Yamaha Fazer 8 e FZ8
Le più equilibrate in famigliaIl giusto sta nel mezzo. Ecco cosa hanno pensato alla Yamaha dovendo decidere delle nuove Fazer 8 e FZ8. Seicento cc possono sembrare pochi per un motociclista non di primo pelo, con un tiro ed una coppia non proprio esaltanti, due punti dolenti delle FZ6 e Fazer 6. Al contrario, mille possono sembrare troppi, magari dopo che si è da poco abbandonato il maxi scooter di turno, o anche solo psicologicamente, davanti a madri, mogli e fidanzate borbottanti. Ecco spiegata la scelta di una giusta via di mezzo, un bel 4 cilindri da 779 cc, con potenza adeguata. E badate bene che non è il motore della FZ1 dimagrito, bensì una nuova unità che deriva addirittura da quello della R1 2008.
Sono passati oltre due lustri da quando, era il 1998, la Fazer 600 è apparsa sul mercato, e ne sono state vendute ben 250.000, numero di tutto rispetto, che la pone tra le moto di successo.
Estetica
Che le nuove ottocento facciano parte della famiglia FZ, beh ci vuole poco a capirlo. Più che dalla seicento, le FZ8 e Fazer 8 attingono a piene mani dalla mille FZ1. Battagliera e aggressiva la roadster, più garbata ed elegante la versione semi carenata.
Pur somigliandogli, dovete sapere che della FZ1 c’è ben poco. Telaio, forcellone e fanale posteriore, sono gli unici elementi in comune, per il resto è, anzi sono, due moto completamente nuove.
Essenziale e priva di orpelli, ma non per questo “povera”, la FZ8, con il gruppo ottico anteriore che le dona uno sguardo aggressivo, più stilosa, con il doppio faro che slancia la profilata semicarena (dotata anche di un doppio deflettore d’aria sulle fiancatine) la Fazer 8. Tolti questi due particolari le due Yamaha sono praticamente identiche.
Riviste entrambe nella zona del girovita, le due Yamaha perdono un paio di centimetri di larghezza nella parte bassa del serbatoio, che mantiene lo stile della FZ1, giusto per riuscire a cingerlo meglio con le gambe e quindi a “sentire” maggiormente la moto durante la guida. Una presa d’aria ha fatto capolino nella parte anteriore del serbatoio, che serva a migliorare la respirazione del quattro cilindri? O forse che sia stata messa lì per esaltarne il rumore di aspirazione? Propendo per la seconda ipotesi.
Fazer 8 – FZ8 1-0
La vocazione più turistica della Fazer 8, emerge oltre che nella diversa configurazione del cupolino, anche nella differente dotazione dedicata al passeggero. Sella di discrete dimensioni e imbottitura sono comuni ad entrambe, mentre le due maniglie, comode e utilizzabili, sono esclusiva della Fazer 8. Sulla FZ8 ci si deve accontentare della classica cinghietta (per chi ha il coraggio di usarla).
La serratura per sbloccare la sella è presente, ma sulla capacità del sottosella non contateci troppo, al massimo ci potete riporre i documenti della moto ed un blocca disco, ma visto che è la tendenza attuale (purtroppo) non lo annovererei tra i difetti.
Tenendo sempre ben presente le quotazioni di queste due moto, rispettivamente 8.190 € f.c. la FZ8 (disponibile da Maggio nei concessionari) e 8.690 € f.c. la Fazer 8 ( prime consegne a Giugno), e soprattutto i contenuti tecnici di tutto rispetto, un’altra sorpresa positiva arriva dalle finiture. Materiali solidi e di qualità, plastiche di bell’aspetto e ben assemblate, verniciature ottimamente eseguite e “ordine” per quanto riguarda cablaggi e cavetti vari.
In sella
Apprezzabile l’ergonomia di entrambe le moto, e ci mancherebbe anche perché sotto questo aspetto sono identiche. Gambe piegate il giusto, busto solo moderatamente inclinato in avanti, pongono le due Yamaha nel gruppo delle moto ergonomicamente “corrette”. La FZ8 non eredita il manubrio dritto della FZ1e se la cosa può dispiacere dal punto di vista estetico, non lo è dal punto di vista pratico.
