MotoGP 2023. Secondo Michele Pirro la Ducati avrebbe potuto vincere due mondiali in più: “Dal 2017 è la moto più completa...”
Il giornalista Manuel Pecino ha intervistato il collaudatore Michele Pirro per speedweek. Il pilota pugliese ha ricordato l’inizio della sua esperienza come tester, che doveva durare solo un anno.
Lui del resto voleva correre...
“Dopo tanti anni siamo riusciti a vincere nel Mondiale MotoGP e in Superbike. Sono molto contento, quando sono entrato in Ducati alla fine del 2012, teoricamente avrei dovuto fare il collaudatore solo per un anno. Avevo firmato con la Ducati per correre, ma poi è arrivato Gigi Dall'Igna e tutto è cambiato"
La situazione di Pirro è abbastanza unica: pilota molto veloce ma che non ha potuto fare un mondiale intero di MotoGP...
"Mi brucia il fatto di non aver mai avuto la possibilità di fare una stagione completa del Mondiale, ma sono contento perché penso di aver fatto molto per portare la Ducati a questo livello e con tanti piloti diversi nel Campionato Mondiale Superbike e MotoGP. Ho avuto l'opportunità di lavorare con grandi piloti come Dovizioso, Lorenzo, Casey con cui ho lavorato per sei mesi, Iannone...”
Sul fatto di avere come collaudatore un pilota molto veloce...
“Penso che la grande differenza sia stata che abbiamo cambiato l'approccio. Il collaudatore era in precedenza un ex pilota che era due o tre secondi più lento dei piloti del GP. Quando sono arrivato in Ducati volevo correre, quindi ero preso da ogni test, ero veloce come un pilota. Quindi, quando qualcosa che ho provato è stato portato ai Gran Premi, ha funzionato per loro. E quando ho guidato io stesso un Gran Premio, ero lì con gli altri. Questo li ha portati a fidarsi di me"
L’ingaggio di Pirro risale al 2012, Ducati è stata pioniera...
“Tre o quattro anni fa altri produttori hanno iniziato ad assumere collaudatori veloci. Il sistema è leggermente cambiato. Penso che sia stata una piccola inversione di tendenza che la Ducati ha fatto perché non avevamo le risorse di Honda e Yamaha"
Poi una riflessione sulla forza di Ducati e sui titoli che sarebbero potuti arrivare prima…
"Penso che avremmo potuto vincere il 2017 con il Dovi. Se avesse fatto un po' meglio a Phillip Island avrebbe potuto vincere quell'anno. Ma il Mondiale che mi fa più male è il 2020, quando vinse Mir. Anche nel 2021... Se Pecco non fosse caduto a Misano, la situazione sarebbe cambiata. Penso che avremmo potuto vincere altri due titoli, oltre alla scorsa stagione"
Sul 2017...
"Nell'anno con Dovi, forse è stato perché non credeva fosse possibile. Sarebbe bastato finire un po' meglio due gare e il risultato finale sarebbe stato diverso. La moto del 2017 era superiore alle altre. La moto che abbiamo dal 2017 è la più completa, ma se cadi, se sbagli... E poi c'era Marc Márquez"
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VirtualToppy, San Vincenzo (LI)Ragazzi Dovi storicamente era il numero 4 se non 5 sullo schieramento. Col ritiro di Lorenzo e Pedrosa e il lento calo di Rossi, pian piano è diventato il numero 2, ma solo perché i migliori erano fuori ormai. In ogni caso rimaneva uno scudiero nel box: un ottimo secondo pilota, ma non uno da titolo. E' divenato la prima guida Ducati perché quando Lorenzo ha iniziato a ingranare aveva già firmato per andare in Honda. Era ovvio che Ducati non potesse vincere con lui (fino al 2019). Col marziano fuori dai giochi però DOVEVA vincere perché aveva la moto migliore e non ce l'ha fatta. Ecco, quello è stato il vero fallimento
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Vecchio Yuma!, Cascina (PI)Secondo me è dal 2020, non dal 2017. Dal 20 è migliorata molto la guidabilità e la maneggevolezza, veri e propri talloni d'Achille delle desmosedici precedenti: era una moto che costringeva anzitempo e con la dovuta preparazione a fare quelle manovre che invece con altre moto erano più istintive per il pilota.