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Domenica hanno vinto Doohan e Bayliss. Ma sono i figli...

- Jack e Oli, i due figli d'arte, alla prima affermazione nelle rispettive categorie
Domenica hanno vinto Doohan e Bayliss. Ma sono i figli...

No, nel caso ve lo steste chiedendo, non è il 1997 e non è appena terminato il Gran Premio d'Australia. Quello in cui, in effetti, Mick Doohan vinse la 500 e Troy Bayliss chiuse sesto (come wild card) la 250. Fu l'unica occasione in cui le carriere dei due si intersecarono a livello mondiale, perché poi Troy dovette attendere il 2000 - e l'infortunio che chiuse la carriera di Fogarty - per tornare sul palcoscenico iridato. Nel frattempo, Doohan era stato scaraventato dalla sua Honda contro un cartellone pubblicitario quel maledetto 5 maggio 1999 a Jerez, danneggiandosi irreparabilmente i nervi del braccio sinistro e chiudendo così per sempre la sua carriera.

Molto difficilmente si accavalleranno anche le carriere dei due figli, Jack Doohan e "Oli" Bayliss, che hanno scelto rispettivamente le quattro e le due ruote per la loro attività agonistica. È comunque curioso che i due abbiano fatto registrare la prima affermazione di alto livello nello stesso giorno, domenica scorsa.

Jack Doohan, che dal 2017 fa parte del programma Red Bull Junior Team, ha iniziato la sua carriera nel 2018 con le monoposto di Formula 4 fra i campionati britannico, italiano e tedesco, raccogliendo tre vittorie e nove podi. Prestazioni che gli fruttano la promozione in Formula 3, dove inizia con il circuito asiatico: cinque vittorie il primo anno, cinque anche il secondo, con due secondi posti finali.

Nel 2020 si trova quindi catapultato a livello mondiale, sempre con la Formula 3, dove però non arriva mai in zona punti. Curiosità: la sua miglior prestazione - undicesimo - la fa segnare al Mugello, forse il circuito più caro al padre Mick. Quello in cui tornò alla vittoria nel 1993, dopo la terribile convalescenza seguita all'incidente di Assen, e su cui rimase imbattuto fino al ritiro. Quest'anno cambia team (l'italiano Trident, dove trova David Schumacher come compagno di squadra) e cambiano anche i risultati. A Barcellona, terza gara, sale sul podio. E domenica al Paul Ricard vince la sua prima gara mondiale.

Oli Bayliss non è ancora arrivato in pianta stabile al Mondiale ma ci sentiamo di dire che non manca molto. Quando ha si e no l'età per guidare il motorino (qui da noi) vince in coppia con il padre la 5 ore di Sydney con una Yamaha YZF-R6: primi nella categoria Supersport, secondi assoluti. Quindi ci piglia gusto, e a inizio 2020, nell'ultima gara mondiale disputata secondo il calendario originale prima dell'avvento del COVID-19, partecipa al Mondiale Supersport sempre con la Yamaha.

Nel 2021 decide di passare alla Superbike nel campionato nazionale ASBK, naturalmente con Ducati: la Panigale V4R del team Desmosport, di proprietà del padre. E nella seconda prova, a Hidden Valley, vince gara-3 e si aggiudica la complessiva per un punto, facendo segnare anche il giro veloce. Considerando anche il valore che avrebbe il cognome Bayliss nel Mondiale, quanto credete che ci metterà Oliver ad arrivarci?

 

  • Sberla1
    Sberla1, Genova (GE)

    I geni non mentono! D.N.A. racing, buoni consigli, un nome che aiuta ma che può anche pesare ed essere condanna. Un nuovo Bayliss sulla Rossa è il sogno di tutti i ducatisti.
    Forza ragazzi!
  • Flavio.749
    Flavio.749, Roma (RM)

    Gran manico Gardner.
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