Yamaha MT-125 2020: look e grinta della MT-09 a portata di patente A1
Negli ultimi anni, la classe delle ottave di litro è stata letteralmente conquistata dalle naked: moto derivate dalle sorelle carenate (per sportività e grinta), ma che riescono ad offrire maggior comfort quando ci si sposta in città, si va a scuola o si vuole macinare un po’ di chilometri in compagnia. Nel 2014, a fianco della 2^ generazione di YZF-R125, è nata la prima MT-125, la più giovane della “Master of Torque” nonché il primo passo verso la “The Dark Side of Japan”. Lo scorso anno è stata presentata la nuova R125 (qui la nostra prova), rivista da cima a fondo per offrire un prodotto più accattivante nell’estetica e più entusiasmante nelle prestazioni, grazie alla fasatura variabile VVA. Su questa piattaforma dalle carte vincenti, arriva la MT-125 2020: ciclistica e motore condivisa con la sportiva e look derivato dalla più grande della famiglia, la MT-09.
Dopo averla ammirata al Salone di Milano 2019, siamo andati a Malaga (Spagna) per toccarla con mano e vedere come si comporta in strada la più giovane delle nude di Iwata.
Com’è
Come vi abbiamo accennato, l’estetica della MT-125 è stata completamente aggiornata per essere ancora più simile alla sorella maggiore e, ora, un occhio poco attento potrebbe anche confondersi! All’anteriore la mascherina dal design tagliente ingloba le due piccole luci di posizione e poco sotto si trova il faro a LED. La zona del serbatoio (con una capacità di 10 litri, inferiore rispetto a quella della carenata) e dei fianchetti ingloba l’anteriore e la nuova sella in un solo pezzo (altezza da terra di 810 mm) funge da codino e offre una nuova posizione di guida. Tra le novità tecnologiche c’è un nuovo display LCD in negativo per tutte le informazioni: tachimetro centrale digitale, contagiri a barre, contachilometri per la riserva, orologio, dati istantanei su consumo medio di carburante e velocità media.
Grandi aggiornamenti anche per quanto riguarda la ciclistica e il motore. Il monocilindrico da 125 cc raffreddato liquido eroga sempre 15 CV (per legge) ma, per dare quel “quid” in più, i tecnici giapponesi hanno maggiorato il diametro delle quattro valvole e hanno studiato la tecnologia di fasatura variabile VVA (presente anche sull’ultima R125). Il sistema sfrutta due camme di aspirazione, azionate da un pin elettro-attuato, che lavorano rispettivamente sotto i 7.400 giri/min per offrire più coppia e oltre per un maggior allungo. A contorno del propulsore, il corpo farfallato è da 30 mm e il volume dell’airbox è quasi raddoppiato. Il telaio deltabox in acciaio e il forcellone in alluminio hanno una diversa rigidità e la distribuzione dei pesi è stata rivista. Chiudono il pacchetto la forcella a steli rovesciati da 41 mm, l’impianto frenante anteriore radiale con disco da 292 mm e la ruota posteriore da 140 mm (contro i 130 mm del modello precedente). Il risultato finale è un interasse ridotto a 1.325 mm e un peso di 140 kg con il pieno di liquidi e benzina.
Come va
La MT-125 2020 è cambiata tanto e questo cambiamento lo si percepisce dal primo momento che si monta in sella. L’impostazione di guida è completamente nuova: la sella “in un solo pezzo” offre più abitabilità, il manubrio è stato arretrato verso il pilota e le pedane avanzate. Ora ci si sente ancora più su una fun-bike, come quelle vere, quelle grandi con il manubrio “in bocca”. Questa posizione trasmette più grinta, ma è ancora più comfort: infatti, la schiena rimane bella dritta e non ci si sente affaticati anche dopo ore di guida (nonostante la sella abbia un’imbottitura sostenuta). Sotto il naso, o meglio… sotto al mento, c’è il display LCD con sfondo nero e scritte bianche: ogni informazione è al suo posto, la velocità e la marcia inserita in grande, l’orologio di lato e il contagiri che prendere gran parte dello schermo. Quando lo si guarda, si legge molto bene: l’unica nota è che è veramente moto sotto al guidatore e per buttarci un occhio bisogna abbassare lo sguardo.
La entry-level della famiglia MT non è cambiata solo fuori: il cuore pulsante è il nuovo monocilindrico da 125 cc con fasatura variabile VVA, già provata sulla sorella R125 (con cui condivide gran parte delle componenti tecniche). Un’idea molto furba di Yamaha: rende il motore più brioso e pronto ai bassi regimi (sotto i 7.400 giri/min) e lo fa urlare in alto quando ci si vuole divertire. La MT-125 offre una buona spinta già dai 4.000 giri/min e, nell’utilizzo cittadino, si riescono così ad usare anche marce più lunghe, rendendo meno stressante la guida e facendo risparmiare anche un po’ di carburante. A tal proposito: i consumi rilevati dalla moto erano di circa 2,3 litri/100 km, vale a dire oltre 40 km/litro. Un risultato niente male! Quando si incontra una strada tutto curve, invece, la piccola fun-bike non si fa trovare impreparata: sul cruscotto si accende la spia “VVA” e, anche se non si sente direttamente il cambio di fasatura, il mono allunga fino al limitatore. Vicino alla zona rossa viene trasmette qualche vibrazione nella zona delle pedane, ma questa caratteristica non è fastidiosa, anzi, rende la guida ancora più coinvolgente.
Anche le sospensioni derivano dalla carenata: dico “derivano” perché fisicamente sono le stesse, ma i tecnici hanno rivisto la taratura per compensare la variazione di distribuzione dei pesi dovuta all’impostazione di guida. Il risultato è un assetto più indirizzato alla guida sportiva, che riesce a soddisfare quando ci si trova di fronte una strada da guidare. Chi guida sente tutto quello che passa sotto le ruote: dettaglio meno vantaggioso in un utilizzo cittadino, quando si passa su dossi, buche o pavé. L’assetto non riesce ad assorbire tutte le asperità, come farebbe una moto da turismo, ma non vengono percepite come un fastidio, merito dell’impostazione di guida con la schiena dritta.
Conclusioni
La Yamaha MT-125 si è dimostrata un’ottava di litro veramente completa e, fin dal primo sguardo (e dal primo chilometro), trasmette le grandi attenzioni della Casa di Iwata nel voler dar vita a un prodotto di qualità, degno di essere la prima moto. Le colorazioni disponibili sono 3: Ice Fluo, Icon Blue e Midnight Black. La più giovane delle fun-bike arriverà nelle concessionarie nelle prime settimane di dicembre 2019, ad un prezzo di 4.799 euro (aggiornato dopo EICMA 2019). Inoltre, come per le sorelle maggiori, Yamaha offre una linea accessori completa, che comprende lo scarico Akrapovic, protezioni motore e serbatoio e tanti altri dettagli per rendere la MT-125 2020 ancora più personale e “Dark”.
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Maggiori informazioni:
Moto: Yamaha MT-125 2020
Meteo: Sole, 12°
Luogo: Malaga (Spagna)
Terreno: Strada
Foto: Yamaha
Sono stati utilizzati:
Casco: Caberg Drift Evo
Giaccia: Alpinestars SP X Jacket
Guanti: Alpinestars GP Air Glove
Stivali: TCX District WP
Che in ogni caso ritengo inutile, dato che 10 anni fa' erano state prodotte 125 monocilindriche ad aria 2v da 15 cv in depotenziata e 20 cv a piena potenza.