MotoGP 2023. Massimo Rivola contro Ducati: "La MotoGP non dovrebbe essere monomarca". E chiede una sorta di blocco dello sviluppo
L’Ad di Aprilia Massimo Rivola ha rilasciato un’intervista molto interessante a Gunther Wiesinger di Speedweek. L'intervista è stata divisa in due diversi articoli (qui gli originali: il primo e il secondo)
Eccone alcuni passaggi interessanti.
Sul 2027 e la possibilità di ridurre le prestazioni delle MotoGP...
“Siamo d'accordo che dovremmo ridurre le prestazioni delle moto. E non dovremmo aspettare quattro anni per questo"
Come sappiamo Dorna ha deciso di introdurre il carburante sintetico al 100% (per tutte le classi) nel 2027 più altre idee che vanno da una riduzione generale dei costi a una riduzione anche delle prestazioni delle moto...
"In generale, consideriamo le proposte di Dorna una buona base di discussione. Al momento c'è l'idea di bannare tutti i dispositivi, compreso il dispositivo di avvio. Siamo anche d'accordo sul fatto che si parli di limiti nello sviluppo aerodinamico. Il punto più importante sarà dare ancora più libertà di manovra ai piloti e ridurre gli interventi dei sistemi elettronici. Penso che il consumo di carburante diminuirà perché ci aspettiamo che la potenza del motore diminuisca. Nel complesso siamo d'accordo che dovremmo ridurre le prestazioni delle moto"
Una riflessione sul perché, secondo Rivola, è necessario bloccare lo sviluppo e anzi fare un passo indietro...
“Se lo sviluppo della MotoGP continua al ritmo attuale nei prossimi quattro anni e fino alla fine del 2026, i circuiti non saranno abbastanza grandi per le nostre moto”
Rivola ha poi parlato di Ducati, e del fatto che abbia otto moto in pista...
"Dovrebbe essere fissato un numero massimo di squadre per produttore. Se guidi da solo non fai spettacolo. La MotoGP non dovrebbe essere una coppa monomarca. Quasi la metà dei posti di partenza è già occupata da una marca”
Per Rivola Ducati è troppo influente…
"Dovremmo cercare un compromesso. Credo che si debba fissare un numero massimo di squadre per costruttore. In Formula 1 è stabilito che ogni produttore possa fornire unità di trasmissione e cambi ad altri due team. Se vuoi equipaggiare un'altra squadra, tutte le altre devono essere d'accordo. È una regola piuttosto semplice e funziona"
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DK74ever🇯🇵, Ronchi dei Legionari (GO)Il prossimo passo sarà impiantare un chip nel polso destro del pilota, collegato al software della moto e gestibile dal box , poi alette su casco e tuta . Io capisco che gli ingegneri debbano lavorare , ma le loro terga sono ben piazzate sopra un sedile Sparco , mentre i ragazzi alzano e abbassano cupolino e codone, pigiano bottoni, planano in scia ed arrivano lunghi in vie di fuga oramai troppo corte in qualche caso, serve una revisione.
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DK74ever🇯🇵, Ronchi dei Legionari (GO)Giocare sulla pelle dei piloti , in uno sport già pericoloso di per sé, è uno scempio che va fermato. Prima o poi qualcuno decollerá e farà un backspin "alla Zarco" ...ma col sedere ancora sulla sella.