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GP d’Olanda. Lo sapevate che... ?
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Che è iniziata la trattativa HRC-Pedrosa? Che Ducati vorrebbe Iannone? Che il problema di Lorenzo è il motore? Che per il vincitore del CEV le regole non contano? Come è cambiato l'approccio di Rossi? | G. Zamagni, Assen
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INIZIATA LA TRATTATIVA PEDROSA-HRC
Dopo due GP d’assenza – causa impegni con la Rookies Cup Asiatica – Alberto Puig, manager di Dani Pedrosa, è tornato nel paddock ad Assen e si è naturalmente incontrato con Shuhei Nakamoto e Livio Suppo (rispettivamente numero due esecutivo e team principal di HRC) per il rinnovo del contratto del pilota spagnolo. Da una parte la trattativa non è così difficile – Pedrosa vuole rimanere in Honda, la HRC vuole continuare con Dani -, ma il pilota chiede un trattamento economico da prima guida e un accordo di due anni, mentre la Casa giapponese propone una netto ridimensionamento monetario – si dice meno della metà dei soldi presi nelle ultime stagioni – e, forse, anche un contratto per un solo anno. Il coltello dalla parte del manico ce l’ha la HRC, perché Pedrosa non ha nessuna valida alternativa e con Marc Marquez già sotto contratto, non c’è bisogno di un super campionissimo per la seconda moto. In Giappone, naturalmente, stanno pensando ad eventuali alternative, con il nome di Andrea Dovizioso in cima alla lista: Andrea piace molto per la sua costanza, per la capacità di sviluppare una moto, per la sua concretezza. Pedrosa deve dare una risposta a breve (entro metà luglio?): la sensazione è che si arriverà comunque a un accordo tra Dani e la Honda.
OBIETTIVO DUCATI: TEAM DOVIZIOSO-IANNONE
«Ma chi ha fatto questo contratto a Crutchlow?»: pare sia stata questa la reazione di uno degli uomini di vertice Ducati dopo aver visto l’accordo siglato con Cal per due stagioni: in pratica, Crutchlow ha una opzione a suo favore che scade a fine luglio e può decidere se andarsene o rimanere, senza che la Casa di Borgo Panigale possa obiettare alcunché. Il britannico non ne può più della Desmosedici, ma per andarsene dovrebbe anche avere una valida alternativa, che al momento non c’è, ma la Ducati, al di là del contratto, non ha nessuna intenzione di tenerlo: se Crutchlow decidesse di far valere l’opzione, allora bisognerà mettere mano al portafoglio per recidere l’accordo già siglato. Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti stanno lavorando per costruire un team interno tutto italiano, composto da due Andrea: Dovizioso e Iannone. Per certi versi sarebbe una squadra “completa”, ma non facile da gestire, perché i due non vanno esattamente d’accordo…
LORENZO: “IN DIFFICOLTA’ PER IL MOTORE”
Per la prima volta in questa stagione – perlomeno pubblicamente – Jorge Lorenzo ha detto che le sue difficoltà sono dovute «al nuovo motore, più scorbutico a causa dei 20 litri invece dei 21 dell’anno scorso. Nei test di Aragon, però, abbiamo trovato una messa a punto per addolcirlo ed è più simile a quello del 2013» ha spiegato alla vigilia del GP d’Olanda. Così, dopo aver dato colpa alle Bridgestone 2014 – con conseguente incazzatura dei giapponesi – Lorenzo ha trovato un altro “colpevole” per le sue inaspettate fatiche. Ma, come si è visto bene in gara, i problemi del campione della Yamaha sembrano più psicologici che tecnici.
CAPIROSSI PARLA CON MICHELIN
Uno dei compiti di Loris Capirossi è anche quello di fare da “tramite” tra i piloti e il costruttore di gomme, ovvero la Bridgestone. Un ruolo che ricoprirà naturalmente anche nel 2016 quando sarà la Michelin a fornire gli pneumatici alla MotoGP: i piloti hanno già avanzato alcune richieste, che Loris ha già “girato” al costruttore francese. Nicolas Goubert, numero uno delle corse della Michelin, era presente ad Assen: il futuro delle gomme è già iniziato.
BRADL: “FACILE ESAGERARE”
Non è un bel periodo per Stefan Bradl, che fatica a raggiungere gli obiettivi prefissati a inizio stagione: essere costantemente il migliore dopo quei «quattro là» (Marquez, Rossi, Pedrosa e Lorenzo). Il tedesco del team LCR è anche incappato in qualche caduta di troppo: ecco perché. «Io cerco sempre di essere costante, ma qui tutti vanno fortissimo: il livello è tale che ti spinge a esagerare, è facilissimo commettere un errore» ha spiegato Stefan, la cui posizione è sempre più vacillante. Bradl ha un contratto direttamente con la HRC, che sta pensando al sostituto: tra i candidati, addirittura Jack Miller, il funambolico australiano della Moto3. Un salto troppo azzardato? Il suo connazionale Garry McCoy passò dalla 125 alla 500, vincendo anche tre GP nel 2000 con la Yamaha YZR500. Per il momento, quella di Miller, è soltanto un’idea, ma tutt’altro che irrealizzabile.
SUZUKI, PERCHE’ NON RINVIARE IL RIENTRO?
