Viaggi e giri in moto, l'itinerario della settimana: da Nicolosi ai 2.000 dell'Etna
Da Nicolosi (CT) preparatevi a salire fino a 2.000 metri di altitudine percorrendo la bellissima e scorrevole SP92: fermatevi ogni tanto sui belvedere a dare un'occhiata a Catania dall'alto.
All'altezza delle indicazioni per l'Osservatorio Astrofisico, dopo una buona dose di curve immersi nelle colate laviche, troverete il bivio per Piano Vetore, uno stupendo pianoro da dove ammirare le pendici sud-ovest dell'Etna. Si riparte e si riprende la SP92 fino ad arrivare al Rifugio Sapienza, da dove si può prendere prima la funivia e poi il truck per un'escursione fino alla sommità del vulcano; la gita fino alle bocche effusive impegna praticamente mezza giornata ma è un'esperienza indimenticabile.
Per chi avesse meno tempo o più fretta di risalire in moto, una bella escursione a piedi ai Crateri Silvestri permetterà di ammirare un panorama selvaggio e lunare, oltre a poter estendere il proprio sguardo da Siracusa fino a Taormina, la piana di Catania, il centro della Sicilia.
Ripresa la moto, si riparte lungo la SP92 verso un luogo che permette di capire meglio cosa voglia dire “colata lavica”. Svoltando a sinistra, dopo le indicazioni per Monte Pomiciaro si giunge ad uno stupendo punto di osservazione sull'immenso, e provvidenziale, serbatoio naturale che è la Valle del Bove, dove si percepisce pienamente la vastità delle aree sommerse dalle eruzioni nel corso dei secoli. L'ultima massiva eruzione ad aver trovato sfogo proprio nella Valle del Bove è quella del 1991-93 che arrivò a poche centinaia di metri dall'abitato di Zafferana Etna, nostra prossima tappa.
Di qui si arriva a Milo guidando immersi nel bosco fino a giungere a Fornazzo e girare a sinistra per percorrere la Mareneve, una fantastica strada dove si danno convegno moltissimi motociclisti per fare quattro pieghe. Noi la percorreremo da nord verso sud, al contrario degli smanettoni che salgono da Linguglossa, fino a qualche tempo fa l'appuntamento era per tutti dal mitico Michele e al suo Rifugio Brunek: più che un bar/albergo, una vera istituzione per tutti i motociclisti della Sicilia centro-orientale. Purtroppo da qualche mese il Rifugio è chiuso, lasciando orfani noi motociclisti di uno dei punti più simbolici delle nostre passeggiate.
Qui potete comunque parcheggiare la moto, prendere a piedi il sentiero alle spalle del Brunek e perdervi nella pineta alla scoperta delle grotte laviche e del Monte dei Morti, dove la lava si è divertita a forgiare sculture simili a corpi umani contorti e agonizzanti, ammassati sino a formare un piccolo monte. Molto suggestivo e certamente fuori dagli itinerari classici dell'Etna, ma vi avvertiamo che la scarpinata è lunga...
Risaliti in sella, ci aspetta ancora un po' di strada: scendiamo lungo la Mareneve con molta attenzione, perché ogni tanto qualche stupido che invade la corsia opposta credendo di essere in pista lo si trova, e arrivati al bivio svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Bronte.
Ora potete tranquillamente farvi cullare dalle curve della Strada Provinciale Quota Mille e ammirare il lato nord dell'Etna alla vostra sinistra, mentre vi avvicinate alla nostra destinazione finale, il lago Gurrida, un vero e proprio gioiello naturalistico poco frequentato ma affascinante sia perché è l'unica zona umida del Parco dell'Etna, sia per la possibilità di osservare fauna come i grandi aironi cenerini e gli aironi rossi.
Per arrivarci è necessario arrivare alla SS284, girare a sinistra e subito dopo prendere il tratturo a destra. Dopo alcuni chilometri, seguendo le indicazioni per la frazione Murazzo Rotto e per il sentiero Gurrida, chiedete l'accesso al personale dell'Azienda Gurrida e meravigliatevi.
La mappa di quest'itinerario è qui!
Ho fatto la gita sul cratere (sotto 40°, sopra 7-8°, vento gelido micidiale).
Posti stupendi, consigliati a tutti.
Purtroppo sono un po fuori mano...peccato!