MotoGP. Santi Hernandez: "Il ritorno di Marc Marquez è imminente". E sul mondiale 2020: "Vedo bene Joan Mir"
Santi Hernandez è l’angelo custode di Marc Marquez - il suo capomeccanico da undici anni, ma anche un suo grande amico - e ha una convinzione: “Marc è pronto a tornare e sta contando i giorni”. Lui, invece, dalla sua, predica prudenza ma tiene d’occhio il telefono: “Aspetto solo che squilli, sarà il segnale del suo ritorno. Io sono pronto. Ma tornare tanto per tornare non ha senso, deve essere al 100% e non correre alcun rischio inutile”.
Il capomeccanico dell’otto volte campione del mondo lo ha dichiarato nel podcast di Change the Map, ammettendo anche che il mondiale per il Cabroncito non è un obiettivo alla portata: “La logica dice che per noi in questo mondiale non ci sono più speranze, quindi Marc deve lavorare giorno per giorno e non bruciare le tappe, ma si capisce da ogni suo comportamento che ormai l’attesa sta per finire. Quanto alla classifica attuale, invece, è strano che dopo otto gare non ci sia un vero leader capace di prevalere su tutti e questo potrebbe dipendere proprio dal fatto che i principali rivali di Marquez siano rimasti spiazzati dalla sua uscita di scena”. E’ come se si fossero liberati spazi su cui, poi, sono andati a infilarsi con ottime prestazioni piloti che sulla carta non erano favoriti e per Santi Hernandez ce ne è uno su tutti che merita attenzione: “Joan Mir non ha ancora vinto una gara, ma è un concreto pretendente al titolo. Non mi sorprenderei se fosse lui a diventare campione del mondo, anche se tutti i primi dieci in classifica sono ancora in piena lotta”.
Una lotta da cui sono fuori tutti i piloti Honda e, quindi, anche quello Stephan Bradl che ha sostituito Marc Marquez durante la sua assenza: “Per lui non è stato un lavoro facile - ha concluso Santi Hernandez - Bradl si è trovato nella doppia veste di pilota e di tester, dovendo modificare in una manciata di giorni approccio e mentalità. Un conto è lavorare in ottica futura sullo sviluppo, un altro è migliorare la moto per se stessi nel poco tempo di un weekend di gara”.
Per Bradl, almeno a sentire i ben informati, quella di Le Mans sarà l’ultima occasione per mettersi in mostra, poi sul cupolino della Honda del Team Repsol tornerà l’adesivo con il 93, anche se Santi Hernandez non ha voluto confermare: “Marquez è una persona super positiva e pensa sempre che andrà tutto bene - ha spiegato - ma questa volta non si possono prendere rischi, anche perché non avrebbe alcun senso. Deve essere certo di essere al 100% e c’è la necessità di valutare giorno per giorno. I medici devono vedere come si riprende il braccio e lui stesso si renderà conto di quali sono le sue sensazioni. Sarebbe un bene per tutti se tornasse il prima possibile, ma penso ancora che quest'anno le cose siano andate così e lui deve prendersela comoda, pensando a lui e al suo infortunio. Se è una gara allora una, se sono tre è tre. La squadra è pronta. Non ha senso tornare per tornare e il campionato è già deciso per noi . Quando sentirò squillare il telefono saremo pronti per andare al Gran Premio”.
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Andrea.Turconi, Rho (MI)Tutti che indicano Mir come pretendente serio .... Ducati e Yamaha con mezzi superiori farebbero una figura da cioccolatai ..... e comunque è solo colpa dei loro piloti.