Danilo Petrucci: “Voglio divertirmi con la V4 Superbike" [VIDEO]
“Mi sono divertito molto a guidare la Panigale V4 nel Moto America e non vedo l’ora di correre con la stessa moto in versione Superbike, vale a dire con la massima espressione della quattro cilindri bolognese”. Questo è il motivo principale per il quale Danilo Petrucci ha deciso di rimettersi in gioco, debuttando nel campionato mondiale Superbike.
Dopo aver ritrovato, prima nella Dakar e successivamente nel Moto America, quella voglia di correre che la MotoGP gli aveva tolto, Danilo ha colto al volo l’occasione offertagli dal Barni Racing Team, anche perché ha già corso con la squadra di Marco Barnabò, ed è sempre rimasto in contatto con il manager bergamasco.
Petrucci è consapevole di affrontare una Superbike davvero difficile e competitiva, dove ”quei tre” fanno la differenza. “Toprak in particolare non finisce di stupirmi con le sue staccate al limite”. Il suo obiettivo principale è quello di tornare a divertirsi, senza mirare a particolari risultati. Nei test invernali oltre a cucirsi addosso la V4 del Barni Racing, dovrà adattarsi alle gomme Pirelli, dopo un anno nel quale ha utilizzato le Dunlop, che nella versione americana sono molto particolari.
Le Panigale V4 che corrono in Superbike non sono molto differenti tra loro ed anche per questo siamo sicuri che Petrucci potrà fare molto bene nella classe regina delle derivate. L’unico punto interrogativo riguarda il team, che da quando è in Superbike ha ottenuto alcuni buoni risultati solo con Xavi Fores con la V2. Nessuno dei molti piloti che in seguito si sono avvicendati sulla sua quattro cilindri è riuscito a far bene. Nei prossimi mesi sapremo se la lunga catena di insuccessi dipende solo dai piloti, o se è invece il team ad avere qualche problema da risolvere.
Sarà comunque difficile che, con una Ducati non factory, riesca essere competitivo per il campionato ma credo che qualche soddisfazione riuscirà a togliersela.
Per quanto riguarda il peso minimo a me sembra ingiusto appesantire le moto dei piloti più leggeri, sarebbe come appensantire i cavalli dei fantini più piccoli. Nelle moto come nell'equitazione e molti altri sport partecipi se hai il fisico giusto e se non ce l'hai ti devi accontentare. Il peso minimo è un tentativo di riequilibio artificiale e che rischia di essere eccessivamente penalizzante.