Erzberg Red Bull Hare Scramble. Jonny Walker (KTM) è il ventesimo Uomo di Ferro
Eisenerz, 1 Giugno. Un’ora e trentasette minuti di inferno sui saliscendi vertiginosi della montagna, scavata per secoli alla ricerca del metallo che oggi la rappresenta nell’immaginario dell’Enduro, e modellata come i gironi dell’iconografia infernale. È il tempo che l’inglese Jonny Walker ha impiegato per aver ragione della ventesima edizione dell’Erzberg Red Bull Hare Scramble, confidenzialmente da sempre Erbergrodeo, e per… piegare la resistenza dell’avversario numero 1, Graham Jarvis, detentore del prestigioso Trofeo dell’Enduro Estremo e campione in carica dell’unico appuntamento dell’Enduro Estremo che va in scena in Italia, Hell’s Gate. La strabiliante festa dell’Estremo ha avuto al suo epilogo la cortissima lista dei formidabili specialisti di una delle discipline più spettacolari del fuoristrada. Dietro a Jarvis, oggi sconfitto dalla Montagna di Ferro e staccato di quasi un quarto d’ora dal più giovane collega e connazionale Walker, il tedesco Andreas Lettembichler. Giù dal podio lo spagnolo Alfredo Gomez, gli inglesi Paul Bolton e il “convertito” Doug Lampkin, ex fenomeno del Trial da anni ormai assiduo frequentatore di tutti i più importanti appuntamenti dell’Enduro al Limite. “Solo” decimo l’americano Webb Cody, ufficiale Beta, subito dietro all’altro americano Robert Taylor.
Un solo italiano tra i Piloti che hanno completato la gara “timbrando” a tutti i checkpoint, Diego Nicoletti con una Beta 300. Christoph Gatscher, KTM, e Vanni Cominotto, Yamaha, hanno completato il 18° passaggio, Piero Sembenini, Honda, il 16°, Michele Pradelli, KTM il 15°.
Walker, già vincitore dell’edizione 2012, ha “infilato” la partenza perfetta, involandosi in testa subito dopo aver passato la Kawasaki dell’austriaco Seppy Fally, e guidato per tutta la gara il lungo serpente di 500 finalisti degli oltre 1700 partenti dell’evento clou ed epilogo della spettacolare settimana di Enduro e spettacolo. Sempre primo ai checkpoint lungo il percorso, il giovane talento inglese non ha mai sbagliato, e nonostante l’impegno costante dell’indomabile ufficiale Husqvarna, è riuscito a dosare le energie e la sua KTM EXC 300 fino ad accumulare su Jarvis un vantaggio enorme, un exploit più che inconsueto, rarissimo, nella storia della Gara che si trasforma ben presto in un’autentica decimazione. Jarvis, dal canto suo, può recriminare una difficile partenza, e l’ancor più difficile impresa di risalire da una caduta nell’arena della “Cava”, ma anche senza l’imprevisto difficilmente avrebbe potuto realmente insidiare il formidabile avversario, in grandissima forma e “caricato” dal dovere di riscattare la “magra” dell’anno scorso.
Il fenomeno della grande manifestazione, inventata dai due giornalisti austriaci Andreas Werth e Karl Katoch, e vinta alla prima edizione del 1995 dalla Stella sudafricana Alfie Cox, si è riproposto nella sua migliore e immutata forma, ingigantito in una ventesima edizione di bel tempo da uno straordinario afflusso di appassionati, che partono ormai da tutto il Mondo per confluire nella cittadina di Eisenerz e non perdere uno degli appuntamenti cruciali della stagione.
Non sono molti i nomi scritti sull’albo d’oro dell’ErzbergRodeo. Tra questi Gio’ Sala e Stefano Passeri, Juha Salminen e David Knight, tutti di ritorno anche quest’anno, compreso il finlandese per una volta ancora sulle tracce del suo mito, Cyril Despres e Christian Pfeiffer. Ma la stella assoluta dell’evento è senz’altro Tadeusz Blasuziak, il fuoriclasse polacco che ha vinto ben cinque volte consecutivamente tra il 2007 e il 2011 prima di cambiare “categoria” e di dedicarsi all’indoor del Super Enduro.
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