SBK. GP d'Australia. Quell'antipatico di Rea
Il dopo gara di Phillip Island è stato alquanto nervoso e non sono mancati i commenti polemici e le “frecciatine”, che hanno riguardato i tre piloti che sono saliti sul podio, oltre a Melandri, che ha apertamente accusato Alex Lowes di scorrettezza in merito alla sua caduta al quindicesimo giro.
Persino Davies, che ci aveva abituati ad un self control tipicamente anglosassone, oggi è apparso invece particolarmente nervoso. Dopo aver commentato, a metà tra il serio e lo scherzoso, alcune dichiarazioni di Tom Sykes, Chaz è rimasto ad ascoltare l’intervista di Rea, per poi intervenire e contraddirlo, quando il nordirlandese ha affermato che la Ducati è veloce quanto la Kawasaki.
“Se si guardano le velocità massime nostre e della Ducati, giro per giro, vedrete che sono simili” ha risposto Johnny alla domanda di un giornalista. Ed è a questo punto che è intervenuto il gallese e lo ha contraddetto : “La Kawasaki ha una velocità superiore. Se vuoi ti faccio un foglio excel con tutte le velocità e vedrai che non è come dici tu”. Senza perdere la calma e sempre parlando pacatamente Rea ha scosso la testa. “Non sono assolutamente d’accordo”. Il siparietto tra i due è dovuto al fatto che Rea da tempo afferma che la mancanza di velocità massima sbandierata spesso della Ducati sia solo una scusa, per giustificare la supremazia della Kawasaki e di Rea in particolare. Ovviamente questo non va giù a Chaz, oggi particolarmente nervoso per aver perso il duello diretto con il nordirlandese.
Appare sempre più chiaro come Rea non goda delle simpatie degli altri piloti ed in special modo dei suoi connazionali. Sino alla “famosa” notte di Losail dello scorso anno (quando il nordirlandese regalò il secondo posto nel mondiale al suo compagno di squadra) era stato Sykes ad accusare Rea di scorrettezze nei suoi confronti, per un clima di tensione tra i due che si era fatto particolarmente difficile. Ora sembra invece che sia Davies ad aver qualche cosa da ridire al campione del mondo. Vedremo nelle prossime gare se questa antipatia tra i due è stata solo una parentesi o se invece la vicenda assumerà toni più aspri.
Aspri come sono stati i commenti di Marco Melandri nei confronti di Alex Lowes. Il pilota della Ducati non gliele ha certamente mandate a dire : “Tra la curva uno e la curva due, Lowes ha cambiato direzione molto prima del solito, guardando verso di me, per poi venirmi volutamente addosso. Un vero peccato, perché la gara stava andando come avevo programmato. Stavo risparmiando le gomme per gli ultimi giri, che sarebbero stati certamente difficili, ma me la sarei comunque giocata. Invece così pago un prezzo molto alto per colpe non mie”. Quando si dice “parlare chiaro”.
Se qualcuno era stufo dei commenti sempre amichevoli e di circostanza dei piloti della Superbike oggi è stato accontentato. Quello che ha preso il via oggi a Phillip Island si preannuncia come un campionato avvincente non solo in pista, ma anche nel paddock e nel dopo gara. Segno che la competizione è aumentata, così come il numero dei piloti di talento che non ci stanno mai a perdere. Specialmente se a vincere è sempre lo stesso.
Sinceramenti nell'uscita di pista di Melandri vedo più colpe sue che di Lowes: a mio modo di vedere Marco è uscito troppo largo dalla prima destra e, se non ci fosse stato Lowes, avrebbe comunque fatto la sinistra non sulla traiettoria ideale. Comunque, al più, è un incrocio di linee dopo l'inglese non ha colpe.
P.S.: in passato i piloti SBK se le dicevano di santa ragione (uno per tutti Chili in accappatoio. Anche lì con poche ragioni a mio modo di vedere).
Poi ovviamente qualche polemica: sempre è stato così a memoria d'uomo, a nessuno piace arrivare dietro e quando arrivare dietro dipende non solo dall'uomo ma pure dal mezzo meccanico a disposizione, i risvolti polemici sono inevitabili.
Mettiamoci pure i giornalisti e addetti ai lavori che soffiano sul fuoco e la frittata è bella che fatta!
