MotoGP 2023. Marc Marquez: "Ora non siamo da primi 5 posti. Se devo cambiare stile di guida lo farò"
È un Marc Marquez deciso e sicuro di quel che dice. La situazione non è delle migliori ma lui è determinatissimo. Questo almeno è quel che traspare dopo la seconda giornata di test a Sepang.
Sui test di oggi...
“Sfortunatamente ho fatto solo 25 giri sull’asciutto: ogni volta che entravo in pista, la mia moto era differente. È un lavoro che deve essere fatto da qualcuno (come dire: se non lo faccio io, non la fa nessuno… NDA): oggi ci siamo concentrati sulle tre moto evoluzione, mentre la 2022 l’abbiamo ormai accantonata. In questo momento del i cominciare a fare selezione: una delle tre l’abbiamo già scartata, non ha il potenziale, anche se ha degli aspetti interessanti. I tecnici dovranno analizzare i dati. Non posso dare un giudizio sulle diverse carenature, perché anche le moto erano differenti"
Sul nuovo motore...
"Ho lavorato tutto il giorno con il nuovo motore: questo è più lento in velocità massima, mentre il resto della moto si può dire che sia uguale a prima. Devo dire che è molto buono il lavoro programmato per i test: abbiamo fatto tante prove comparative. Domani dovrebbe essere il giorno per provare il ritmo, ma dato che oggi è piovuto, dobbiamo finire il lavoro lasciato indietro"
Potete fare la top 5 a Portimao?
"Se possiamo fare top 5 a Portimao? Siamo lontani, io posso migliorare, ma la Honda deve migliorare di più. In questo momento non siamo pronti per arrivare nei primi cinque, ma manca ancora un test"
A Marquez è stato ancora chiesto del lavoro di Kawauchi...
"Lui ci fa provare materiale che abbiamo scartato nel 2022, ritenendo che non funzionasse, ma lui vuole raccogliere le sue informazioni. Lo accetto. Non ho fiducia nell’anteriore, abbiamo problemi tra connessione motore e ruota posteriore in uscita di curva. La potenza c’è, ma riusciamo a sfruttarla troppo tardi, non abbiamo trazione, per questo arriviamo alla velocità massima più tardi rispetto alla Ducati. Dobbiamo capire come sfruttare meglio la potenza"
Kawauchi ha sostituito Takeo Yokohama...
"L’ho salutato quando sono stato in Giappone, ancora non era ufficiale, ma si intuiva che lui sarebbe stato cambiato: nelle grandi compagnie succedono situazioni incontrollabili. Tutti abbiamo un superiore che decide per noi: io faccio il mio, mi concentro sul mio lavoro. Kawauchi ha nuove idee: quando lavori tanto tempo sulla stessa moto, può succedere che giri intorno al problema, senza riuscire a migliorarlo. Kawauchi ha un approccio diverso: oggi Mir e Rins hanno usato un assetto che io non ho provato, proprio perché Ken conosce bene i due ex piloti della Suzuki. Dobbiamo migliorare il grip posteriore: forse ci possiamo riuscire facendo girare meglio la moto. Se devo cambiare il mio stile di guida, lo cambierò”
Fantasia e metodo di lavoro italiani! In passato ci hanno sempre fermato con la politica, coi regolamenti ad hoc, ma ora che hanno finito gli ambiti in cui porre veti allo sviluppo, soccombono alla creatività e all'ingegno dell'Italia.
Gli va bene che non cominciamo a progettare anche robottoni per combattere le invasioni aliene, altrimenti...
con il missile ereditato da Stoner, lo stesso che momenti incoronava pure Pedrosa, gli riusciva facile domare un modesto Dovizioso, su di una D16 in fase di sviluppo.
Adesso che Ducati è cresciuta, contestualmente alla nuova generazione di piloti formata da Valentino Rossi, nella la sua Academy, si punta il dito contro la moto.
Ma come!? Se prima andava così bene!
Dove andata a finire la super Honda, la moto più vincente nella storia del motomondiale?
Avrebbero dovuto occuparsene i vari Nakagami, gli espargaro o il fratellino infelice di sviluppare la sua moto?