SBK 2018. La parola ai protagonisti di Gara-2
Nelle dichiarazioni del dopo gara Marco Melandri si gode la doppietta dopo un anno non facile, mentre Rea vuole solo girare pagina e correre in Thailandia. La pista di Buriram non è mai stata favorevole alla Ducati, ma Forés vuol portare a casa più punti possibili anche li, per poi tornare sul podio nella gara di casa, al Motorland Aragón. Sykes è stato ostacolato da un problema tecnico, mentre Davies ha spinto troppo forte con le gomme appena cambiate.
Marco Melandri
E’ stata una gara incredibile.
«La gara è stata pazzesca. Molti piloti possono essere veloci in soli dieci giri, e inoltre oggi erano in molti a non aver nulla da perdere, ma, anzi, a cercare di sfruttare la possibilità che veniva loro offerta, quindi hanno rischiato moltissimo. Alcuni si sono gettati nelle prime curve a vita persa, e per me è stato difficile e in alcuni frangenti anche pericoloso. Ci siamo spesso ritrovati appaiati in rettilineo in tre o quattro ad oltre 250 km/h, ed è stato molto rischioso Per fortuna negli ultimi giri siamo rimasti in pochi a giocarci la vittoria».
Un inizio diverso rispetto a quello dello scorso anno
«Sono molto più forte dello scorso anno, sia fisicamente che mentalmente. Ora conosco meglio la moto e la mia squadra. L’anno scorso non fu semplice arrivare qui senza nessuna esperienza e con pochi chilometri sulla moto, e salire comunque sul podio in Gara-2. Quest’anno è andata decisamente meglio».
Una gara condizionata da quel pit stop...
«Il pit stop non è stato un problema, ma appena la gomma è calata, e chi aveva un buon assetto iniziava a fare la differenza, ci siamo dovuti fermare e ricominciare da capo. Ero partito bene dalla terza fila, ma poi alla prima curva mi sono trovato imbottigliato ed ho perso terreno. Chi non aveva niente da perdere ha rischiato molto sin dall’inizio, ma io non volevo e non potevo commettere errori, e sono stato più attento».
Hai fatto un'altra gara tatticamente perfetta
«Le gare si vincono solo sotto la bandiera a scacchi e oggi, appena ho avuto strada libera davanti a me, ho spinto forte per due giri e sono andato a riprendere quelli davanti, che erano Rea e Forés. Poi lo spagnolo ha tirato il nostro gruppetto, e con un buon ritmo abbiamo staccato gli altri. Rea era molto forte oggi. Non sono riuscito a passarlo in staccata perché non ero a mio agio nelle frenate decisive come lo ero invece ieri, quindi se avessi tentato di attaccarlo in staccata avrei rischiato di sbagliare. Allora ho aspettato l’ultima curva per giocarmi la possibilità di passarlo. L’ultima curva mi veniva molto bene e inoltre avevamo il vento contrario, per cui sono uscito forte, ho preso la scia di Johnny e l’ho passato».
Come hai accolto ieri la notizia della gara flag to flag?
«Ero molto arrabbiato, perché ci eravamo impegnati molto nelle prove per sfruttare al meglio le gomme e questa decisione spazzava via tutto il nostro lavoro. Però ho reagito subito e ho pensato che fosse inutile piangermi addosso, ma, al contrario, dovevo comunque trovare il modo di far bene. Questa mattina abbiamo provato qualcosa di nuovo e ci siamo preparati al meglio per questa gara particolare».
E’ stato più pericoloso correre 22 giri ieri con le stesse gomme, o fare due gare sprint oggi?
«Io non ho visto niente di pericoloso ieri. Ho solo visto “blisterare” (perdere i pezzi) le gomme di alcuni piloti. Piloti che martedì avevano fatto una simulazione di gara senza avere problemi, e questo significa che ieri o hanno sbagliato l’assetto oppure sono stati molto più aggressivi. In passato, quando io ho avuto problemi di gomme nessuno mi ha chiesto scusa, ma mi hanno sempre detto che era colpa del mio set up. Questa volta invece hanno imposto un cambio gomme e a me non è sembrata una cosa giusta».
Xavi Forés
Sei stato molto vicino alla vittoria
«Oggi volevo vincere. Ho visto che gli altri facevano fatica a superarmi ed avevo un bel passo, ma c’era un punto della pista nel settore T4 nel quale facevo molto fatica, e lì ho perso il primo posto. Ho fatto un errore che alla fine ho pagato caro. Comunque sono contento di aver fatto un podio che da tempo meritavamo sia io che la squadra, ed è stato importante iniziare così la stagione. Ora dobbiamo continuare su questa strada e restare costanti. Ci saranno piste sfavorevoli, ma dovremo stringere i denti e stare sempre nella parte alta della classifica».