Le manopole un po’ più aperte rispetto alla seicento, le pedane moderatamente basse e la sella ampia, che permette spostamenti longitudinali agevoli, consentono di trovare una posizione di guida ottimale a guidatori di tutte le altezze, che oltretutto non avranno alcuna difficoltà a poggiare entrambi i piedi a terra. Questo anche grazie alla sella, ora maggiormente rastremata sui fianchi, particolare che ne limita in parte l’imbottitura nella zona anteriore.
Strumentazione
Passi la strumentazione sulla FZ8, piccola e compatta, rannicchiata dietro al faro, ed essenziale nei contenuti. Contagiri analogico, display con tachimetro e contachilometri doppio, indicatore del livello carburante, temperatura liquido e orologio.Questi contenuti, perfetti per una naked, vanno un po’ stretti alla Fazer8, che vista anche l’attitudine ai viaggi, avrebbe meritato qualche cosa in più.
Ciclistica e Motore
Come già scritto, la ottocento ha in comune con la sorella maggiore il telaio a diamante pressofuso in alluminio ed il forcellone, anch’esso del medesimo materiale. I cerchi, pur identici esteticamente, sono più leggeri, mentre le sospensioni sono completamente nuove. Di bell’aspetto, seppur essenziale nella funzionalità, la forcella con steli rovesciati da 43 mm è priva di regolazioni, mentre il mono, dotato di leveraggio monocross, ha il solo registro del precarico molla.
Niente orpelli, ma tanta concretezza, per i freni. Pinze monoblocco e dischi da 310 mm davanti, discone da 267 mm per la ruota posteriore. Dal 2011 sarà disponibile anche il sistema antibloccaggio ABS.
Il peso in ordine di marcia, 211 kg per la FZ8, 4 in più per la Fazer 8.
Motore
Di derivazione R1 2008, il quattro cilindri 779 cc ha il rapporto alesaggio/corsa 68,0 mm x 53,6 mm. Pensato per esaltare le doti di elasticità e coppia ai medi regimi, il motore di queste Yamaha eroga106,2 CV (78,1 kW) a 10.000 g/min, con una coppia massima di 82,0 Nm a 8.000 g/min. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie ad un sistema di aspirazione che prevede, oltre ad un air-box da 7,8 litri, cornetti d’aspirazione di altezza diversa. Icilindri 1 e 4 hanno collettori da 125 mm e i cilindri 2 e 3 da 150 mm.
L’alimentazione su FZ8 e FAZER 8 è supportata dall’elettronica, grazie alla gestione elettronicadellafarfalla secondaria che insieme a quella principale garantisce un controllo ulteriore sul volume d’aria in aspirazione.
Pronti via
La cosa che colpisce, ancora prima di partire, è la scorrevolezza dei comandi. Frizione e cambio sono “di burro”. Leggera e modulabile la prima, silenzioso oltre che preciso e a prova di errore il secondo.I primi chilometri percorsi nel traffico mattutino di Marsiglia, che in questo assomiglia incredibilmente a Milano, vedono in leggero vantaggio la naked, che pur avendo il peso della strumentazione e del faro direttamente solidali al manubrio, appare più reattiva e guizzante. Il vantaggio della semi carena, però, emerge non appena ci si allontana dalla città. La più che discreta protezione offerta dalla Fazer 8 (per gli incontentabili è possibile montare un plexiglass più alto mettendo mano al portafogli) permette di poter alleggerire la pressione dell’aria fin sulle spalle, particolare che naturalmente la fa preferire alla sorella “nuda” nei trasferimenti veloci. Quest’ultima, anche se priva di qualsivoglia cupolino (è previsto un deflettore tra gli optionals) è però in leggero vantaggio nel misto stretto, dove la mancanza della semicarena, la rende più rapida e reattiva in inserimento, oltre che più sostenuta di assetto. La forcella, infatti, ha la medesima regolazione e gioco forza, la carenatura pesando tutta sull’anteriore, aumenta l’inerzia e carica maggiormente l’anteriore. Questo è un vantaggio durante i passaggi su asfalti sconnessi (che da queste parti a differenza di “casa nostra” sono una rarità!) situazione in cui la Fazer 8 se la cava meglio della FZ8.
