MotoGP 2023. Manu Cazeaux ripercorre gli anni in Ducati con Casey Stoner e Valentino Rossi
L'attuale capotecnico di Maverick Vinales, Manu Cazeaux, ha rilasciato un'interessante intervista con Manuel Pecino. I due hanno ripercorso il periodo in Ducati del tecnico argentino.
Cazeaux ha lavorato con Ducati, Suzuki e dal 2023 è in Aprilia dove culla il sogno di diventare campione del mondo con Vinales.
Cazeaux arrivò in Ducati quando era guidata da Preziosi e subito ha riconosciuto come gli italiani si distinguessero nel campo dell'elettronica: “La Ducati era molto avanzata nell'elettronica. Penso che siano stati pionieri in termini di gestione dell'elettronica. Già allora il livello era altissimo, anche rispetto a quello che ho visto in Suzuki nel 2015”.
Stoner e Valentino
Nel suo secondo anno in Ducati, cioè il 2007, Cazeaux ha visto arrivare un certo Casey Stoner: "È il migliore che abbia mai visto. Ducati sperava in Stoner, sapevano che aveva del potenziale, ma nessuno si aspettava che facesse quell'anno nel 2007".
Ancora: "Stoner ha vinto quel campionato perché è un pilota. In telemetria è uno dei migliori che abbia mai visto - ha sottolineato Cazeaux -. Era un pilota con una sensibilità impressionante per trovare il limite, frenava molto tardi e accelerava molto presto".
Cazeaux ha parlato anche dei due anni di Valentino Rossi con Ducati: "Non ha colpe perché ha trovato una moto che non era facile da interpretare da un giorno all'altro. Rossi ha trovato una moto con la quale non si trovava a suo agio. Ciò che è stato sbagliato è stato cambiare tutto. Quando Rossi è arrivato in Ducati, la moto era completamente cambiata e di solito non va bene in poco tempo".
Stoner primo, o a podio
Valentino, con stessa moto, da centro gruppo a. Chiudere gli schieramenti.
Rivoluzioniamo la moto, bene, ultimo rossi, ultimo, ultimo,ultimo....
Abbandono totale della voglia di dare gas, depressione, porto a casa un mucchio di soldi facendone il meno possibile.
Ecco la storia del 46 in ducati.
Quello che guidava sopra i problemi, e aveva 2 secondi nel polso.
Parole dei berretti gialli e dello scimmione urlatore al microfono.
Non mie.
Fatti, non pugnette!