Si preannuncia un campionato più combattuto del solito, dove la costanza di risultati potrebbe essere importante.
«Si lo penso anche io. Ci saranno piste sfavorevoli, dove dovremo stringere i denti, ma dobbiamo restare sempre nella parte alta della classifica. A quanto pare ci sono molte moto competitive quest’anno, e questo vuol dire che sarà un campionato molto competitivo».
Cosa ne pensi di questo pit stop a metà gara?
«Alla fine non è che mi abbia danneggiato più di tanto, ma quando sono rientrato in pista dopo il cambio gomme ho visto che c’erano dei piloti che stavano sopraggiungendo ad alta velocità, e ho avuto un attimo di paura. Io ero più lento e dovevo prendere il mio passo, mentre loro stavano ancora tirando. Per fortuna non è successo nulla. Se lo facciamo per aumentare la sicurezza va bene, ma se il motivo è solo quello di aiutare piloti in difficoltà con l’assetto, che stressano troppo le gomme, allora non sono d’accordo».
E ora si correrà a Buriram. Una pista poco favorevole alla Ducati
«L’anno scorso abbiamo fatto tanta fatica in Thailandia, perché con il caldo la nostra moto non rende al massimo. Ma quest’anno dobbiamo comunque raccogliere più punti possibili e restare nella parte alta della classifica, perché poi ci sarà il Motorland Aragón, dove voglio tornare sul podio».
Jonathan Rea
«La mia unica possibilità di vincere la gara era di cercare di essere in testa alla gara alla fine dell'ultima curva. Al penultimo giro e durante la gara mi passavano spesso sul rettilineo. Quando sono stato superato da Marco nel primo settore ho pensato: “ora lascio i freni e mi butto all’interno della curva e vediamo cosa succede!” Volevo fare un ultimo giro velocissimo, ma per tutto il weekend ho avuto problemi con la quarta marcia. Era troppo lunga per la curva finale, quella che immette sul rettilineo e non avevo abbastanza trazione in uscita. Ho anche fatto un po di casino nel pit stop. Mi sono completamente dimenticato di cambiare in seconda marcia per rilasciare il limitatore, così sia Van der Mark che Forés mi hanno passato: di conseguenza ho perso la posizione che avevo prima di rientrare al box. Ora voglio solo girare pagina e ricominciare da capo in Thailandia».
Tom Sykes
«Da un certo punto di vista è stato un fine settimana molto positivo, ma dall’altro sono deluso, perché ho sentito davvero che questa gara, potenzialmente, era mia. Ho avuto un buon feeling con la moto, ma sfortunatamente al terzo giro abbiamo iniziato ad avere un piccolo problema tecnico, e per qualche motivo la potenza è calata in alcuni settori della pista. A parte questo, l'assetto generale della moto era azzeccato. Da una parte siamo stati fortunati ad arrivare in fondo alla gara e guadagnare punti per il campionato, ma sinceramente penso che mi sia stata tolta la possibilità di ottenere un risultato decisamente migliore. Ma devo essere ottimista, perché eravamo a Phillip Island in condizioni di vento. Ho avuto un buon feeling con la Ninja ZX-10RR in questo fine settimana, e ci sono molti aspetti positivi da considerare in questo round. Ora mi voglio concentrare sulla prossima gara in Thailandia e migliorare nel corso della stagione».
Chaz Davies
«Onestamente mi sentivo a posto, e forse avevamo anche del margine nella prima metà di gara. Poi, dopo il cambio gomme, pensavo che avremmo comunque potuto giocarci la vittoria. Credo sia la prima volta che ho spinto così forte con gomme nuove, solitamente non usciamo dai box dando subito il 100%, quindi forse abbiamo leggermente esagerato e commesso un errore, anche se ero già ben dentro la curva quando ho perso l'anteriore. come abbiamo visto qui, quest'anno ci saranno diversi piloti in grado di lottare per il podio, quindi sarà un campionato interessante. Ci riprenderemo e saremo pronti a lottare nuovamente a Buriram».
Sono sicuro che "dietro" ci sono dei manicacci mica da ridere, che piu' per sorte che per demeriti non hanno moto all'altezza, e magari cosi'potremo vedere cosa valgono.