Interviste

Dürheimer (Audi): «Con Ducati vogliamo vincere, non partecipare»

- L'Audi Group Day, tenutosi mercoledì 12 marzo, è stata l'occasione per incontrare i vertici ad Ingolstadt e comprendere meglio il percorso che Audi vuole fare con Ducati nelle Corse per puntare, senza giri di parole, diretti alla vittoria
Dürheimer (Audi): «Con Ducati vogliamo vincere, non partecipare»

 Ingolstadt (Germania) - Bernard Gobmeier non è il tedesco che uno si aspetterebbe. Sarà la sua origine bavarese, che lo rende molto più vicino a noi italiani di quanto non si pensi, sarà il pragmatismo di chi ha vissuto tanto tempo nelle corse e in giro per il mondo, ma il primo contatto con il nuovo Direttore di Ducati Corse trasmette l’impressione di una persona determinata ma non vincolata da quelle rigidità prettamente teutoniche che spesso mal si coniugano con le flessibilità richieste a chi deve lavorare nel mondo delle gare.


Nella tavola rotonda organizzata con i vertici Audi e Ducati, tenutasi durante l’Audi Group Day ad Ingolstadt (a breve pubblicheremo la seconda parte, dedicata al prodotto), è Gabriele Del Torchio, AD di Ducati Motor Holding, a dare l’investitura ufficiale a Gobmeier rivendicando la paternità bolognese della nomina.


«La decisione di nominare Bernard Gobmeier Racing Director di Ducati Corse è stata presa in completa indipendenza da parte nostra, sia chiaro. Naturalmente l’abbiamo sottoposta per approvazione a Wolfgang Dürheimer, responsabile tecnologico ed R&D di Audi, ma siamo stati noi a scegliere lui come la figura capace di guidare il nostro Reparto Corse»

 

Prende quindi la parola Bernard Gobmeier, che ci rassicura immediatamente sulle prospettive di Ducati Corse con affabile decisione

«Il fatto che io sia tedesco non deve far pensare ad una germanizzazione del reparto corse Ducati. Fermo restando che si è trattato di un’esperienza nuova per me, nelle mie prime visite a Bologna ho trovato persone abili e competenti, e tutti i tecnici più importanti sono rimasti al loro posto. Sono tutti molto motivati nonostante i guai passati negli ultimi due anni: quello che stiamo facendo è semplicemente ripensare dove concentrare gli sforzi. In passato il lavoro, la fatica di tanta gente, è andata spesso sprecata: pensate che sono state prodotte addirittura evoluzioni che poi non sono state mai provate. Stiamo riorganizzando il metodo di lavoro e collaborazione fra le persone, al momento la priorità è questa»

 

Sulla Desmosedici, in effetti, non sembra cambiato molto

Bernard Gobmeier, Racing Director Ducati Corse
Bernard Gobmeier, Racing Director Ducati Corse

«Il nostro approccio è evolutivo, non rivoluzionario: stiamo analizzando i punti di forza e le debolezze della moto attuale, per cui inizieremo la stagione con una versione aggiornata e sviluppata della MotoGP dello scorso anno che però, di fatto, resta la moto 2012. Abbiamo lavorato su quello che la struttura attuale della moto ci permetteva di cambiare e sviluppare, e quindi vedrete qualche pezzo nuovo, ma di fatto ci siamo concentrati sull’organizzazione del lavoro. Inoltre, come sapete abbiamo una squadra profondamente diversa: abbiamo tre rookies nei nostri due team, con solo Hayden a recitare il ruolo della costante, del trait d’union con il passato. Siamo molto contenti di avere con noi Iannone, un giovane molto interessante, nel team satellite ma anche Ben Spies con la sua esperienza e chiaramente Dovizioso nella squadra interna»

 

L’arrivo di Wolfgang Dürheimer, responsabile tecnologico Audi, ci dà l’occasione di parlare dell’immediato futuro per la partnership fra Audi e Ducati

«Ci sono già stati scambi fra i tecnici delle due Case, soprattutto per dare il via alle collaborazioni più naturali fra le due – il primo esempio che viene in mente è quello della ricerca della leggerezza: Audi, com’è noto, è stata pioniera nell’uso dell’alluminio sulle auto, e possiamo offrire molto al mondo delle moto. Siamo all’avanguardia nello studio delle vibrazioni, e abbiamo mezzi avanzatissimi per lavorare sulla simulazione del comportamento di un telaio motociclistico. Abbiamo laboratori per lo studio dei materiali, ma possiamo contribuire anche con il nostro know-how aerodinamico in generale e sullo sviluppo dei radiatori. E’ importante capire subito quali collaborazioni possono avere senso e quali no, perché non tutto quello che sappiamo sulle auto può applicarsi alle moto, ma sicuramente cerchiamo e cercheremo di appoggiarci il più possibile alle strutture Audi»

 

Un approccio dunque pragmatico ma rispettoso delle competenze ed esperienze delle due entità

Quello che facciamo non ha nulla a che vedere con lo spirito olimpico, secondo cui l’importante è partecipare. L’unico nostro obiettivo è vincere, con qualunque mezzo consentito dai regolamenti

