Le Belle e Possibili di Moto.it: Buell 1125CR
Lo sappiamo. Bella, nel senso convenzionale del termine, la Buell 1125 non lo è mai stata – né nella versione R, semicarenata, né in quella naked CR che oggi è oggetto del nostro servizio. Però, soprattutto da nuda, aveva un suo fascino e soprattutto andava veramente benissimo. E quindi ha fatto la felicità di tutti coloro che, approfittando dell’improvvisa e tragica chiusura della Casa di East Troy, Wisconsin, ad opera di Harley-Davidson, se ne sono portata a casa una nuova spendendo i classici quattro soldi.
Cercando un po’ fra il nostro usato (a proposito, avete già scaricato la nostra nuova app per Apple iOS e Android, vero?) ne abbiamo trovato più di un esemplare, con qualcuno in particolare a prezzi davvero convenienti come quello che vi presentiamo oggi, praticamente perfetto come documentano le foto della nostra gallery. E ci siamo ricordati quanto ci fosse piaciuta l’atipica bicilindrica Buell al tempo della sua presentazione, ormai otto anni fa.
La Buell 1125 CR è arrivata a sorpresa – nessuno, alla vigilia, si sarebbe mai sognato che Erik Buell avrebbe potuto creare un modello senza motore Harley-Davidson. E invece, complici le scelte della concorrenza (leggenda vuole che il motore Rotax Helicon fosse inizialmente destinato alle Aprilia sportive, che entrate sotto l’egida del Gruppo Piaggio hanno invece ricevuto motori sviluppati in casa) ecco arrivare un nuovo bicilindrico, modernissimo e raffreddato a liquido.
Distribuzione plurivalvole, iniezione con corpi farfallati da ben 61mm, 146 cavalli a 9.800 giri, 11 kgm di coppia a 8.000 giri, V stretta di 72° e dimensioni generali compattissime: la carta d’identità di un propulsore perfetto per una sportiva Buell. Ecco quindi la nuova 1125, nata prima in versione carenata (1125R) e poi Café Racer (1125CR).
La scelta di un motore atipico ha lasciato un po’ freddi i tradizionali appassionati Buell. Quelli dalla mente più aperta – e quelli che invece non consideravano le sportive non convenzionali del vulcanico ingegnere statunitense proprio per idiosincrasia verso la motorizzazione H-D – si sono lasciati incuriosire, scoprendo una moto che manteneva le tipiche caratteristiche di maneggevolezza estrema e gusto di guida delle Buell. Agilissima, grazie a quote ciclistiche tipicamente Buell e a soli 170kg a secco, si comportava bene nella guida sportiva anche in pista (magari chiudendo un po’ i registri delle sospensioni) con un’erogazione dolce e distesa, più moderna rispetto a quella dei bicilindrici Made in Milwaukee, ad un cambio preciso e rapido e ad una gran bella potenza, per l’epoca da riferimento sulle naked.
Difetti? Qualche vibrazione in alto, dove però raramente ci si spingeva nell’uso stradale, e un po’ di affaticamento del freno anteriore: la scelta del disco perimetrale, marchio di fabbrica di Buell per i benefici apportati alla maneggevolezza, mostrava la corda in mano agli staccatori più accaniti. E poi il manubrio, caratterizzato da una conformazione che non piaceva proprio a tutti, del resto facilmente sostituibile dalla versione rialzata che cambiava radicalmente le carte in tavola.
Per il resto, dicevamo, una moto certamente non bella nel senso tradizionale del termine, ma che oggi si porta a casa con una manciata di euro. E credeteci, si fa veramente un affare…
l'ho modificata per correrci in pista e mi sono divertito come un pazzo
alla Roadster Cup a Misano nel 2011 ho addirittura fatto 5' assoluto.
Motore eccezionale che grazie a scarico FREE SPIRITS e centra TWIN BROS mi ha dato quasi 170HP alla ruota ma soprattutto 13Kgm di coppia!!!
Moto con cui ho corso per due stagioni e che mai mi ha dato il benche' minimo problema.
Unica moto tra tutte quelle che ho avuto che mi sono pentito di avere venduto.
PREGI
leggera. maneggevole grande motore.
DIFETTI
frenata. rapporti