YoungTimer Moto.it: Honda RC30. Proviamo i miti del passato
Amici di Moto.it nasce la rubrica dedicata alle moto degli anni 80 e 90
Si chiama Youngtimer e – lo dice la parola – è dedicata alle “giovani vecchie”, vale dire quei mezzi tra i 20 e i 30 anni che hanno un certo interesse collezionistico e si apprestano a diventare d’epoca. Non sono ancora storiche, ma sono già interessanti per gli appassionati, perché erano le moto che sognavano quando erano bambini negli anni 80 e 90. Le Youngtimer sono un fenomeno già noto nel mondo dell’auto: ci sono gruppi, eventi e persino un giornale a loro dedicato. Ma stanno crescendo fortissimo anche nelle moto, come dimostrano i video degli appassionati su YouTube.
I motivi sono presto detti: le youngtimer, di ogni marca e cilindrata, sono ancora oggi – spesso – bellissime da usare e non costano un occhio della testa. Non tutte almeno.
La prima youngtimer di Moto.it
Il termine Youngtimer è già diffuso su YouTube e Moto.it si dedica a questo fenomeno perché anche sul nostro sito ogni giorno ci sono migliaia di annunci dedicati ai mitici anni 80 e 90. Poi, parliamoci chiaro, questa rubrica è un'ottima scusa per guidare e toccare con mano le moto che sognavo da ragazzino. Iniziamo subito con quella che ritengo la moto sportiva più bella degli ultimi 30 anni, la Honda RC30. Questa è del 1990, quindi rientra per un pelo. Tra le Youngtimer di Moto.it troverete le moto che hanno fatto la storia, o che più semplicemente hanno lasciato un segno indelebile. Senza distinizioni di marca, cilindrata o genere. Ci sarà spazio per le moto da cross e per le trial, persino per i mitici tuboni che toglievano il sonno ai quattordicenni di allora.
Vi mostreremo e faremo sentire in azione moto private (anche le nostre personali), moto dei concessionari e persino moto di voi lettori, come nel caso di questa magnifica RC30 seconda serie con soli 6.000 km. Potrete comparire nel video col vostro nome o in forma anonima, come ha fatto Stik qui sopra.
La storia della Honda RC30
Poche moto hanno esaltato i motociclisti sportivi come la Honda RC30. Nata teoricamente come VFR 750R, la quattro cilindri a V di Tokyo era troppo racing per non adottare nell’immaginario collettivo la denominazione progettuale interna che da sempre identifica i progetti speciali e le moto da corsa costruite dal reparto corse. In questo caso ce n’era ben ragione. La RC30 veniva realizzata direttamente da HRC, ed era stata progettata con una sola missione: vincere nelle gare per derivate di serie di tutti i livelli.
L’RC30 era leggerissima (185 kg a secco), aveva un telaio che sembrava preso pari pari dalla NSR500 di Wayne Gardner. Le sospensioni erano regolabili e c'erano tantissimi accorgimenti per facilitarne l’uso in circuito. Pochi lo ricordano, ma fu proprio lei la prima moto targata a proporre la frizione antisaltellamento che solo un decennio dopo fu adottata dalle altre sportive.
Il motore era potentissimo per l’epoca (112 cavalli, più di qualunque altra sette-e-mezzo) sebbene penalizzato da una rapportatura fatta esclusivamente per la pista (in prima toccava i 130 km/h). Merito di un propulsore fatto a mano, con bielle in titanio, radiatore sdoppiato a profilo curvo, comando della distribuzione alleggerito (ma sempre a ingranaggi, come allora tradizione sui V4 Honda) e un’inedita fasatura dell’albero a 360 invece che a 180°, soluzione impiegata sul prototipo ufficiale RVF da Endurance.
A livello sportivo la RC30 fu una rivoluzione, e costrinse la concorrenza ad adeguare in fretta e furia le loro 750. La Honda conquistò le prime due edizioni del Mondiale Superbike (1988 e 1989) e dominò per diversi anni i campionati nazionali di categoria; forcellone monobraccio e pinze freno a sgancio rapido la resero popolarissima nell’endurance, dove diventò una delle moto preferite dai team privati tanto per la sua competitività quanto per un’affidabilità quasi surreale. Diverse fra le squadre meno ricche riuscivano a correre un’intera stagione senza revisioni pesanti sul motore.
La Honda RC30 si trova con relativa facilità sul mercato dell’usato, anche se a quotazioni non esattamente popolari per gli esemplari meglio tenuti. Nel 2018 un esemplare in ordine supera i 25.000 euro. Se con pochi chilometri si può sfondare il tetto dei 30.000. A questo proposito, fate molta attenzione alle moto usate in gara e poi rivestite da stradali Gli indicatori da guardare sono i soliti: incoerenza nell’usura fra carenature immacolate e ciclistiche e motori sottostanti, cerchi segnati da troppi cambi gomma rispetto al chilometraggio dichiarato e segni di scivolate mascherati alla bell’e meglio (il telaio lucidato a specchio ad esempio potrebbe nascondere la necessità di coprire qualche graffio da scivolata).
Potete trovare diversi esemplari di RC30 nella nostra sezione mercato; le richieste economiche non sono certamente popolari, ma in pochi casi come questo si può davvero dire che ci si mette in casa un pezzo di storia motociclistica. Della Honda RC30 sono stati prodotti solo 3.500 esemplari (1.000 sono rimasti sul mercato giapponese). Ringraziamo Roberto Tresoldi per il contributo video che ci regala molti aneddoti del modello.
La nostra prova
Molto di più delle parole, contano le foto e il video di ogni YoungTimer che proveremo. La RC30 profuma di corse sin dal primo contatto. E' piccola e scomoda, soprattutto per quelli alti oltre il metro e ottanta. I comandi sono però dolcissimi, raramente ci capita di provare un cambio così rapido e dolce sulle sportive di oggi. Il motore V4, dotato qui di scarico da gara HRC, ha una progressione meravigliosa. Morbido e regolare fino a 7.000 giri, da qui inizia a urlare e arriva rapido a 12.000 giri. La ciclistica è agile e svelta, nonostante il cerchio posteriore da 18". Scende in piega rapida come una freccia e cambia direzione in un lampo. Ci ha invece stupito negativamente la frenata. Il doppio disco anteriore ha davvero poca potenza e va strizzato per fermare la RC30, una moto che è tutto tranne che lenta.
Perché comprarla e perché no
Perché comprarla:
la meravigliosa linea è figlia delle corse, è straordinariamente affidabile, la guida è ancora gratificante.
Perché non comprarla:
Difficile assicurarla contro il furto per il suo reale valore, quindi occhio a non farvela fregarare. Attenzione ai ricambi, stanno diventando sempre più rari (e costosi).
Speriamo che la prova vi sia piaciuta e vi invitiamo come sempre a commentare qui sotto. Scriveteci quali moto YoungTimer vorreste vedere sul nostro canale.
Tra le prossime potrebbe esserci proprio la prova vostra, che siate privati o concessionari amici di Moto.it. Buona visione!
Foto, video, editing a cura di Massimo Di Trapani
Di moto anni 80-90 belle ce ne sono eccome, spero non venga esclusa la Kawa ZX7r Ninja, che reputo tra le piu' belle ed accattivanti del periodo 96-2000. ( Anche perche' possiedo il mod. '99 ).