tirando come un toro. A 5.000 giri ti strappa tanti sorrisi e dai 6.000 parte con una progressione che accontenta anche i palati sportivi. Il cambio con assistenza elettronica è impeccabile (anche se la leva di serie è regolata un po' troppo bassa), mentre i freni Brembo Stylema confermano una resa priva di difetti.
Sono ottime le sospensioni semi-attive Showa con precarico automatico. Sono sensibili alle regolazioni, comode sullo sconnesso e sostenute nelle staccate tra le curve. Un punto di riferimento. Dai riding mode si controlla in modo semplice sia la risposta del motore, sia quella delle sospensioni (anche per la guida nel fuoristrada facile).
La Tiger 1200 GT Pro è regale a livello di confort sia per il pilota che per il passeggero. Il parebrezza regolabile ripara bene e la sella non ti stanca nemmeno dopo ore in sella. C'è tutto quello che serve per coccolarti (cruise, manopole riscaldate, connettività di ultima generazione con navigazione turn by turn e controllo persino della gopro). Il serbatoio da 20 litri dà una buona autonomia, sebbene il consumo non sia da record. Abbiamo percorso in media 16,5 km/l, senza però badare troppo a contenere la spesa dal distributore. Un dato positivo, se teniamo presenti i 150 cavalli del motore e che si pone a metà strada tra la più assetata Ducati Multistrada V4 e la più parca BMW R1250GS.
Se volete autonomie da grandi viaggi c'è poi la Triumph Tiger 1200 GT Explorer. Una vera ammiraglia, col serbatoio da 30 litri (in alluminio ovviamente). A pieno carico si avverte il maggiore peso in manovra, ma in movimento l'equilibrio è del tutto paragonabile alla GT Pro. Qui troviamo anche il radar posteriore (Continental). Esteticamente la sua collocazione non ci fa impazzire (lo vedete sotto il portapacchi posteriore), anche perché la linea studiata da Rodolfo Frascoli è davvero pulita ed elegante. Però la sua utilità è innegabile: porta in dotazione il blind spot detector, che ci avvisa con la luce arancione sullo specchietto della presenza di un veicolo nell'angolo cieco. Triumph non impiega invece il radar anteriore (utile per avere il cruise control adattivo), ritenuto superfluo in ambito motociclistico e dal costo che inciderebbe sul prezzo finale.
Di serie c'è invece l'hill descend control, che permette di tenere ferma la moto sui pendii senza toccare i freni.
Nel video vi raccontiamo anche come va la Triumph Tiger 1200 Rally Explorer. Una moto unica: cerchio da 21 anteriore, trasmissione a cardano, serbatoio da 30 litri e motore triple da 150 cavalli. In fuoristrada il comportamento è simile alla Tiger 1200 Rally Pro e su strada la guida è davvero una bella sorpresa. La moto è euilibrata, potente, comodissima. Appena meno agile della Rally Pro. Però con la Explorer le gambe lunghe aiutano: la sella è alta (87/89 cm) e il peso a pieno carico resta comunque da maxi moto.
Maggiori info
Maggiori info:
Tester Andrea Perfetti (185 cm, 85 kg)
Casco Alpinestars SM8
Maschera Scott Prospect
Abbigliamento Alpinestars Venture XT
Guanti Alpinestars
Airbag Alpinestars Tech Air 5
Stivali Alpinestars Tech7 Enduro
Luogo: Portogallo, Algarve
Meteo: coperto, 22°
Foto e video: Kingdom Creative, A.P.
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remoletto, Calderara di Reno (BO)La ruota posteriore da 150 non si può vedere
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kodiak59, Bergamo (BG)l'estetica non la discuto perché è soggettiva ma per il resto ...grandissime moto!