MotoGP 2020. GP di Catalunya, Franco Morbidelli: “Che bella la rivalità con Rossi”
Franco Morbidelli va forte e lo fa ormai con costanza e su tutte le piste: questo lo si può dire con ragionevole certezza. Se è indietro in classifica è solo per colpe altrui: la rottura del motore a Jerez; lo zero in Austria causato da Zarco; il nono posto di Misano2 dopo un fuori pista al primo giro provocato dalla scivolata di Aleix Espargaro. Insomma, il Morbido è più che competitivo e lo ha dimostrato anche a Barcellona.
“E’ stata un buon venerdì per noi, abbiamo iniziato molto bene nelle FP1 e nelle FP2 abbiamo lavorato per migliorare l’assetto. Nel pomeriggio, una banale scivolata non mi ha permesso di fare più giri con la gomma media, ma è stato comunque possibile tornare al box e fare il “time attack”. Sono contento di questa giornata”.
Sei caduto per il poco grip sull’asfalto e per la temperatura bassa?
“Ho frenata 25 metri dopo e con poche curve a sinistra non è stata una buona idea farlo in quel punto: è stato questo il motivo della mia scivolata”.
Il lungo rettilineo non sembra penalizzarvi più di tanto
“Sembra che il disegno della pista, e in particolare dell’ultima curva, non penalizzano troppo la velocità massima: è sicuramente un aspetto importante”.
Ti senti forte come a Brno? Anche lì c’era poco grip…
“Non so se sono competitivo come a Brno, ma oggi mi sento forte, questo è chiaro. E’ troppo presto per dire che sono veloce come lo ero stato là: sicuramente abbiamo iniziato bene e mi sento competitivo”.
Se si corresse domani, saresti tu il pilota da battere?
“Nelle FP1, Quartararo è andato fortissimo, con un passo simile al mio. Non credo in questo momento di essere il pilota da battere, ma è sicuramente siamo competitivi”.
Durante le prove, usi tanta benzina nel serbatoio?
“Generalmente noi lavoriamo con più benzina possibile, ma dipende anche dalla condizione delle gomme e quali pneumatici stai usando. Comunque sì, cerchiamo sempre di avere tanti litri nel serbatoio per replicare le condizioni in gara”.
In queste condizioni, si guardano i dati del 2019?
“No, è tutto troppo differente”
E’ vero che è molto difficile superare con la Yamaha?
“Sì, è difficile superare con la nostra moto, perché non abbiamo la potenza che hanno i nostri avversari. Se hai tanti cavalli puoi decidere di superare in modi differenti, mentre noi possiamo solo forzare la frenata o fare un movimento “pazzo”: ecco perché è così difficile passare con la Yamaha. Si può fare, naturalmente, ma non è così immediato”.
Nelle FP1 ti hanno segnalato che Rossi e Quartararo ti stavano seguendo, ma hai continuato a tirare...
“Sì l’ho visto, ma, per l’appunto, erano solo le FP1: non mi sono preoccupato più di tanto, ho preferito continuare a fare il mio lavoro, piuttosto che rallentare per non farmi seguire”.
Quali sono i tuoi punti forti nel box e in pista?
“Lavoro molto bene con Ramon Forcada (il capo tecnico, NDA), ci conosciamo meglio e capiamo subito cosa serve per migliorare la moto. In pista, riesco a guidare bene il pacchetto a mia disposizione, riesco a essere veloce in generale, sfruttando il punto forte della moto, che è la velocità in curva”.
Manca solo l’annuncio, ma ormai è certo che l’anno prossimo sarai il compagno di squadra di Valentino Rossi: cosa pensi di questa cosa?
“E’ una cosa fighissima, che ricorderò per tutta la vita! Probabilmente solo io, non credo che la gente si ricorderà del compagno di squadra di Valentino Rossi…“.
Valentino ha detto che il rapporto con te è diverso rispetto a quello di tutti gli altri piloti dell’Academy
“Ho sorriso quando Valentino ha detto questa cosa: è lo stesso sentimento che ho io. Siamo molto amici e uniti, in più guidiamo la stessa molto. Così, durante il week end c’è della sana “sclero” tra di noi, perché se io sono davanti o è lui a esserlo, ognuno di noi fa il massimo per battere l’altro. Mi piace un sacco la competitività che c’è tra me e lui: è così anche al ranch, quando siamo vicini c’è un livello diverso di competitività rispetto a quella che c’è con gli altri.
E’ bellissimo avere questo livello di confidenza con Vale e potergli mostrare tutti i sentimenti, anche che sei frustrato quando l’altro ti batte in gara. Io sono arrabbiato e cerco di migliorare anche per stargli davanti. E lui fa la stessa cosa. Non che questa rivalità non ci sia con Pecco, ma io e lui guidiamo la stessa moto, ci conosciamo da così tanto tempo, lui è quello che mi ha insegnato le cose che so e vuole mantenere la leadership, mentre io vengo da sotto e voglio fargli vedere che quello che ho imparato da lui funziona e riesco a stargli davanti: è una cosa bellissima. Non ci sono filtri tra me e Valentino, mi fa sentire ancora più unito a lui, è bellissimo. Le battaglie che ti prendono di più le fai o con i peggiori nemici o con i migliori nemici. A metà non le senti così tanto”.
E quanto lo vedrai.... sopratutto.