La fisica della moto spiegata da Valentino Rossi
In una puntata di grande successo di GeoPop, il canale curato da divulgatore scientifico Andrea Moccia, Valentino illustra la fisica della piega con la moto. E lo fa con il linguaggio leggero ma molto curato che gli conosciamo. Non a caso è laureato in comunicazione.
La curva, la piega, le forze da contrastare. "La moto curva - racconta Rossi - ma tu non sai perché: in realtà la moto si guida con il manubrio, ma tu non te ne rendi conto. Non ti rendi conto che per curvare a sinistra giri il manubrio a destra e viceversa".
Come si entra nella curva, come si imposta, perché il pilota si sporge dalla moto all'interno della curva, come si esce dalla curva, le forze da contrastare. Anche le cadute: Moccia vuol sapere perché nell'high side il pilota viene lanciato in alto. Troppa piega e troppo gas, spiega il Dottore, appoggio minimo dei pneumatici, la molla dell'ammortizzatore che si carica e poi ti proietta come una catapulta.
"La sensazione che hai, dalla moto, e che fino all'ultimo c'è la puoi fare, a non cadere. Poi quando ti dà la sventola... lì c'è un momento di volo che dici: adesso mi faccio male. Oggi per fortuna si cade meno, in accelerazione, perché il traction control aiuta, ma in entrata, a gas chiuso... quello è anche più pericoloso, si cade pesante: a me è successo alla Biondetti al Mugello quando mi sono fatto male".
A Moccia che vuole rendersi conto delle dinamiche della caduta ad alta velocità, Rossi fornisce la sua ultima e divertente considerazione.
"Quando fai un high sfide ad alta velocità fai una parabola in aria che, per farla capire... io faccio sempre questo esempio: immagina di essere in macchina in autostrada a 150 all'ora e apri il tettuccio. E uno ti scaraventa fuori. Abbiamo tuta, airbag, casco ecc, ma la sensazione quando cadi è quella lì".
Prima di scatenare partigianerie e facili/stupide ironie.
Da tifoso di Pasolini (Ago non mi era simpatico), sono tornato a vedere gare di moto ai tempi di Lucchinelli, poi ho tifato Schwantz poi Capirossi e quindi Valentino Rossi.
Dopo il suo passaggio in Yamaha mi convinsi che the Doctor fosse davvero il pilota più veloce e che i suoi detrattori (da Biaggi a quelli del gommino domenicale fossero solo dei rosiconi) e che fosse un grande come sensibilità e conoscenza tecnica. Poi è arrivato il muro, poi la Ducati..... Fino a che non ho visto Stoner su una HRC e Valentino su una rossa pensavo/speravo che il Dottore avrebbe ancora una volta dimostrato di essere il più bravo.
Da quell'anno ho iniziato a tifare per Stoner e ripreso a tifare Valentino solo dopo il ritiro di Casey.
Inizialmente MM mi era anche simpatico anche se lo consideravo (ma in effetti lo considero ancora) un audace aiutato dal destino che aveva ereditato una gran moto sviluppata da Pedrosa/Stoner arrivato nel posto giusto al momento giusto (Stoner ritirato, JLo appagato e Valentino in declino) che di sviluppo è messa a punto non capiva più di tanto.
Ora tornando a questo video è all'intervista di un telemetrista, abbiamo da una parte un Dottore che dice che la moto gira da sola ma non sa il perché e non ha capito nemmeno il motivo per cui per farla scendere in piega si spinga su manubrio e pedana interni, che pensa che con le moderne motogp si guidi come un windsurfista (mi chiedo se sia mai andato e a che livello sia in windsurf) e dall'altra un presunto marziano che scrive a mano la telemetria esatta..... chissà quale poi è quanto esatta.
Senza entrare nel merito di concetti basici come avancorsa, profilo delle gomme, o un po' più complessi come rigidità flessionali e torsionali di telaio e sospensioni mi pare che entrambi farebbero una miglior figura a guidare e .....