MotoGP 2022. GP delle Americhe ad Austin, Marc Marquez: “La passione è superiore alla sofferenza”
È un Marc Marquez decisamente differente dal solito: la sensazione è che, questa volta, abbia sofferto anche più del solito. Fortunatamente, però, per pochi giorni, poi ha ritrovato un po’ di serenità e tranquillità. Ma è comunque un Marquez molto più calmo e tranquillo, perlomeno apparentemente e perlomeno alla vigilia.
“A Mandalika è stata molto dura, ma, fortunatamente, l’incidente ha avuto conseguenze meno gravi rispetto al precedente. Non ero pronto per correre in Argentina, per prendere dei rischi e per questo abbiamo deciso di saltare la gara. Poi ho ricominciato ad allenarmi, mi sono sentito bene, la vista era a posto, sono tornato in moto, ho potuto guidare una CBR600RR. Arrivo qui sicuramente non al meglio della forma, ma pronto per le FP1”.
Ti ricordi la caduta nel warm up del GP d’Indonesia?
“Non troppo, i ricordi solo legati alle immagini che ho visto in seguito. Sicuramente quel GP è stato uno dei peggiori della mia carriera, ma fortunatamente sono qui, la caduta appartiene al passato, è il momento di costruire una nuova confidenza. In Indonesia abbiamo avuto tanti problemi con il posteriore, che venivano acuiti montando la gomma nuova, la moto spingeva tanto sull’anteriore. Per questo sono caduto due volte in qualifica, ma quella del warm up non me l’aspettavo. Probabilmente non siamo riusciti ad adattare bene il set up, abbiamo poca esperienza con questa moto”
Sei qui per puntare alla vittoria o per ritrovare un po’ di fiducia?
“Niente è impossibile, ma la vittoria non è sicuramente nei miei pensieri. Vengo da un GP difficilissimo, ho dovuto saltarne uno, mi alleno da pochi giorni: il mio obiettivo non può essere il successo, non me la sento proprio”
E al campionato ci pensi? La classifica è cortissima…
“Il campionato è lì, ma non guardo a quello”
Si può fare un paragone con la prima gara in Qatar di quest’anno?
“Fisicamente mi sento un po’ meglio, ma ho meno confidenza. Quindi nel complesso, mi sto peggio, devo stare più attenti”
Cosa ti hanno detto i medici, c’è il rischio che la diplopia si ripresenti?
“È chiaro che avendo subito in pochi mesi lo stesso tipo di infortunio, ho fatto la stessa domanda. Mi hanno detto che è stata una conseguenza dell’impatto, ma mi hanno anche detto che questo rischio ci sarà sempre, domani, come fra due anni, perché il nervo può muoversi dopo un colpo. È un mio punto debole, ma sono qui perché questa è la mia passione: voglio correre, senza pensare alle conseguenze”
Dopo l’Indonesia sembravi molto provato psicologicamente, oltre che fisicamente.
“E’ chiaro che ti preoccupi, anche per la vita di tutti giorni. Succede a tutti così: avere visto nella serie Unlimited come ha reagito Martin dopo la caduta di Portimao? La prima settimana è normale che sei demoralizzato, ma poi già da quella successiva pensi nuovamente a tornare a correre. La diplopia mi si è presentata dopo il primo volo, ma avevo percepito che l’entità era minore rispetto alla volta precedente, come poi hanno confermato i medici. Sono ancora qui: la passione è superiore a quello che ho sofferto”
Cambierai un po’ approccio?
“E’ chiaro che dopo 2-3-4-5 incidenti in soli due anni è dura. Fortunatamente sono stato aiutato dalla gente attorno a me, mi hanno spinto a tornare ad allenarmi e ho ritrovato le motivazioni: Adesso sono qui per correre, senza pensare troppo alle conseguenze di una caduta”
Ai piloti in conferenza stampa viene questo qual è la prima gara che ricordano. Marquez non ha dubbi.
“Quando Rossi e Lorenzo si sono contesi la vittoria fino all’ultima curva. Non ricordo l’anno (2009, nDA), ma ho ben in mente tutti i sorpassi”
Brutto segno?