Husqvarna TE Enduro 2018
Siamo in Canada, nella patria dei Pionieri, dove tutto è stato conquistato, dove ogni giorno è necessario affrontare una sfida per essere più forti della natura stessa. Con la medesima filosofia Husqvarna si mette in gioco dal lontano 1903 ed ancora oggi, mette in atto un’altra grande rivoluzione, con l’introduzione dell’iniezione elettronica sui motori a due tempi.
I propulsori a miscela sono da sempre al centro dell’attenzione della casa Svedese, nascono infatti già nel 1930 i primi motori a due tempi marchiati Husqvarna per proseguire poi con uno sviluppo importante negli anni ’50 con l’ingresso nelle competizioni di alto livello.
Oggi si apre un altro nuovo capitolo per i motori a miscela che grazie alla nuova tecnologia introdotta, si semplificano in maniera imbarazzante lasciando a chi sta in sella il solo pensiero di divertirsi. Basta pensare a dove e quando fare benzina, quanto olio mi devo portare dietro, che temperatura ci sarà e che spillo mi devo portare appresso, perché ora tutto questo è demandato ad una piccola scatola sotto alla sella che pensa a tutto in maniera molto più precisa di quanto noi potremmo mai pensare di fare.
La location, un resort invernale ai piedi delle piste da sci, è ideale per mettere a dura prova la reattività del nuovo modello, perché ci ha permesso di valutarne le capacità di adattamento, andando da un’altitudine di 1.600 metri fino a superare i 2.500.
Il vantaggio epocale è che la centralina è in grado di adattare istantaneamente il motore e la carburazione alle condizioni del terreno e delle condizioni meteorologiche. Nel test abbiamo fatto oltre 1.000 metri di dislivello e la nuova tecnologia compensa senza compromessi le differenze di altitudine e di temperatura.
In termini generali, le nuove Husky a due tempi, ereditano la piattaforma tecnologica del modello 2017, che in qualche modo già preannunciava l’inserimento della nuova tecnologia, ma vengono arricchite da una serie di novità che non solo le rendono adatte ad accogliere la nuova alimentazione, ma ne enfatizzando ulteriormente le qualità.
Motore
Gli iniettori vengono posizionati nella parte posteriore del cilindro e “sparano” nei travasi, mentre il corpo farfallato da 39mm, disegnato da dell’Orto, agisce principalmente da “flussostato” dell’aria. A valle di esso viene immesso l’olio miscela a seconda delle informazioni che arrivano dalla centralina ed infine, aria ed olio si mischiano con la benzina una volta raggiunta la camera di scoppio.
Il serbatoio dell’olio è stato inserito in maniera a dir poco geniale all’interno del telaio, con carico dall’alto appena dietro al cannotto di sterzo, cosi da ottimizzare gli spazi e consentire un quantitativo sufficiente per 6-7 pieni di benzina. In termini di potenza sono riusciti ad eguagliare la potenza espressa dalla versione a carburatore con 52 cavalli per il 250 e 54 per il 300, ottenendo anche qualcosa di più nella parte finale di erogazione, in particolar modo per il 300.
Ciclistica
Cambia necessariamente anche la conformazione interna del serbatoio della benzina, che ora accoglie la stessa pompa della benzina usata sui 4 tempi e si riduce a 9 litri che sembrano essere quasi il doppio in quanto viene ridotto di quasi il 30% il consumo. Altra nota molto importante su questo aspetto è che anche quando finisci per terra non ne perdi inutilmente dalla vaschetta del carburatore. La cassa filtro infine, sempre ricavata all’interno del telaietto in materiale composito, riceve un nuovo condotto comprensivo di sensore dell’aria e condotto d’aria per la scatola di trasmissione.
Dal punto di vista di sospensioni viene aggiornata la forcella WP da 48mm con i foderi presi dalle sorelle cross, vengono riviste le tarature che ora sono più sostenute nella parte finale della corsa, ma più scorrevoli nella corsa ed alla fine danno l’impressione di essere più morbide. Di serie sulle nuove forche anche il regista del precario molla, utilissimo per intervenire velocemente in caso di necessità di un setting più sostenuto. Il nuovo standard si sposa bene con la progressione del leveraggio posteriore che sebbene risulta essere leggermente morbido in termini assoluti è in realtà molto ben equilibrato ed in armonia con l’anteriore.
A completare gli aggiornamenti di rilievo sono i nuovi impianti frenanti interamente marchiati Magura. Troviamo quindi, oltre che alle collaudate pompe anche le nuovissime pinze, compatte e decisamente di alta qualità. Rispetto ai precedenti Brembo, i nuovi impianti risultano più progressivi e precisi nella prima parte di azionamento.
Come vanno
Sali in sella e ti senti subito comodo: la sella è particolarmente larga rispetto allo standard, ma essendo molto piatta e slanciata, offre un appoggio ideale. La seduta si rastrema bene con le sovrastrutture che sono state studiate con estremo riguardo rispetto all’ergonomia ed al feeling che devono trasmettere al pilota. Il nuovo manubrio, marchiato Pro Taper, è dritto ed alto ed hai un’ottima sensazione di controllo. I comandi frizione e freno sono entrambi Magura molto sensibili e progressivi.