«Certo, ma mettiamo subito in chiaro una cosa: quando noi di Audi ci impegniamo nelle competizioni lo facciamo per vincere. Quello che facciamo quando viaggiamo per le piste di tutto il mondo non ha nulla a che vedere con lo spirito olimpico, secondo cui l’importante è partecipare. L’unico nostro obiettivo è vincere, con qualunque mezzo consentito dai regolamenti. In questo momento stiamo lavorando nel tentativo di amalgamare le due squadre, cosa che non avviene ovviamente con uno schiocco di dita – bisogna fare accettare a tutti le rispettive controparti. Ma io, Gabriele (Del Torchio) e Bernard (Gobmeier) siamo appassionati, ci piace lavorare duro, e non esitiamo a metterci in gioco. Descriverei il ruolo di Audi rispetto a Ducati Corse come disponibilità: ci siamo, pronti a supportarli in ogni modo possibile»

 

Pur senza scetticismo viene però naturale chiedersi in cosa si traduca, all’atto pratico, questo supporto

«La cosa si traduce in un’attività di analisi da parte di Audi in cui cerchiamo di capire i problemi che ci sono sulla moto e le direzioni di sviluppo che possiamo già aver percorso nel mondo delle auto, e che cerchiamo di mettere a fattor comune nel corso di riunioni che abbiamo già organizzato e programmato. Come sapete ho un passato nelle moto, in cui ho lavorato sui temi della ciclistica e delle sospensioni (Dürheimer ha lavorato a lungo in BMW Motorrad, NdR) – sono un appassionato, e quindi amo dare il mio contributo. Peraltro, se guardate i parcheggi del reparto R&D Audi vedrete molte moto, il che significa che molti dei nostri ingegneri sono appassionati motociclisti e sanno di cosa stanno parlando – organizziamo regolarmente dei giri in moto nel fine settimana, in cui nel futuro penso proprio che vedremo molte più Ducati»

 

Il tutto però senza ingerenze indesiderate, come Dürheimer tiene a sottolineare

Ducati nel parcheggio della sede Audi ad Ingolstadt
Ducati nel parcheggio della sede Audi ad Ingolstadt

«Voglio ripeterlo ancora una volta: il programma corse è completamente nelle mani di Ducati attraverso Bernard Gobmeier, sono loro che devono dirci se possiamo essergli utili e cosa gli serve. E’ Ducati a prendere le decisioni sui piloti o sulla struttura dei team, noi saremo semplicemente lì per aiutarli se avranno bisogno di noi»

 

Ma il contributo di Audi potrebbe essere fin da subito molto più rilevante di quanto uno non si immagini, soprattutto per il peso che la Casa di Ingolstadt ha nelle competizioni presso i fornitori

«Il mio coinvolgimento nell’avventura Ducati in MotoGP è iniziato già a luglio per specifica volontà del signor Piech. Ho visto dal vivo la gara del Mugello, parlando con i piloti, i tecnici e tutti i componenti del team, per poi tornare a Valencia, all’ultima gara, e capire quale strada prendere per il futuro anche se, lo ripeto ancora una volta, sarà Ducati a decidere quali strategie adottare e in che direzione spingere lo sviluppo – qualunque cosa produrremo, qualunque decisione non avrà un padre preciso, sarà semplicemente Ducati. Posso però dire che mi sono reso conto dell’importanza degli pneumatici anche nel motociclismo, come del resto nelle altre competizioni motoristiche. Posso dire che abbiamo lavorato molto con Bridgestone sulle nostre auto, e che la nostra presenza nell’avventura Ducati – che invece è storicamente legata a Pirelli per la produzione di serie, almeno nei tempi recenti – dovrebbe garantire a Ducati Corse un canale di comunicazione con i tecnici della casa giapponese sicuramente più efficiente di quanto non avesse in precedenza»

 

  • piega996
    piega996, roma (RM)

    Si

    ora ho capito, anzi avevo già capito.
    Ma parliamo un'altra lingua.
    grazie
  • Angelo Bergamini
    Angelo Bergamini, Milano (MI)

    Guarda, la verità è ...

    ... che io sono un motocilcista.
    Il fatto che non abbia una moto da anni è una questione di secondo piano.

    Il tifo è solo passione, qualcosa che non viene dalla testa ma dal cuore (per me, almeno). E' un qualcosa che nasce, cresce, si spegne, si riaccende, ma tu non puoi farci niente, puoi solo esserne vittima.
    Che ti devo dire ? Il trattamento che hanno riservato a Preziosi, padre di tutte le Ducati da corsa (solo ?) è per me un'affronto alla passione.
    Già lo era prima quando non gli davano il supporto necessario a far fare il salto definitivo alle sue moto, figurati ora che lo hanno scaricato senza troppi complimenti.
    Sai quanti soldi hanno buttato su Rossi Ducati e sponsor ? Pensi che Domenicali e DelTorchio sarebbero sopravvissuti se non avessero trovato prima il loro capro espiatorio ?
    Bhà, scelte politiche ma con risvolti "sentimentali": le Ducati GP che scenderanno in pista l'anno prossimo non sono più "calde" come prima, quindi, da me non avranno nessuna spinta.
    Continuerò come ho sempre fatto, tiferò per tutti (tanto chi scende in pista a correre merita sempre e comunque ammirazione) ma non mi rallegrerò in maniera particolare se vincerà una moto piuttosto che un'altra o un pilota piuttosto che un'altro e non spingerò nessuno in particolare.
    Dopo l'abbandono di Stoner faccio anche fatica a pensare che ci siano validi motivi per seguire la MotoGP, anche se sono curioso di vedere lo Spagnolino nelle prime gare.
    In SBK, invece, il vecchio torero sentirà ancora il mio "vento" spingergli la schiena.

    Curiosità soddisfatta ?
Inserisci il tuo commento