Gran Premio di Gran Bretagna

MotoGP 2017. Analisi e domande alla vigilia del GP di Silverstone

- I temi del GP di Gran Bretagna 2017. Strategie Ducati, difficoltà e vantaggi dei protagonisti, una nuova procedura per il flag-to-flag
MotoGP 2017. Analisi e domande alla vigilia del GP di Silverstone

SILVERSTONE – Negli ultimi anni, è sempre accaduto qualcosa di imprevisto a Silverstone: nel 2016, ecco il successo di Maverick Viñales con la Suzuki; nel 2015, la tripletta italiana sul bagnato con Rossi, Petrucci e Dovizioso; nel 2014 la vittoria in volata di Marc Marquez su Jorge Lorenzo con un ultimo giro bellissimo; nel 2013 quella di Lorenzo con sorpasso alla penultima curva su Marquez. Quali possono essere i temi del 2017?

Tante buche: chi ne soffre di più?

In passato, anche in questa stagione, è stata la Honda a soffrire di più gli avvallamenti dell’asfalto. Ma la RC213V è cresciuta moltissimo negli ultimi mesi: non dovrebbe avere troppi problemi. E’ vero, però, che Marquez sembra sempre appeso a un filo: le buche potrebbero creargli qualche difficoltà in più.

La Ducati userà anche qui la nuova carenatura?

Sicuramente no con Petrucci, no con Dovizioso (perlomeno inizialmente, ma non è previsto), sì con Lorenzo.

Nel 2016, entrambi i piloti Ducati ufficiali (Dovizioso e Iannone) soffrirono in modo pazzesco agli avambracci; sarà così anche nel 2017?

Teoricamente no, ed è anche per questo che Dovizioso non userà la nuova carenatura: con quella tradizionale, c’è meno carico sull’anteriore e la moto, di conseguenza, è più agile nei tanti cambi di direzione ad alta velocità di questo tracciato.

La Yamaha può essere competitiva?

Difficile rispondere a priore, anche per il differente stato d’animo dei due piloti ufficiali: Valentino Rossi ha detto senza mezzi termini che, in questo momento, la Yamaha non può giocarsela con Honda e Ducati, Maverick Viñales ha dichiarato di «arrivare a Silverstone molto carico dopo i test di Misano». Teoricamente, sulla carta, la Yamaha non dovrebbe soffrire più di tanto.

La Suzuki qui vinse nel 2016; Iannone potrà finalmente essere competitivo?

Non ci sono novità tecniche rispetto alla gara precedente, quindi, visti gli ultimi risultati, è difficile pensare a una Suzuki in lotta per un buon risultato. Ma Andrea dice che sono stati fatti dei miglioramenti, che qui si può essere un po’ più competitivi.

Come cambia il “flag to flag”?

Al termine delle FP2, verrà provata una soluzione, che non è detto sia quella definitiva. In pratica, il pilota rientra ai box, dà la moto ai meccanici, che la devono portare dentro al box. Solo quando non è più nella pitlane, il pilota può salire sull’altra moto, che deve essere già accesa e pronta per partire. Inoltre, sarà il pilota che esce – e non più quello che rientra – che dovrà dare la precedenza. Verranno anche posti dei segnali per far riconoscere a ciascun pilota il proprio box.

  • Sergione_
    Sergione_, Dolo (VE)

    A me sembra buona l'idea di alternare i box: Moto3, Moto2, MotoGP, Moto3, Moto2, MotoGP, ...
    Sono comunque 2 piloti per box ma si può stare più larghi.
  • Bikerider1
    Bikerider1, Milano (MI)

    Non chiara la definizione della invertita regola sulla precedenza.
    " Inoltre, sarà il pilota che esce dal circuito – e non più quello che rientra in pista– che dovrà dare la precedenza" Oppure "Inoltre, sarà il pilota che rientra ai box– e non più quello che ne esce– che dovrà dare la precedenza" Credo rendano meglio l'idea. La frase originale l'avevo intesa come riferita al rientro ed uscita dai box, ribaltandone il significato.
Inserisci il tuo commento