GP di Germania

MotoGP 2017. Le pagelle del GP di Germania

- Dieci a Marquez e Folger. Sette a Pedrosa e solo cinque a Rossi e Dovizioso
MotoGP 2017. Le pagelle del GP di Germania

MARC MARQUEZ VOTO 10

Ci sarà un motivo se da otto anni al Sachsenring conquista pole e vittoria. Guida sempre in modo incredibile, su questa pista ancora di più: tutto gli viene facile, senza rischi eccessivi come in altre circostanze. Nelle ultime tre gare ha recuperato 37 punti, conquistando la testa del campionato con 5 lunghezze di vantaggio: vista così, la classifica è meno equilibrata, con il pilota della Honda nettamente il più proficuo. Favorito al titolo.


JONAS FOLGER 10

Folger chi? Scherzi a parte, nessuno poteva pronosticare una prestazione del genere del pilota della Yamaha, peraltro velocissimo fin da venerdì. Ma in gara ha fatto qualcosa di straordinario: prima un paio di sorpassi da appalusi, poi è stato capace di tenere il ritmo del re del Sachsenring. Semplicemente impressionante.


DANI PEDROSA 7

D’accordo, nel finale, non avendo più nulla da guadagnare o da perdere, ha mollato un po’, ma il distacco dal compagno di quadra è pesante. Un podio è sempre un podio, ma da lui ci si aspettava di più. Remissivo


MAVERICK VINALES 6

Disastroso in prova (4), efficace in gara (8): alla fine una sufficienza che gli va stretta per la potenzialità che aveva sull’asciutto. In ogni caso, ha vinto la sfida con il compagno di squadra. Altalenante.
 


VALENTINO ROSSI 5

Per le difficoltà che aveva in prova, il quinto posto è un risultato perfino positivo, specie in un campionato così, dove è fondamentale limitare i danni nei GP complicati. Ma dopo Assen, ci si aspettava una competitività differente e una maggiore resistenza nei confronti di Vinales. Passo indietro.


ALVARO BAUTISTA 7

Miglior pilota Ducati al traguardo: come dire che ha ottenuto il miglior risultato conquistabile con quella moto. Non è esattamente così, ma lui ha fatto bene il suo lavoro, questa volta senza errori. Veloce.


ALEIX ESPARGARO 6

Troppi errori in gara, in particolare alla frenata della prima curva, dove è finito lungo più di una volta. Per lui, purtroppo, manca la controprova che si poteva fare meglio. Al di sotto delle sue possibilità.


ANDREA DOVIZIOSO 5

In questi casi, il confine tra essere un genio o uno sprovveduto è sottilissimo: ha azzardato la soffice posteriore, ma gli è andata male. Ancora una volta, però, ha fatto vedere di avere un buon potenziale, di essere anche aggressivo nei sorpassi. E deve partire più avanti, non dalla terza fila. Occasione persa.


JOHANN ZARCO 4

Due cadute in prova gli hanno tolto fiducia: la peggior gara da quando è in MotoGP. GP da dimenticare.
 


CAL CRUTCHLOW 4

La Honda qui era competitiva, ma il pilota del team LCR è sprofondato nelle retrovie. Non si è mai visto.


JORGE LORENZO 4

Parte con la soffice anteriore e la soffice posteriore perché, purtroppo, sono le sole gomme che riesce a utilizzare. Lui dice che è una questione di stile di guida, affermando che Dovizioso guida come negli anni Ottanta, molto composto sulla moto. Una tesi che non regge: Iannone nel 2016 e Petrucci nel 2017 si sporgeva e si sporge dalla moto, ottenendo ottimi risultati. Unica scusante: al Sachsenring non era mai andato forte nemmeno con la Yamaha. Non ci siamo.


DANILO PETRUCCI 4

Dopo la terza prima fila consecutiva, sembrava potesse essere grande protagonista, non solo sul bagnato, ma anche sull’asciutto. La gara ha detto un’altra cosa: sgommato.


POL ESPARGARO 6

Alla fine è sempre il miglior pilota KTM al traguardo, ma bisogna meditare sul fatto che il collaudatore Mika Kallio in gara ha girato più forte di lui (almeno per un giro). Sufficiente.


ANDREA IANNONE 4

Schwantz dice che con quella moto bisognerebbe lottare per il podio in ogni GP. Forse ha esagerato, ma Iannone fatica oltre ogni ragionevole problematica. Attapirato.


HONDA RC213V VOTO 9

Questa volta, era lei la moto da battere. Marquez ci mette sempre del suo, ma la RCV era certamente competitivia.


YAMAHA M1 VOTO 7

Una Yamaha sul podio comunque c’è e, soprattutto, sull’asciutto Vinales andava fortissimo. Ma quanti problemi sul bagnato.
 


DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 8

Meno competitiva rispetto agli ultimi GP, ma comunque efficace: se Dovi non avesse sbagliato gomme, sarebbe potuto arrivare a ridosso del podio.


APRILIA RS-GP VOTO 7

La sensazione è che, ancora una volta, non è stato sfruttato al meglio il buon potenziale, sia in prova sia in gara.


KTM RC16 VOTO 6

Un passo in avanti, con la ciliegina del settimo posto in qualifica.

  • RAFROSSI86
    RAFROSSI86, Cesena (FC)

    A pensar male spesso ci si prende! Mi convinco sempre più che ci sia lo zampino di qualcuno fra i potenti per far in modo di tenere il campionato sempre indeciso e interessante senza far emergere nessun strapotere. Per come si era avviato il campionato Vignales doveva averlo già vinto, invece tutti hanno avuto il loro contentino... comprese le case costruttrici. Tutti ne traggono vantaggio, soprattutto gli sponsor e le scommesse.
    Ad ogni gara dicono alla Michelin chi dovrà avere le gomme giuste per vincere, il povero Petrux ne è stato l'esempio, velocissimo in prova, mentre in gara si è divertito a vedersi passare tutti davanti, non è possibile che questo accada, invece accade troppo spesso. Per favore non riduciamo la Moto GP come la F1, per favore!
  • Flavio.749
    Flavio.749, Roma (RM)

    Con le Bridgestone , pur se meno spettacolare , si poteva effettivamente vedere chi aveva lavorato meglio durante l'inverno. Sia il pilota sia la moto.
    Già l'anno scorso un pilota come Lorenzo che poteva dominare non l'ha fatto con la moto più equilibrata del lotto.
    O quest'anno che Vinales o Rossi stesso , fanno una gara da primato e quella dopo nel baratro.
    Non può cambiare cosi tanto una moto da una pista all'altra.
    O almeno gli altri anni non accadeva.
    Quindi ribadisco ciò che ha detto Vinales a inizio anno, nel suo caso parlando di Yamaha.
    Il problema non è il telaio. Ma le gomme!
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