SBK, Danilo Petrucci: “Sto ritrovando la gioia di correre in moto”
L’ultima volta che avevo intervistato Danilo Petrucci era stato nel 2011, quando aveva vinto la Superstock1000 del CIV. Era un ragazzone di ventidue anni, timido, sincero e di poche parole, ma con tanta grinta e tanta voglia di arrivare in alto. Quello che ho ritrovato nel box di Portimao non è un ragazzo molto diverso, anche se sono passati undici anni. Danilo è sempre sincero, forse meno timido, ma si vede che ha sofferto e non solo per le cadute e gli infortuni che hanno caratterizzato la sua Dakar.
Quella in Arabia Saudita è stata una corsa che gli ha portato tanta popolarità, o per meglio dire la conferma di essere entrato nel cuore della gente, che lo segue e gli vuole bene anche dopo due anni difficili trascorsi in MotoGP che hanno minato la sua voglia di correre, ma che per fortuna non gli hanno tolto fiducia in se stesso.
Dopo la MotoGP Danilo ha avvertito la necessità di staccare dalle competizioni ad alto livello, e anche per questo ha preferito non tornare nel paddock della Superbike, ma affrontare due esperienze nuove e diverse. La prima la Dakar e la seconda il MotoAmerica. Qualcosa di completamente nuovo, due mondi sconosciuti ma affascinanti, nei quali rigenerarsi per ritrovare la voglia di correre in moto.
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Stiducatti, Corsico (MI)Lo hanno salvato la sua umiltà e la semplicità del suo carattere, che gli hanno fatto compiere scelte coraggiose, tutte orientate a ritrovare la passione e la felicità di fare quello che sa fare. Non è detto che un bravo pilota sia tale solo perché ottiene risultati in MotoGP. Il motociclismo è tante cose, ha tante forme, si esprime in mille modi. Lui ha esplorato l'ignoto e ha avuto la sua guarigione. La gente poi ama le persone sincere e tifa per il loro successo. Sempre.
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Davidhammer46, Modena (MO)Beh, pur non avendo vinto un mondiale, come pilota credo abbia raggiunto livelli che il 99% sogna tutta la vita, ovvero correre in moto gp, in team ufficiali anche, ottenendo vittoria e podi. Quindi non lo definirei proprio un fallimento. Inoltre le selle che ha avuto le ha guadagnate con i risultati. Ha scelto di fare la dakar quando quasi tutti pensavano fosse una scelta azzardata, invece anche qui ha avuto risultati e visibilità. Complimenti a lui e alla sua tenacia.