anniversari

Il Mugello compie 50 anni. E resta unico

- Era il 23 giugno del 1974 quando il neonato autodromo del Mugello ospitò la prima gara della sua storia: Formula 5.000, vittoria di David Hobbs. Le moto esordirono un anno dopo con la 1000 Km dell'europeo Endurance, un successo Ducati. In mezzo secolo, caso unico, il tracciato di 5.245 metri non è mai stato modificato
Il Mugello compie 50 anni. E resta unico

Si trattava di tenere i motori legati alla regione del Mugello anche quando le corse stradali vennero abolite. I lavori iniziarono nel 1972 su iniziativa dell'ACI Firenze e del suo storico presidente Pasquale Borracci nel territorio comunale di Scarperia e San Piero. Il direttore dei lavori fu Amos Pampaloni, il layout capolavoro è firmato da Gianfranco Agnoletto e il nastro d'asfalto ci apparve subito bellissimo.

Ma solo quello. Era un progetto troppo ambizioso rispetto alle risorse? Forse mancò il supporto della politica locale? Le infrastrutture restarono incomplete per anni, gli spazi di fuga erano assolutamente inadeguati, il circuito fu monco e su livelli di sicurezza inaccettabili.

Eppure si sapeva ciò che serviva: appena al di là dell'Appennino era già attivo l'autodromo di Misano Adriatico quasi perfettamente sicuro. Ma la FMI di allora era inesistente per non dir peggio, così anche le infrastrutture rimasero ferme per anni in uno scenario di semi-abbandono. Dal 1988 l'impianto fu acquistato dalla Ferrari e finalmente completato e attrezzato sugli standard internazionali.

Prima le auto, poi la 1.000 Km moto

Vi esordirono appunto le auto: la F 5.000 disputò la sua gara il 23 giugno del 1974 sotto una pioggia torrenziale, con il sesto posto di Lella Lombardi su Lola come il vincitore Hobbs. Le moto si videro per la prima volta soltanto il 20 luglio del 1975, con la 1.000 km del Campionato Endurance (allora Europeo) e la vittoria della Ducati di Ferrari-Grau su altre due moto italiane: la Guzzi di Sciaresa-Romeri e la nostra Laverda, equipaggio Brettoni-Cereghini.

Fu una bella soddisfazione per me concludere sul podio la prima gara motociclistica al Mugello. E la Toscana mi portò fortuna anche per la prima gara internazionale motociclistica di velocità, ospitata alla fine di quello stesso anno: anche lì, nella classe 500… sarei salito sul terzo gradino di un podio che però non si celebrò; perché Ago e Read, i primi due, si detestavano e non si presentarono per la premiazione.

Il GP d’Italia appuntamento fisso dal 1994

Il GP motociclistico del mondiale approdò al Mugello (come GP delle Nazioni) nella stagione 1976: il 15 e 16 maggio fu Ago a stabilire la pole in 500 e Sheene a vincere dopo un gran duello con Read. Agostini fu costretto al ritiro per noie meccaniche.

Nelle altre classi assistemmo ai successi di Cecotto su Uncini in 350, di Villa in 250, Bianchi su Pileri con le Morbidelli nella 125, Nieto davanti a Lazzarini nella 50. Quindi, dopo i primi interventi sulle aree di fuga, arrivarono le edizioni del 1978 e del 1985 e il primo GP d’Italia nel ‘92. Il circuito toscano è diventato un appuntamento fisso nel calendario del mondiale a partire dal 1994. Si è saltato il 2020 per la pandemia.

Sono state tante le gare spettacolari al Mugello. Ricordiamo l’edizione del 1997 con Valentino Rossi campione del mondo in 125 e il giro con la bambola Schiffer, l’edizione 2000 con il successo di Capirex dopo la meravigliosa sfida a tre (caduti Biaggi e Rossi nel finale). Non si possono dimenticare i sette successi consecutivi del Dottore in 500, dal 2002 al 2008, come gli ultimi tre consecutivi in MotoGP di Bagnaia e della Ducati. Ma la lista sarebbe lunga.

Il Mugello è amato dai piloti come poche altre piste. Le emozioni che si provano tra le curve toscane sono speciali e l’evento è stato votato dai protagonisti quale “Best GP” del mondiale moto per cinque volte. E’ una pista difficile e impegnativa, però. Tra le vittime, vanno ricordati i nomi di Carlo Fiorentino nella prima gara del luglio 1975, di Otello Buscherini e Paolo Tordi nel tragico Nazioni del 16 maggio 1976. Quando le aree di fuga erano inesistenti.

  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Alla prima gara in asoluto sul circuito toscano c'ero, arrivammo abbastanza presto in 4 con un FIAT 128 nuovo di pacca di Angelo Baronio (e Gag) che non ascoltò il consiglio di parcheggiare un po prima per non rimanere imbottigliati per il ritono e pensò bene di infilare il muso sotto la tribuna. Risultato: rimanemmo fermi per 3 ore senza possibilità di muoverci, alla fine per farci defluire aprirono un varco verso il tracciato del circuito e ci incanalarono verso l'autostrada, (direzione opposta a quella che sarebbe servito a noi) arrivammo a casa a mezzanotte! c'ero anche nell'edizione funesta del 1976, Uscimmodal circuito senza sapere niente dell'accaduto se non che erano caduti in tanti, della morte di PaoloTordi e Otello Buscherini lo imparammo sulla strada del ritorno al passo del "Muraglione". Ovviamente l'euforia per le gare stupende, specie la 500 si placò immediatamente. Oggi il circuito del Mugello pur avendo conservato intatto la planimetria del tracciato ma avendo fatto fanto all'esterno di esso è diventato un tracciato sicuro nonostante le prestazioni delle moto siano aumentate a dismisura. Forse all'epoca mancava anche la conoscenza di come doveva essere un circuito sicuro per le moto o semplice buon senso?
  • Claudione#74
    Claudione#74, Savona (SV)

    Frequento le piste da circa 11 anni ed ho girato in diversi circuiti italiani: Franciacorta (quando ancora si poteva), Tazio, Cremona, Misano, e ovviamente anche il Mugello. Il circuito toscano è davvero di una altro livello, la conformazione della pista con i vari saliscendi, la velocità media particolarmente elevata, il rettilineo con lo scollino e la staccata della San Donato, il settore dalla Casanova-Savelli alle due Arrabbiate... un circuito da pelo davvero unico. Ci sono tante belle piste in Italia, poi c'è il Mugello, TOP ;)
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