SBK 2020: i test di Phillip Island aprono la stagione
Le casse con le moto e le attrezzature sono arrivate a Phillip Island e sono state posizionate proprio davanti ai box in modo che i tecnici delle squadre Superbike e Supersport possano iniziare ad allestirli e a preparare le moto per i due giorni di test ufficiali del 24 e 25 che daranno il via alla stagione 2020. Quelli australiani sono test molto particolari, nei quali tutti cercano di comprendere quali possano essere i reali valori in campo, a pochi giorni dall’inizio del primo round del MOTUL FIM Superbike World Championship.
E quale miglior teatro della pista di Phillip Island per vedere all’opera i piloti e le moto in versione 2020? Un tracciato molto particolare, sul quale le gomme recitano un ruolo determinante. Su questa pista se non hai trovato il miglior assetto e se non riesci a gestire l’usura degli pneumatici non puoi sperare di vincere.
Una pista non facile da interpretare, ma che alcuni piloti amano in modo particolare, ad iniziare dai due alfieri del World SBK team Honda HRC, Leon Haslam ed Alvaro Bautista, con lo spagnolo che lo scorso anno debuttò in Superbike su questa pista con una clamorosa tripletta. Per i due vice campioni del mondo (Bautista nel 2019 ed Haslam nel 2010) l’incognita è rappresentata dalla nuova CBR1000RR-R che nei test invernali è andata forte con l’inglese mentre lo spagnolo, che negli ultimi anni ha guidato solo quattro cilindri a V, non ha ancora trovato il giusto feeling con la nuova Fireblade ed ha richiesto numerose modifiche ai tecnici HRC.
Per loro, come per tutti i piloti della classe regina delle derivate, il riferimento è ovviamente il cinque volte campione del mondo Jonathan Rea che ha dominato i test invernali di Jerez e che, mentre i suoi avversari provavano a Portimao, ha preferito assieme al suo nuovo compagno di squadra Alex Lowes prendere confidenza con la pista di Barcellona, inclusa quest’anno per la prima volta nel calendario SBK. Moto che vince non si cambia, se non in qualche piccolo particolare, ed è quanto hanno fatto in Kawasaki con la Ninja, che si presenta per l’ennesima volta con i favori del pronostico.
Importanti cambiamenti invece nel team Yamaha e sulla R1, che nei test invernali ha primeggiato sulla pista portoghese con Toprak Razgatlioglu. Il turco ha preso molto in fretta le misure alla moto della casa dei tre diapason, tanto da precedere tutti in Portogallo, anche per aver finalmente compreso come sfruttare la gomma da qualifica. Cosa che in passato per lui ha sempre rappresentato un problema. Il suo compagno di squadra Michael van der Mark ha concluso il test di Portimao al quarto posto, a poco più di 0,6 secondi da Toprak. I due alfieri della Yamaha hanno portato in pista la YZF R1 in versione 2020 che presentava tra l’altro alcuni evidenti miglioramenti aerodinamici.
Anche la Ducati ha lavorato sulla parte aerodinamica delle due Panigale V4 affidate alla novità Scott Redding ed al confermato Chaz Davies. Una bella coppia, che assieme a quella della Yamaha ha il compito di strappare il titolo mondiale a Rea. All’inglese la pista australiana piace molto e quindi non ci stupiremmo se riuscisse a fare il colpaccio in qualcuna delle tre gare del primo round.
I test ufficiali di inizio weekend saranno molto utili alla squadra ufficiale BMW che ha mostrato evidenti progressi nei test di Portimao, ma che deve ancora lavorare su alcuni aspetti della S1000 RR, come il telaio, la frenata e l’elettronica.
Per quanto riguarda le squadre private, Xavi Fores ha il compito di confermare il titolo di miglior pilota Independet conquistato nel 2019 da Razgatlioglu sulla Ninja del Kawasaki Puccetti Racing. Nei test lo spagnolo ha lavorato con metodo e determinazione per comprendere come sfruttare le caratteristiche della sua Ninja, un lavoro che proseguirà nei prossimi due giorni di test. Nelle prove invernali è andato molto forte Loris Baz con la R1 del team Ten Kate Racing Yamaha ed ha preceduto la coppia del team Yamaha GRT formata dai due debuttanti Federico Caricasulo e Garret Gerloff. Nei test invernali l’italiano ha mostrato di aver assorbito molto bene il passaggio dalla Supersport, mentre l’americano ha stupito positivamente, pur non conoscendo non solo la sua nuova moto, ma nemmeno le piste e le gomme Pirelli.
Tutta da scoprire la coppia composta da Leon Camier e dal team Barni Racing. Purtroppo nei test invernali l’inglese ha potuto percorrere solo una trentina di giri in tutto, limitato dall’operazione alla spalla infortunata lo scorso anno. Si sarà ripreso in tempo per la trasferta australiana? Lo scopriremo nei test. Michael Ruben Rinaldi conosce molto bene la Ducati V4, ma si dovrà ambientare nella sua nuova squadra, il Team Goeleven.
Max Scheib porterà invece in pista la Kawasaki ZX-10RR del team Orelac Racing VerdNatura, mentre la terza Honda sarà affidata a Takumi Takahashi, al momento unico pilota del Mie Racing Team, in attesa del ritorno dell’arrivo di Jordi Torres che avverrà solo a Jerez nel terzo round stagionale.
Come sappiamo sarà della partita anche il team Pedercini che è riuscito sul filo di lana a risolvere i problemi derivanti dalla perdita del main sponsor e che già nei test potrà schierare l’italo tedesco Sandro Cortese.
Uno sguardo infine alla Supersport che si preannuncia combattuta ed avvincente come sempre e che da quest’anno adotterà gomme slick, in sostituzione delle intagliate.
Diopo aver conquistato il titolo mondiale con il team Evan Bros. lo svizzero Randy Krummenacher è passato a MV Agusta Reparto Corse, assieme ai confermati Raffaele De Rosa e Federico Fuligni. Sulla R6 della squadra di Ravenna è salito l’ex pilota Moto2 Andrea Locatelli. La Kawasaki si aspetta molto dal coriaceo Lucas Mahias, che lo scorso anno ha iniziato con qualche difficoltà per poi salire sul podio in tutte le ultime sei gare disputate. Al suo fianco nel team Kawasaki Puccetti Racing un altro pilota proveniente dalla Moto2, il tedesco Philipp Oettl. Nella lotta per il titolo non mancherà di certo Jules Cluzel con la Yamaha del team GMT94, confermato nel team francese assieme a Corentin Perolari.