Mondiale Trial. Bou, il Principe di Andorra
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È stato un weekend intenso e pieno di emozioni, in un'annata dove l’alternanza al vertice della classifica di tappa sta rendendo avvincente un campionato che negli ultimi anni aveva vissuto unicamente sul dualismo tra Bou e Raga.
Nella classica configurazione di gara sviluppata su due giri per 15 zone, il percorso andorrano si è caratterizzato anche quest’anno per la sua spettacolare bellezza pirenaica, oltreché per la sua lunghezza: ripide rampe, enormi rocce con un altissimo coefficiente di aderenza hanno esaltato le qualità eccezionali di uomini e mezzi, che hanno saputo azzerare, non senza difficoltà, quasi tutte le imponenti difficoltà proposte quest’anno.
È certo che un livello meno estremo delle sezioni controllate porti una maggiore competitività generale, assicurando gare al fotofinish come questa, o la precedente in Giappone. In questa modalità, diciamo più umana, ha prevalso ancora una volta il Campione del Mondo Toni Bou su Honda, che tuttavia ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per imporsi su una schiera di agguerritissimi rivali che di volta in volta cercano di contrastare il suo dominio decennale.
In questa occasione è stato Cabestany ad assicurarsi il secondo gradino del podio, con una gara accorta e senza dubbio adeguata alla sua Beta, mentre solo all’ultima facile zona Jeroni Fajardo, su Gas Gas, ha visto sfumare una possibile vittoria davanti a tutti i suoi fan già pronti a festeggiarlo.
Poco distanti si sono classificati Jaime Busto, su Gas Gas, e Adam Raga su TRRS, autori di una gara poco incisiva ma sempre comunque in zona podio. A chiudere i primi dieci Jorge Casales su Vertigo e James Dabill su Beta, staccati dai primi ma comunque abbondantemente avanti a Miguel Gelabert, su Sherco, Benoit Bincaz su Scorpa e Jack Price su Gas Gas.
Nella Trial 2 è ancora il nostro Matteo Grattarola ad imporre con la Montesa la sua legge, e lo ha fatto con una prestazione quasi perfetta: due sole penalità al primo giro sono il bilancio qui ad Andorra per il trentenne di Margno, che va a conquistare la terza vittoria su quattro manche di questo avvincente campionato.
Un torneo che vede scontrarsi le generazioni emergenti, quali i vari Marceli o Peace, secondo e terzo, contro i più esperti Gubian, Pedersen etc. Da segnalare le buone prestazioni di Matteo Poli sesto sulla Vertigo, seguito da Lorenzo Gandola su Scorpa, mentre Pietro Petrangeli (Sherco), decimo, precede Luca Petrella su TRRS, in piena crisi di risultati nonostante le sue innegabili doti tecniche.
Nella classe 125 si impone nuovamente l’inglese Billy Green su Beta, grazie ad uno spettacolare secondo giro a zero penalità, davanti al duo spagnolo Eric Miguel, su TRRS, e Pablo Suarez su Gas Gas. Ancora nei primi dieci Carlo Alberto Rabino, unico italiano presente in questa categoria, che continua positivamente la fase di crescita ed esperienza.
Appuntamento già la prossima domenica a Gouveia, in Portogallo, per la quarta prova di questo avvincente Campionato 2018.