SBK 2019. Le pagelle del Qatar
Le gare disputate al Losail International Circuit hanno chiuso la stagione 2019 dei mondiali delle derivate dalla serie. Con i due titoli Superbike e Supersport 300 già assegnati, rispettivamente a Jonathan Rea e a Manuel Gonzales, solo la Supersport doveva emettere il suo verdetto definitivo ed è stato Randy Krummenacher a conquistare il mondiale delle 600.
Per quanto riguarda la classe maggiore, il cinque volte campione del mondo Jonathan Rea ha dato ancora una volta una grande prova di superiorità, non solo vincendo tutto quanto si poteva vincere qui a Losail, ma battendo le velocissime Ducati su di una pista che, sulla carta, avrebbe dovuto essere favorevole alla nuova Panigale V4.
Ma ancora una volta l’equilibratissima Ninja ZX-10R si è dimostrata la moto migliore del lotto e ha confermato che a Borgo Panigale hanno ancora molto lavoro da svolgere se vorranno davvero riprendersi quel titolo mondiale che in Ducati manca dal 2011.
Le gare del Qatar sono state lo specchio di questo campionato 2019, con la Kawasaki davanti alla Ducati e la Yamaha a fare da terzo incomodo. Alla fine il bilancio della casa dei tre diapason è positivo, visto che Alex Lowes, prima di passare al team KRT, ha portato al team Pata Yamaha un secondo posto in Superpole e due podi ed una quarta posizione nelle tre gare.
Bene ma non benissimo, visto che nel motociclismo l’importante non è partecipare, ma vincere.
Male le BMW con il volitivo Tom Sykes che non è riuscito a centrare la top ten. A Monaco di Baviera sbandierano la volontà di competere per il titolo, tanto da aver ingaggiato per la prossima stagione un pilota del calibro di Eugene Laverty, ma dopo un anno di sviluppo la S1000RR è ancora molto lontana dall’essere competitiva.
La Honda chiude una stagione disastrosa, che non si capisce bene a chi sia servita, visto che la moto di quest’anno è destinata al pensionamento, non appena scenderà in pista la nuova CBR, che dovrebbe essere l’antagonista principale di Kawasaki e Ducati.
Nonostante le temperature superiori ai 35 gradi anche la sera, sono stati oltre 18.000 gli spettatori nei tre giorni di questo ultimo round arabo. La temuta tempesta di sabbia e pioggia attesa per la serata finale è rimasta lontana dal circuito di Losail, che quest’anno era meno sabbioso del previsto, ma resta pur sempre una vera e propria cattedrale nel deserto.
Ecco i nostri voti ai protagonisti del round finale della Superbike:
Jonathan Rea – 10 e lode – I suoi avversari non vedevano l’ora di concludere questa stagione per non ritrovarsi più davanti questo nordirlandese che li ha completamente annichiliti. Il round del Qatar è stato davvero trionfale per il cinque volte campione del mondo che ha conquistato un 'triplete' in gara dopo aver vinto anche in Superpole. Non ci sono più aggettivi per descrivere questo pilota che ha dimostrato per l’ennesima volta la sua granitica determinazione a vincere. E nel dopo gara parlava già del 2020…
Alvaro Bautista – voto 7,5 – Rea è mostruoso, ma Alvaro non si è dannato più di tanto per cercare di stargli davanti. Male in Superpole, in gara ha provato a resistere a Johnny solo nei primi giri, ma poi visto che il Cannibale non aveva nessuna intenzione di mollare, si è accontentato del podio e in Gara1 nemmeno di quello. La Ducati ormai è il suo passato e il suo sguardo è già rivolto al futuro, e alla nuova Honda che lo aspetta.
Chaz Davies – voto 8 – A Losail Chaz ha dimostrato di aver finalmente preso le misure alla V4. E’ stato un compito difficile ed è durato un'intera stagione, ma alla fine pensiamo che il gallese senta finalmente come 'sua' la quattro cilindri Ducati. La Superpole non è la sua specialità e ha rischiato di compromettere anche le gare, ma alla fine ha conquistato due secondi ed un quinto posto, risultando il primo... degli umani.
Alex Lowes – voto 8,5 – Al di la dei risultati, quello del Qatar è stato il miglior round di Lowes in questa stagione. Secondo in Superpole, l’inglese è salito due volte sul podio in gara e ha un quarto posto come peggior risultato del weekend. Non poteva trovare un modo migliore per congedarsi dalla Yamaha e presentarsi alla Kawasaki. Speriamo che con la Ninja abbia il coraggio di lottare con Rea e non si accontenti di fargli da cavalier servente.
Toprak Razgatlioglu – voto 7 – E’ stato un weekend molto speciale per il giovane turco che ha salutato tra le lacrime quella che più che una squadra è stata per lui una famiglia, che in cinque anni lo ha portato dalla Stock 600 alla vittoria nel mondiale Superbike. Risultati al di sotto delle aspettative, ma con l’alibi dell’emozione e della sfortuna (problema elettronico nella Superpole race).
Loris Baz – voto 8 – Con una Yamaha privata e un team che ha iniziato a stagione inoltrata, il francese dimostra ancora una volta di avere del talento, restando sempre nelle posizioni alte della classifica, nonostante un polso ancora dolorante a causa della sua caduta in Argentina.
Sandro Cortese – voto 6 – Ancora alla ricerca di una sella per il 2020, l’italo-tedesco ce la mette tutta, ma dimostra solo che probabilmente la Superbike non è la sua categoria. E’ ancora una volta veloce in Superpole, ma poi in gara non mantiene le promesse, cade in Gara1 e centra la top ten nelle altre due. Pochino.
Tom Sykes – voto 6 – I suoi risultati hanno deluso soprattutto lui stesso, che a fine stagione sperava di poter contare su di una moto più competitiva. Si impegna al massimo e strappa un quarto posto in Superpole, ma sulla distanza delle gare la sua S1000RR non gli permette di fare meglio di una scivolata e due dodicesimi posti.
Michael Van der Mark – voto 5 – Sono i weekend come questo che gli impediscono di fare il salto di qualità che tutti ci aspettiamo da qualche anno. L’olandese è discontinuo e torna a casa con una serie di anonimi piazzamenti. Il suo nuovo compagno di squadra gli darà una bella sveglia.
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kevin666, Stazzano (AL)Beh,su Rea non c'è più altro da dire se non di ammirarlo guidare e vincere dove le prospettive con un rettilineo così avrebbero spento più di un pilota,Bau forse con poche motivazioni finisce ridimensionato da un grande DAVIES che speriamo sia definitivamente in sintonia, è uno spettacolo vederlo arrivare in curva e stranamente in un paio di punti aveva tanta percorrenza!gli scambi piloti il prossimo anno faranno capire e forse divertire,su Baz io ho un'idea diversa,guida forte ma pare sempre appeso ad un filo che neanche Lui sa se regge...non gli ho ancora visto dare continuità e sostanza anche se quest'anno ha diverse giustificazioni.
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Andrea.Turconi, Rho (MI)Bhò Yamaha che lascia Lowes e tiene VDM che sta deludendo un pò ..... seguono la mgp dove agli scarsi danno la moto ufficiale e quelli bravi 2 dita negli occhi.