Tutto nella norma direi.
Personalmente ritengo che oggi nessun pilota possa vincere se non coadiuvato da un mezzo meccanico all'altezza (anche ieri comunque) alla fine poi i mezzi più competitivi arrivano nelle mani dei piloti più bravi e la regola non si è smentita nemmeno in questa circostanza.
La Kawasaki (azienda con inesauribili possibilità economiche) ha deciso di puntare tutto su questa specialità e seguire direttamente le operazioni.
Unica casa al momento a fare questa scelta, ovvio che le prestazioni delle proprie moto debbano essere quelle di riferimento.
La Ducati altra casa che in SBK si sta impegnando molto ma la scelta di farlo con un bicilindrico (regolamenti a parte) non sembra essere redditizia come un tempo.
Al momento comunque Kawasaki e Ducati ufficiali, sembrano le sole a potersi contendere la vittoria.
Quale sia la moto più competitiva in assoluto ora è difficile stabilirlo, alla fine del campionato forse si potranno tirare le debite conclusioni.
Per quello che si è visto alla prima gara mi verrebbe da dire che vi saranno delle piste favorevoli ad un team piuttosto che ad un altro, la somma delle circostanze favorevoli determinerà la vittoria del campionato.
Per rimanere a quanto si è visto ieri ho avuto l'impressione che Davies per battere Rea gli avrebbe dovuto sparare.
Non avrebbe potuto in nessun modo e deve essere stato questa la convinzione anche di Rea per come si è comportato in pista: mai sopra le righe, mai una sbavatura, non ha commesso la minima incertezza, indice di una guida con margine, consapevole anche del fatto che se fosse uscito dall'ultima curva (bene) assieme a chiunque altro avrebbe vinto lui.
Così è stato per 2 volte di seguito. Altro che mancanza di velocità sul dritto.
Grande mestiere e nervi saldi comunque, qualità che solo alcuni piloti posseggono.
La categoria SS a Roberto Rolfo, un pilota non di primo pelo ma che ha avuto buoni trascorsi nella massima categoria.
Altra presenza "importante" Marco Melandri, pure lui un veterano che ha passato gran parte della sua carriera pilotando moto da Gran Premio.
Ho letto commenti a riguardo del ravennate che suonano come una specie di sfottò: tutti conosciamo il carattere di Melandri: personalmente ritengo che sia stato uno dei suoi peggiori "nemici" perché lui di manico ne ha veramente tanto.
Vorrei ricordare che lui oltre ad avere perso un mondiale per 1/2 punto nelle 125 GP (determinante fu l'operato di Anghel Nieto che fermò appositamente suo figlio facendo guadagnare ad Alzamora il punto necessario) è stato campione del mondo delle 250.
Con una moto satellite (Honda RC 212) si è permesso il lusso di vincere delle gare in Moto GP e arrivare 2° nel campionato.
Stoner, tanto per fare un esempio con una moto identica alla sua non vinse nessuna gara ed arrivò 8° in campionato.
Poi il conformo fra i 2 quando militarono entrambi in Ducati fu impietoso a favore dell'australiano e per Melandri la "rovina" della propria carriera.
Marco Melandri è ritornato ieri a gareggiare dopo un anno e mezzo di inattività e comunque dopo avere trascorso l'ultima parte della sua carriera in condizioni pietose per vari motivi.
Nella prima gara (secondo me) non ha usato la necessaria concentrazione e la sua corsa è finita nella ghiaia.
Ha fatto una bellissima seconda manche, è stato velocissimo (suo il giro veloce) ha recuperato bene, non ha commesso errori, è mancato nel confronto finale con i due che si sono giocati la vittoria in volata.
Suo comunque il 3° posto a pochi decimi.
A parte Melandri che se continuerà con questa mentalità si toglierà parecchie soddisfazioni in un prossimo futuro.
già Biaggi alla soglia dei 40 anni li ha messi dietro tutti per ben 2 anni!
Giovani piloti motivatissimi e nel pieno delle loro forze non dovrebbero farsi battere da "vecchietti" a fine carriera.
La riflessine che mi viene spontanea a questo punto è: ma quanto sono bravi in assoluto i piloti che hanno sempre pilotato moto derivate dalla serie fino ad arrivare alla SBK?
Valentino Masini