La Suzuki correrà ufficialmente l’ultimo GP a Valencia come wild card e, come è noto, rientrerà nel campionato nel 2015. Visti però gli scarsi risultati degli ultimi test – in particolare quelli di Barcellona – c’è da chiedersi se non sia il caso di rinviare ulteriormente il rientro al 2016, quando cambieranno gomme e regolamenti, con tutte le moto obbligate a utilizzare la centralina unica nolo solo nell’hardware, ma anche nel software. Ecco quindi, che utilizzare il 2015 per test con le gomme Michelin, la ruota anteriore da 17” e la centralina Magneti Marelli, potrebbe dare alla Suzuki un indubbio vantaggio per il 2016.
SE VINCI IL CEV L’ETA’ NON CONTA
Per correre nel motomondiale ci vogliono almeno 16 anni. Una regola introdotta qualche anno fa, tanto che Jorge Lorenzo, quando debuttò nel 2002, dovette aspettare il sabato del GP di Spagna (terzo appuntamento) per salire in sella alla sua Derbi 125. Un limite di età a mio modo di vedere sensato, ma nel 2015 la regola verrà cambiata per il vincitore del CEV: chi conquisterà il campionato spagnolo della Moto3, potrà debuttare nel mondiale, indipendentemente dall’età. Una modifica fatta apposta per consentire al probabile trionfatore, Fabio Quartararo di non perdere le prime gare del 2015: Fabio è nato il 20 aprile 1999 e compirà quindi 16 anni a campionato già iniziato, ma se conquisterà il CEV non dovrà aspettare come aveva fatto a suo tempo Lorenzo. Mah…
MOTO3: SI RISPARMIA SUI RAPPORTI, MA…
Contraddizioni della Moto3: per regolamento, per risparmiare si possono avere solo due serie di rapporti del cambio per tutte le piste («una è sempre “corta”, l’altra è sempre “lunga”» sottolineano amareggiati i tecnici), poi però non si mette una limitazione ai test. Così, dall’inizio della stagione, la Honda è già scesa in pista nove volte e la KTM non è da meno. Entrambe, tra l’altro, hanno già provato le moto in versione 2015 (per regolamento, i giri scenderanno dagli attuali 14.000 a un massimo di 13.500), ma la KTM sta lavorando duro anche per risolvere problemi di affidabilità: l’ultimo, in ordine di tempo, a rompere un propulsore è stato Romano Fenati venerdì mattina. Il problema è stato individuato nelle molle delle valvole: adesso dovrebbe essere stato risolto.
ROSSI, ECCO COME CAMBIA L’APPROCCIO
Come è cambiato l’approccio di un pilota che corre nel mondiale dal 1996? «L’approccio e l’attitudine sono sempre simili, ma con più esperienza cerchi di stare più attento, di non fare errori stupidi, perché quando cadi è quasi sempre per uno sbaglio banale, comunque evitabile, o per mancanza di concentrazione. Rispetto ai miei primi anni in 500, è cambiato un po’ il modo di correre: adesso si va molto più forte dal primo all’ultimo giro» spiega Valentino Rossi.
320 0 340MM? 320. ECCO PERCHE’
A partire dal GP d’Italia i piloti della MotoGP possono scegliere se montare i dischi da 320 mm o quelli da 340 mm (prima avevano a disposizione solo quelli più piccoli): a Montmelò tutti avevano optato per quelli più grandi, ad Assen per quelli più piccoli. Perché lo spiega Pedrosa. «In Olanda non ci sono staccate violente e la temperatura dei dischi rimane più bassa: è inutile, quindi, utilizzare quelli da 340 mm, che oltre a essere più aggressivi nella prima parte della frenata, disperdono anche meglio il calore. Ad Assen ci sono anche tanti cambi di direzione, dove si avverte chiaramente il minor peso dei dischi da 320 mm».
CRUTCHLOW: «PIEGO MENO, SONO PIU’ AL LIMITE»
Cal Crutchlow è in grandissima difficoltà con la Ducati, come si vede chiaramente dai risultati: Cal spiega perché. «Tutti i piloti con la Ducati hanno fatto fatica il primo anno e, in generale, quest’anno si va molto più forte del 2013. Per quanto mi riguarda, non riesco a trovare un assetto convincente e, soprattutto, in ogni curva di ogni circuito, i dati dicono che piego 4-5° in meno rispetto a Dovizioso, mentre a me sembra di rischiare moltissimo. Non so dare una spiegazione: l’anno scorso in Yamaha piegavo mediamente un grado meno di Lorenzo e un grado in più di Rossi».
GP REP CECA A RISCHIO
Sulle tribune di Assen c’era un cartello: “SAVE CZECH GP”, salvate il GP della Rep. Ceca. Effettivamente, la gara è a rischio: il contratto tra la Dorna e Brno scade nel 2015 e la società spagnola avrebbe deciso di non fare più nessuno sconto, come avvenuto fino adesso, chiedendo 5 milioni di euro. Abraham, proprietario del tracciato, ha già fatto sapere che non è intenzionato a dare alla Dorna quella cifra, mentre la regione moldava coprirebbe circa 2,5 milioni di euro. Insomma, ne mancano altri 2,5, per un GP fondamentale per l’est europeo.
CURVA 1 DA RIFARE
La curva numero uno ha creato parecchi problemi (è caduto anche Marc Marquez nel warm up), a causa di una vistosa buca in traiettoria che scomponeva le moto (tutte, non solo le MotoGP) in entrata: nel 2015, quel punto verrà riasfaltato.
Vianez
bell' articolo!
Crutchlow invece..mi ricorda un pilota italiano che adesso corre in sbk.. doveva leggere moto.it! gliel' abbiamo "detto" tutti di non andare in ducati! :-D