Sempre al manubrio troviamo il comando semplificato delle luci, abbinato al tasto d’avviamento motore ed allo switch delle due mappature, sulla destra vicino al comando del gas. La distanza pedane-sella-manubrio consente di stare comodi sia in posizione seduta che in piedi, ed il resto lo fanno le plastiche laterali che offrono una superficie davvero ampia e lineare per stringere la moto tra le gambe. Al primo colpo d’occhio le Husky sembrano larghe, ma quando le inforchi scopri che calzano come un vestito su misura.
TE250i: la nuova interpretazione dell’alimentazione ne evidenzia ancora maggiormente le doti già palesate lo scorso anno. L’erogazione della 2017 era già paragonabile ad un motore a quattro tempi tanto era lineare e pulito, ma ora il cervello elettronico centralizzato perfeziona in maniera millimetrica ogni zona di potenza. La differenza è evidente alla prima pressione sul comando d’accensione perché si avvia dopo un’istante e la caratteristica più sorprendente è che al minimo gira pianissimo, ma non si spegne mai. Non solo puoi sfruttare la coppia già dai primissimi giri motore, ma non ti devi più preoccupare di ingolfarla e di bruciare la candela, in quanto l’olio immesso nella camera di combustione è quanto necessario serve per farla girare.
Inserisci la prima e parti istantaneamente, anche per una salita verticale dove ti serve tutta la potenza possibile, perché lei è già pronta e pulita e non vede l’ora di darti ciò che ti serve. Non solo, ma i vantaggi sono sensibilmente tangibili anche nelle situazioni più complicate come a seguito di una caduta, per prima cosa non perdi benzina con la moto in terra e secondariamente non hai più il problema di avere il carburatore “pieno” e lottare con i problemi di riavvio.
Il bello lo scopri man mano che la usi: il setting di base della nuova Husky è un ottimo compromesso tra ciò che prima si poteva intendere grasso ed un motore pronto e reattivo. L’unicità del nuovo sistema di alimentazione infatti ti permette di avere un motore lento e sornione nella prima parte di erogazione dove ti serve massima trazione e controllo, ma allo stesso tempo una spinta scattante e potente non appena chiedi più energia. Questo ora è possibile grazie al continuo mutamento delle impostazioni a seconda di quanto viene richiesto dal pilota e dalle condizioni esterne. L’erogazione infatti è bella pastosa nella parte centrale, ma se chiedi cavalli arrivano istantaneamente e questo anche ad altitudini dove una normale moto a carburatore andrebbe probabilmente a spinta. Ovviamente le condizioni del test sono state estreme, ai limiti dei normali utilizzi di una moto da enduro, ma è stato essenziale per poter comprendere veramente quanto è versatile ed autonoma la nuova gestione elettronica.
TE300i: Uno dei vantaggi più evidenti per la nuova 300 è senza dubbio l’aumento importante di autonomia. La passata versione a carburatore era a dir poco imbarazzante da quanto consumava, tanto che una delle principali preoccupazioni era quella di non rimanere a piedi. Ora, la gestione dell’alimentazione permette di allungare notevolmente il giro e soprattutto di approfittare della grande forza che questo propulsore ha nella prima parte di schiena. Butti la seconda, carichi bene le pedane e ti puoi arrampicare sulle pareti con il minimo sforzo perché hai sempre la moto sotto controllo, non ti scappa mai dalle mani, pur avendo a disposizione una cavalleria importante. La precisione con la quale puoi distribuire la potenza a terra è millimetrica ed a questo si aggiunge la generale sensazione di leggerezza che l’erogazione pronta è in grado di trasmettere.
Diminuisce, anzi quasi si annulla anche la “pistonata” in rilascio, ovvero quella spinta in più tipica di questo propulsore che, nelle versioni precedenti, dovevi conoscere ed anticipare. Di contro, artefice probabilmente anche l’altimetria proibitiva, questo 300 tende ad incupirsi quando gli tiri il collo, chiedendo prematuramente una marcia in più, pur potendo tranquillamente spingere più in alto.
Per quanto riguarda la gamma quattro tempi viene confermata la medesima flotta del 2017. La famiglia alimentata a sola benzina riceve gli aggiornamenti grafici ed estetici uguali alle due tempi, unitamente all’aggiornamento della forcella anteriore ed alla nuova fornitura Magura su pompe e pinze freno.
Niente da fare per il 125 che rimane in gamma, ma con la dicitura TX ovvero la versione Cross Country non omologabile per il mercato italiano.
Quando l’obiettivo è quello di divertirsi in moto senza doversi preoccupare di nulla se non guidare, allora le nuove 2 tempi Husqvarna fanno centro in quanto ottimizzano in maniera significativa l’utilizzo del motore a due tempi, senza perderne gli elementi essenziali come la leggerezza nella guida, la semplicità di manutenzione e, fattore sempre importante, la variabile prezzo.
Sono stati utilizzati:
- Casco: KYT Strike Eagle
- Occhiali : Ariete
- Maglia: Acerbis
- Pantaloni: Acerbis
- Guanti: Acerbis
- Stivali: Acerbis
Maggiori informazioni:
Moto: Gamma Husqvarna TE 250/300i MY2018
Data pubblicazione: 25 giugno 2017
Luogo: Canada, Panorama Resort
Meteo: Sole, 25 gradi
Terreno: Percorso di montagna con mulattiere e piste da sci
Per estetica, presenza del leveraggio e affezione al marchio sono assolutamente dalla parte del giallo/blu di Husqvarna. Bellissime sopratutto il 300. Dannazione alla crisi e ai pochi soldi, una così me la regalerei anche subito!