Lin Jarvis: “Yamaha ha fatto il massimo per essere competitiva”
SEPANG - La presentazione Yamaha serve soprattutto a Lin Jarvis, responsabile delle Corse della Casa giapponese, per fare il punto della situazione dopo gli annunci di settimana scorsa.
“Yamaha non si è mai fermata dopo la fine del campionato 2019: non c’è stata pausa né in Giappone né in Europa. I test effettuati a novembre a Valencia e a Jerez sono stati importanti per decidere la direzione da prendere per il 2020. Nel 2019 abbiamo fatto dei progressi durante l’anno, abbiamo ritrovato la strada, ma non è bastato, c’erano ancora delle lacune da sistemare. Nei test il motore ha mostrato miglioramenti e quale direzione seguire, anche grazie al contributo di entrambi i piloti. Questi test a Sepang serviranno per vedere il risultato del lavoro invernale. Per quanto riguarda la parte europea, abbiamo lavorato sui contratti: con sei Case ufficiali affamate di risultati, bisognava pianificare velocemente il futuro e mettere sotto contratto i piloti. Prima abbiamo parlato con Valentino per capire le sue intenzioni: lui ci ha chiesto tempo per verificare il suo livello, ma se avessimo aspettato avremmo perso dei giovani piloti forti, così li abbiamo “prenotati” per i prossimi anni. Poi c’è stata anche la possibilità di far tornare in Yamaha Lorenzo dopo tre anni: dall’anno scorso abbiamo deciso di cambiare il metodo di lavoro del test team, e si è presentata l’opportunità di prenderlo: credo che il suo supporto possa essere importante per il 2020, ma ancora di più per il 2021. Sistemato tutto questo, possiamo focalizzarci solo sul 2020: ci aspettiamo molto da Viñales, ma anche da Rossi. Adesso bisogna vedere il livello di competitività della nostra moto rispetto ai rivali, ma sappiamo di aver fatto il massimo per raggiungere certi livelli”.
Qual è stata la decisione più difficile da prendere?
“Quella di Rossi, perché la sua richiesta di aspettare ha avuto delle conseguenze. Così abbiamo deciso di non continuare nel team ufficiale, ma di garantirgli comunque una moto al 100% “Factory””.
Lorenzo farà delle wild card?
“Ne abbiamo discusso, è un’opzione aperta per lui e per noi. Se se la sente, se ne ha la voglia e la velocità, perché no? Ma deve ritrovare competitività, e l’obiettivo principale con lui è quello di sviluppare la moto”.
Al momento non possiamo sapere se lo abbiano fatto anche "in officina".
la loro moto era già molto competitiva, se le gare si facessero a cronometro penso che ne avrebbero vinte tante ma di fatto non è così: vince chi arriva prima e loro nella passata stagione con il suo pilota migliore, hanno totalizzato la metà esatta dei punti fatti dal vincitore!
La situazione reale alla fine della stagione scorsa era questa.
Inutile girarci intorno, se non avranno fatto passi da gigante tecnicamente, per vincere il mondiale devono sperare che succeda qualcosa di spiacevole al campione del mondo, forse anche al vice campione e francamente una cosa del genere non credo che se la auguri nessuno…… nemmeno loro voglio sperare.
Avere messo sotto contratto i piloti più bravi del mondo e fornire loro moto parimenti competitive sicuramente è un vantaggio ma potrebbe rivelarsi anche un arma a doppio taglio.
Potrebbe infatti succedere di doversi spartire fra di loro quelle 3/4 gare (anche meno) a loro favorevoli, portandosi via punti a vicenda.
Se le moto sono competitive ma non vincenti in senso assoluto potrebbero fare tanti punti e vincere il mondiale marche ma non credo sia quello il loro obiettivo principale.
Valentino Masini