Perfetto il connubio motore-ciclistica, lineare nell’erogazione sin dai 1.500 giri, quasi privo di vibrazioni, il quattro cilindri appare sfruttabile a qualsiasi numero di giri. Pacifico e amichevole dai 2.000 ai 4.000 giri/min. si inspessisce tra i 5.500/6.000 giri, per diventare cattivo e graffiante anche nella voce (visto che la presa d’aria sul serbatoio serve a esaltare il rumore dell’aspirazione!) oltre i 7.000 giri /min., mentre il limitatore interviene poco oltre gli 11.000 giri/min.
Ritmo allegro e sostenuto…
La mancanza totale di traffico e la piacevolezza delle strade, oltre che dei panorami davvero notevoli per bellezza e varietà, ha esaltato le doti di guidabilità di entrambe le Yamaha. Avendo avuto la possibilità di scambiarsi “in corso d’opera” le moto con i colleghi presenti, sono emerse le differenti personalità, ma anche le ottime caratteristiche di entrambe.
Nel misto stretto, la FZ8 si esalta, rapida e precisa, anche se sfruttata oltremodo, reagisce sempre in maniera composta. La risposta poco frenata delle sospensioni, soprattutto del mono che se “abusato” tende a pompare leggermente, non compromette mai la stabilità e la precisione di guida. L’appoggio offerto dalle Bridgestone BattlaxBT-021è limitato solo dai nottolini delle pedane, che fresano l’asfalto abbastanza facilmente, mentre viene facilitato dalla risposta, mai brusca, del motore.
Stesse sensazioni, ma con un filtro che rende tutto più armonioso, in sella alla Fazer 8. La risposta della forcella è più lineare, mentre la guida appare sin da subito più rotonda e meno nervosa. Medesimo il comportamento del mono nei confronti della sorella svestita. Pompa leggermente, ma non destabilizza l’assetto. Più lineare e piacevole il comportamento della forcella, che “ritorna” in maniera meno brusca.
Pur se prive di coreografiche pinze radiali, il comportamento dell’impianto frenante è eccellente. La leva freno (regolabile) per nulla spugnosa nell’azione, consente di avere tutto sotto controllo, e di poter contare su una potenza frenante più che adeguata. Ottimo anche il freno posteriore, modulabile e potente, si adatta perfettamente soprattutto alle caratteristiche della Fazer 8, che viste le caratteristiche, potrebbe trovarsi a viaggiare a pieno carico, con annesso passeggero e bauletto da 46 litri optional.
Adesso sta a voi la scelta. Propendere per l’irriverenza della FZ8 o sulle doti di versatilità di utilizzo della Fazer 8 è un “problema” vostro.
- Look | Rapporto qualità prezzo | Guidabilità | Motore
- Comportamento del mono migliorabile
Presa a maggio 2013 fazer 8
Certo non è una gran turismo o una sbk ma fa divertire tantissimo e macinare km senza stancarti e senza dare rogne.
Il punto dolente è il mono ma si può risolvere senza svenarsi ( se proprio se ne sente l'esigenza) e con un paio di lavoretti da pochi euro tipo presa accendisigari,ponte elettrico per avere entrambi gli anabbaglianti accesi e triboseat diventa quasi perfetta per fare tutto..con un paio di gomme buone diventa anche un buon animale da curve e con due borse laterali ci vai dove vuoi.
Ora è uscita la mt09 che ho provato,motore ancora migliore è divertimento puro ma non ce ancora una versione in grado di sostituire la fazer 8 quindi per ora la reputo la migliore tra le moto di questa fascia di prezzo e utilizzo.
E' da un po che è stata presentata ma mi sento di dire ancora brava Yamaha.
Saluti e buoni km invernali a tutti!
Famiglia Yamaha