SBK 2023. GP d'Italia. Andrea Dosoli: “Cambiare i regolamenti per la sopravvivenza della SBK”
Misano Adriatico - Il weekend di Misano è iniziato con una conferenza stampa della Yamaha, nella quale Andrea Dosoli, responsabile del progetto sportivo Yamaha nelle derivate, ed i due piloti Toprak Razgatlioglu ed Andrea Locatelli, hanno risposto alle domande dei giornalisti.
Il pilota turco ha confermato più volte che, una volta appurato che non c’era una moto competitiva disponibile per lui in MotoGP, dovendo restare in Superbike aveva bisogno di nuovi stimoli e di nuovi obiettivi. A chi gli ha chiesto con quale spirito concluderà la stagione pur sapendo che a fine anno lascerà questa moto e questa squadra, Toprak ha risposto che farà di tutto per lasciare un buon ricordo alla squadra ed alla casa con la quale si è laureato campione del mondo SBK. Il turco si è detto fiducioso per questo fine settimana, anche perché nei test svolti proprio su questa pista poche settimane fa, aveva trovato un passo gara molto veloce.
Per quanto riguarda Andrea Locatelli, il bergamasco si è detto ovviamente felice di poter restare in Yamaha, per proseguire una crescita che lo ha portato tra i top rider della categoria. “Bautista fa un altro sport – ha dichiarato il bergamasco – e quindi il mio punto di riferimento è il mio compagno di squadra. Quest’anno mi sono avvicinato molto alle sue prestazioni e sono terzo nella classifica del mondiale. Per ora sono soddisfatto, ma devo ovviamente continuare a dare il massimo e migliorarmi”.
Interessanti le dichiarazioni di Dosoli, soprattutto per quanto riguarda la situazione non solo della Yamaha, ma anche dell’intero mondiale Superbike. “Con Toprak o senza il nostro impegno ed il nostro programma nelle derivate non cambia – ha affermato il manager italiano – anche perché i risultati stanno dimostrando la validità del nostro lavoro”. Una volta smentito chi sosteneva un ridimensionamento dell’attiva della casa dei tre diapason nel racing, le domande hanno riguardato il livellamento delle prestazioni nella classe regina delle derivate, anche alla luce delle recenti concessioni ad alcune case (Kawasaki, Honda e BMW) e della penalizzazione che ha invece colpito la Ducati.
“Non è giusto penalizzare chi ha lavorato nel rispetto dei regolamenti, anche se poi la limitazione di 250 giri motore non ha di certo cambiato lo stato delle cose – questo il Dosoli pensiero – così come non mi sembra corretto cambiare le carte in tavola nel corso del campionato. Nell’interesse di tutta la Superbike, comprese ovviamente le case che investono in questo mondiale, è indispensabile rivedere i regolamenti. Se le cose non cambiano la lotta rimane impari e si corre anche il rischio che il campionato diventi monomarca. Ci sono aziende che producono moto da strada che vengono poi adattate alla pista ed altre che lavorano in senso opposto. Ognuno attua la politica che ritiene più opportuna e conveniente, ma questo non può condizionare il mondiale Superbike. Una casa può decidere di produrre una moto con 400 cavalli, ma deve sapere che per potersi iscrivere al campionato il limite è di 200, tanto per fare un esempio”.
In altre parole il responsabile del progetto sportivo Yamaha auspica un regolamento che definisca ad inizio stagione quali siano i limiti entro i quali una moto possa o meno correre nel mondiale delle derivate, al di là delle caratteristiche del modello di serie. Questo scongiurerebbe la possibilità non solo di una supremazia (anche numerica) da parte di una sola casa, ma anche di spiacevoli quanto ingiuste limitazioni a campionato in corso. “In questi ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di avere tre campioni che con tre moto diverse, si sino giocati il campionato in modo spettacolare – ha detto il manager Yamaha – ma attualmente il campionato sta perdendo d’interesse e questo è dannoso per tutti”.
Ora che lo fa Ducati...non va bene.
E le gare perdono di interesse.
D'altronde, con un regolamento così nebuloso e discrezionale che può cambiarti le carte in tavola anche in corso d'opera...
Regolamento Superstock con giri uguali e limitati per tutti. E price cap vero.
Poi vinca il migliore.