MotoGP 2022. Test di Mandalika, Day 3. Pecco Bagnaia: “La GP22 ha più potenziale della GP21”
Ha finito la giornata in anticipo, ma Pecco Bagnaia ha comunque effettuato 57 giri, il migliore in 1’31”436, a 0”215 dal miglior crono di Pol Espargaro, riferimento di questa giornata. Bagnaia conferma quanto visto nei giorni precedenti: è in forma, sta bene, si sente sicuro. Lascia però l’Indonesia con un “buco sul braccio sinistro, conseguenza di un impatto vilendo con un sasso sparato in aria dalla gomma di un’altra moto. Un bel problema per la gara che si disputerà a Mandalika il 20 marzo.
“Sono come proiettili, è davvero pericoloso quando ti colpiscono. Ne abbiamo parlato ieri in Safety Commission, è l prima richiesta che abbiamo fatto per il GP. Al momento è un bel problema: se fosse così in gara, il primo avrebbe un bel vantaggio, non si avvicinerebbe nessuno per i sassi che lancerebbe con la ruota posteriore… Se il sasso che mi ha colpito sul braccio fosse arrivato sul radiatore, avrebbe spaccato tutto. Ci hanno assicurato che non sarà così durante il GP”.
Speriamo. Fosse domani, la gara non si potrebbe disputare per le condizioni della pista. Al di là di questi problemi, Pecco è soddisfatto del lavoro svolto.
“Oggi abbiamo aggiunto un 5% in più nella competitività della moto, adesso quindi siamo all’85% del potenziale. Purtroppo, cinque giorni di test, di cui uno, il primo qui, praticamente inutile per le condizioni della pista, non bastano per sistemare una nuova moto. Siamo un po’ indietro, ma è un indietro “buono”, nel senso che siamo comunque già molto veloci. Ma abbiamo margine: da ieri a oggi ho fatto un passo in avanti nel ritmo, nonostante l’asfalto fosse più caldo di 15 °C”.
Vai a casa tranquillo, quindi?
“Abbiamo fatto un lavoro incredibile in questi test per preparare la moto per il Qatar. Oggi abbiamo scelto di fare la simulazione con la gomma media, anche se sarebbe stata più indicata la soffice. Ma quella morbida non sarà disponibile per la gara, ecco perché abbiamo utilizzato la media: solo io, Marini e Bezzecchi abbiamo optato per questa soluzione, gli altri hanno fatto la simulazione con la soffice. Spero di trovare ancora qualcosina per migliorare la GP22, soprattutto in accelerazione”.
Ma la GP22 è competitiva come lo era la GP21?
“E’ differente, è cambiato il motore, è cambiata la moto in generale. Bisogna modificare lo stile di guida, adattarlo alla GP22: per questo ho fatto tantissimi giri, capendo meglio come andare forte nell’attacco al tempo. Sotto questo aspetto oggi abbiamo fatto un bel salto in avanti. Sul passo siamo messi bene: in definitiva, credo che la GP22 abbia più potenziale della GP21”
Si può fare una valutazione delle altre Case?
“Oggi è difficile dire chi è stato il più veloce, dipende molto dalle gomme che sono state usate e in che momento si sono fatti i tempi. Cambia tantissimo. Honda, Suzuki e Aprilia sembrano aver fatto un ottimo lavoro, sarà una bella sfida. Speriamo che in Qatar la pista sia a posto: solitamente, quando arriviamo ai test, il primo giorno è pieno di sabbia”.
Ti senti il favorito?
“Il favorito non sono io, ma Quartararo, è lui il campione del mondo. Io posso puntare in alto, ma non solo il solo”.
Che effetto fa essere stato parte fondamentale nello sviluppo di questa moto?
“In Ducati è un po’ differente, non è un solo pilota che conta, tutti hanno voce in capitolo: è bello che sia così. Negli ultimi due anni, la Ducati è andata bene per tutti i piloti: la GP22 non è ancora al massimo, dobbiamo concentrarci sull’erogazione, non è ancora “pulita” come la precedente. Ma in Ducati sono bravissimi sotto questo aspetto, arriveremo al massimo in Qatar”.