SBK, in forse il round di Assen
Il campionato mondiale Superbike, come tutte le altre attività sportive, è fermo in attesa che si risolva almeno in parte l’epidemia del Coronavirus. Al momento le comunicazioni ufficiali hanno riguardato solo il rinvio a data da destinarsi del secondo round del Qatar (ma si attende un annullamento), e lo spostamento dei due round di Magny Cours e di Jerez (che avrebbe dovuto essere il terzo) rispettivamente al 2-4 ottobre ed 23-25 ottobre.
Il prossimo appuntamento per le derivate dalla serie dovrebbe essere quello di Assen in Olanda, dal 17 al 19 aprile, ma da alcuni giorni a piloti ed addetti ai lavori stanno arrivando le comunicazioni delle cancellazioni dei voli per l’Olanda. Manca ancora un mese, ma dopo aver sentito il parere di colleghi e fotografi olandesi, riteniamo che molto difficilmente team e piloti potranno raggiungere Assen, e che quindi anche questo round sia destinato ad essere spostato, se non addirittura annullato.
A questo punto diventa molto difficile comprendere e prevedere cosa succederà in futuro, e soprattutto se, e quando, i piloti della Superbike potranno tornare in pista. La situazione italiana la conosciamo bene (ed il round di Imola di inizio maggio si avvicina) ma è chiaro che il problema del Coronavirus è mondiale, e che alcuni Stati esteri stiano iniziando solo ora a prendere provvedimenti. Il nostro Paese è di qualche settimana avanti rispetto al resto d’Europa per quanto riguarda la lotta al virus, per cui anche quando – e ci auguriamo avvenga al più presto – per noi il peggio sarà passato, dovremo fare in conti con le altre nazioni che avranno nel frattempo chiuso i propri confini.
In pratica, per noi italiani nei prossimi mesi il problema si potrebbe ribaltare, ma per quanto riguarda la Superbike il risultato sarebbe lo stesso, vale a dire l’annullamento o il rinvio delle gare.
Cosa ne sarà dei mondiali delle derivate? Molte le ipotesi, ma quelle più percorribili a nostro parere sono due: l’annullamento del campionato per la stagione 2020, oppure lo spostamento delle gare nel periodo fine estate/inizio inverno, magari con appuntamenti doppi (come già avviene nel CIV) e da disputarsi in luoghi con un clima che consenta anche in quel periodo il regolare svolgimento delle gare (Malesia? Thailandia? Sud della Spagna?)
Parlando invece del Campionato Italiano di Velocità, la situazione potrebbe essere meno difficile. Manca infatti oltre un mese al primo doppio appuntamento di Misano del 25 e 26 aprile, e la speranza è che per quelle date la situazione italiana sia migliorata tanto da consentire la disputa delle gare, ovviamente con le necessarie misure cautelative, e magari a porte chiuse. Non dovendo fare i conti con la situazione del virus al di fuori dei nostri confini, forse il CIV potrà avere uno svolgimento regolare ed è quello che speriamo tutti, anche perché sarebbe un primo segnale di un ritorno a quella “normalità” che tanto ci manca.