MotoGP 2022, GP di Indonesia a Mandalika, Miguel Oliveira: "Ho capito da Jack Miller dove frenare e dove spingere, poi sono andato via"
Alla partenza è scattato benissimo, nei primi giri ha seguito Miller capendo i limiti della pista, dove frenare e dove osare, poi ha attaccato, è andato in testa e ha preso un vantaggio di secondi. Negli ultimi giri ha amministrato il vantaggio accumulato.
Se c'è una gara consapevole e perfetta è quella di Miguel Oliveira a Mandalika. In condizioni difficilissime per tutti il pilota Ktm è riuscito a rimanere concentrato e molto lucido e a lasciarsi tutti alle spalle.
"Fortunatamente sono partito bene e sono molto contento di essere tornato sul podio e di aver vinto e sicuramente siamo concentrati per andare forte e fare buone gare".
La lucida analisi di Oliveira
“Una gara sul bagnato è sempre più difficile da gestire - ha detto il portoghese - però abbiamo fatto bene, ero competitivo anche sull’asciutto, ma è stata una giornata strana. La gara è stata scorciata di 7 giri poi, causa pioggia, non si capiva se dovevamo fare un check-in all’hotel perché avremmo corso domani".
“Fortunatamente sono partito bene, poi vedere Jack Miller all’inizio mi ha fatto capire dove fosse il limite e dove poter spingere e quando l'ho passato sono riuscito a fare il gap. Comunque era difficile oggi e molto facile commettere un errore. Poi nell’ultima parte di gara ho amministrato il vantaggio e in qualche settore mi sentivo più libero, meno a rischio. Negli ultimi 6-7 giri ho sentito che Fabio veniva su forte però quando spingevo io il gap si allungava e negli ultimi 3 giri ho cercato di non cadere. È andata bene".
"La Ktm è molto equilibrata"
La Ktm in Qatar è andata sul podio con il compagno Brad Binder, a che punto è questa moto, come è migliorata dall'anno scorso?
“La Ktm non è molto diversa dall’anno scorso ma abbiamo fatto un grande lavoro sull’elettronica e sull’aerodinamica. Sembrano cose semplici a vederle da fuori, ma ti portano a un livello dove hai anche più equilibrio. Io e Brad capiamo la moto e riusciamo a guidarla come lei chiede di essere guidata. Così sfruttiamo tutto il potenziale. Con la moto più equilibrata in tutte le piste noi abbiamo più possibilità di salire sul podio”.