il personaggio

MotoGP. Joan Mir nella serie HRC: dal sogno all’incubo

- Sul canale YouTube di HRC è uscito il quarto episodio della serie “Behind the dream”, dedicato a Joan Mir. Altro che sogno, un incubo! Un ragazzino un po’ introverso, innamorato del mare e delle moto, vince due titoli mondiali e poi finisce tritato nella stagione peggiore della sua vita
MotoGP. Joan Mir nella serie HRC: dal sogno all’incubo

Apprezzo molto Joan Mir come pilota e come persona. Un titolo mondiale può capitare anche per caso, ne abbiamo visti tanti in mezzo secolo di corse, ma due titoli non arrivano se non hai classe e talento. Ho poi avuto modo di passare qualche ora con Joan fuori dal paddock e l’ho trovato semplice, disponibile, diretto. Mi piace.

Guardare il video pubblicato da HRC mette addosso una gran tristezza. Mir si scopre, si racconta: la sua infanzia a Palma di Maiorca è quella di un bambino un po’ introverso, coccolato dal papà che ha un negozio di skateboard e abbigliamento dedicato. Il piccolo Joan ama il mare, ama pescare, fa sport e a un certo punto arriva come tutti alle piccole moto e vince, vince tutto e facilmente fin da subito. “E continuerà a vincere” assicura il babbo.

Della mamma non si parla e naturalmente è un peccato, sia perché come tutti sanno è una bellissima donna, sia perché la mamma è la mamma e tante cose in più sarebbero saltate fuori. Si accenna alle prime corse nazionali, a quelle internazionali, al primo titolo in Moto3 e a quello in MotoGP con la Suzuki. Molto velocemente Mir diventa un campione e finisce alla Honda.

Il quadro è spietato e bisogna riconoscere ad HRC una rara onestà intellettuale. Anche se il finale amarissimo è molto più rapido della prima parte. Pochi minuti. Ed è un pochino masochistico il racconto del passaggio dall’orgoglio alla tragedia, il racconto del pilota fiero di essere approdato alla squadra dei suoi sogni e che finisce nel dramma della stagione 2023.

Cadute (soltanto due, senza insistere troppo) , facce scure, “il momento più complicato della mia vita” ammette sconsolato Joan Mir. Anche il padre è sbigottito, ma tenta ugualmente di guardare al futuro con ottimismo: “ci sono momenti molto brutti nella vita, ma loro stanno lavorando e ne verranno fuori”.

Fa tenerezza, Joan, è un gran bravo ragazzo e non meritava di finire nel tritacarne, nell’incubo. Chissà quando e come ne usciranno davvero, da questa crisi, lui e la HRC.

  • Susi1
    Susi1, Livorno (LI)

    Da rimanere a piedi a continuare a correre in MotoGP... ha scelto quest'ultima ma con la Honda. adesso non può certo recriminare are che la moto non va... lo sapeva benissimo da quando ci è montato la prima volta e visto che lui è la centesima parte di Marquez non poteva che lottare per le ultime posizioni!!!!! Nulla di nuovo sul fronte occidentale....!!!!!!!
  • giampaolobacich17_0041327115
    giampaolobacich17_0041327115

    Bel pilota ma non un campionissimo, uno capace di vincere un titolo con una, due, o zero vittorie in una stagione. Un diesel insomma. Dispiace vederlo così, soprattutto dopo aver visto come si trovava in Suzuki, secondo me sua situazione ideale. Lo vedo come seconda guida in un team ufficiale, anche se non conosco le sue doti di collaudatore, o prima guida in un team come Pramac ad esempio. Meglio ancora con trattamento partitario in un team come Suzuki, appunto.
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