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Supersport. Lucas Mahias, una beffa atroce

- In testa alla gara della SS, Mahias buca una gomma nell'ultimo giro e si ritira. La bandiera rossa lo rimette in gioco, e lui riporta in modo rocambolesco la sua moto ai box in tempo utile, ma viene squalificato per aver tagliato la pista
Supersport. Lucas Mahias, una beffa atroce

 

Autodromo Internacional do Algarve di Portimão, in Portogallo. E’ domenica 16 settembre, e si sta disputando la nona gara del campionato mondiale Supersport. Alle 14,15 Lucas Mahias, campione del mondo uscente, inizia l’ultimo giro: è in testa con largo margine sul compagno di squadra Federico Caricasulo, che a sua volta ha oltre cinque secondi di vantaggio su Kyle Smith, pilota Honda.

Passa un minuto, e le telecamere inquadrano il leader della gara nella sabbia della via di fuga, con la gomma posteriore completamente sgonfia.

Sino ad allora sembrava essere una gara estremamente favorevole al francese. Al primo giro, Cortese, leader della classifica mondiale, era caduto trascinando con se Jules Cluzel, secondo a 5 punti dall’italo-tedesco. Mahias, che dopo la gara di Misano occupava la quinta posizione a 35 punti da Cortese, con questa vittoria avrebbe fatto un bel balzo in avanti, anche perchè Cortese era riuscito a ripartire e si stava impegnando in una prodigiosa rimonta, ma Cluzel si era dovuto ritirare.

Mahias parcheggia la sua R6 a bordo pista e si avvia sconsolato verso il box. Non ci può credere. Una gara perfetta rovinata da una foratura. Ma non finisce così: esattamente 20 secondi dopo il suo ritiro, la direzione di gara espone la bandiera rossa a causa di un incidente causato da Rob Hartog (che per questo verrà squalificato), che ha tamponato e buttato in terra lo spagnolo Borja Quero Martinez. Il viso di Mahias si illumina, corre verso la sua moto, l’avvia e la rimette in pista nonostante la gomma posteriore sia afflosciata sul cerchio. Deve assolutamente riportarla al parco chiuso entro cinque minuti, come da regolamento, per poter vincere la gara, che verrà decisa dall’ordine d’arrivo del giro precedente all’esposizione della bandiera rossa, quando lui era al comando.

Per Lucas si riapre la gara, si riapre il campionato: si butta in pista come se la gomma posteriore fosse ancora integra, cade due volte e per due volte si rialza. Il tempo scorre. Quando Lucas arriva a poche centinaia di metri dall’ingresso dei box, vede una stradina parallela alla pista che potrebbe fargli risparmiare secondi preziosi. Non ci pensa due volte, la imbocca ed entra finalmente in pit line. E’ arrivato in tempo, per poco ma ce l’ha fatta.

Anzi no. La direzione di gara, che ha seguito tutta la vicenda, non può fare a meno di squalificarlo in quanto la moto deve essere riportata al parco chiuso percorrendo la pista, mentre Mahias ne è uscito, anche se per poche decine di metri. La gara quindi viene vinta da Caricasulo, che bissa così il successo di Misano. E Sandro Cortese, anche grazie alla squalifica di Mahias, conclude al quinto posto, e resta in vetta alla classifica, mentre lo sfortunato pilota francese non raccoglie punti e precipita al sesto posto, a 46 lunghezze dalla vetta.

Una storia che ha dell’incredibile, che ancora una volta ci dimostra come nel motociclismo possa succedere tutto ed il contrario di tutto. Non è la prima volta che la sfortuna prende di mira un pilota, ma in questo caso possiamo veramente affermare che oltre al danno per Mahias ci sia stata anche la beffa. Una beffa atroce.

Però la fortuna è una ruota che gira. Mancano ancora tre gare alla fine del campionato, e ci sono ancora in palio 75 punti. Mai dire mai.

Per la cronaca, Pirelli ha analizzato la gomma posteriore di Mahias, che è risultata forata, ma per scrupolo l’ha inviata ai laboratori di Milano per un’analisi più approfondita.

  • stevie812
    stevie812, Bologna (BO)

    direi che c'è poco da recriminare, bellissimo il gesto del pilota ma oggettivamente ci sono delle regole, e non sono derogabili in presenza di casi di "eroismo sportivo". La regola peraltro mi sembra ragionevole, quindi credo che la squalifica sia tanto "un peccato" dal punto di vista sportivo quanto inevitabile sulla base di un regolamento, in questo caso perlomeno, ragionevole e condivisibile.
  • kevin666
    kevin666, Stazzano (AL)

    le regole ci sono e purtroppo in questo caso ne fa'le spese quello meno "colpevole"incappato in uno di quei casi difficilmente inquadrabile razionalmente.
    invece il buon "CORTESE" cmq grintoso, si portera'a casa un altro mondiale senza aver realmente battuto (per velocita' pura) gli avversari!
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