MotoGP. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d'Australia
Spunti, considerazioni, domande dopo il GP d’Australia, vinto da Marc Marquez.
Quali sono state le chiavi del GP?
- La partenza. Sbagliando (come al solito) la partenza, Vinales non ha potuto imporre subito il suo ritmo e provare a scapare, come, forse, era nelle sue possibilità;
- Motore Honda. La grande differenza di prestazioni in accelerazione e rettilineo tra la Honda e la Yamaha ha permesso a Marquez di 'controllare' con relativa facilità la superiorità in percorrenza di Vinales. Grazie alla potenza della sua moto, ha potuto 'gestire' e attuare la tattica migliore;
- Gomma anteriore. Probabilmente per le differenti caratteristiche della moto, Vinales ha scelto la soffice anteriore, Marquez la dura: potrebbe essere stato un elemento determinante (lo spiegherà meglio l’ingegnere Giulio Bernardelle martedì in #DopoGP);
- La caduta di Quartararo. Dopo l’infortunio al piede sinistro di venerdì nelle FP1, Quartararo è tornato super velocissimo domenica (secondo tempo in qualifica), ma la sua gara è finita alla seconda curva. Aveva il passo per giocarsi la vittoria;
- Le difficoltà di Dovizioso. Su questa pista Andrea fatica, non può sfruttare i suoi punti forti: si poteva fare meglio;
- Dura posteriore. Quartararo e Petrucci avevano scelto la dura posteriore: forse non è un caso che siano caduti subito entrambi.
Cosa è successo tra Danilo Petrucci e Fabio Quartararo alla seconda curva?
Quartararo è andato largo e ha perso il posteriore. Poco dietro di lui è successo lo stesso a Petrucci (Danilo ha dichiarato che Marquez lo ha portato all’esterno sullo sporco), che è stato lanciato in aria dalla sua Ducati. Petrucci ha terminato il suo volo centrando proprio la ruota posteriore di Quartararo, che è finito a sua volta a terra.
Cosa è successo ad Andrea Dovizioso, 4° all'inizio dell'ultimo giro, solo 7° al traguardo?
Risponde Dovizioso: "Purtroppo, dopo una prima parte di gara in cui siamo stati veloci, abbiamo consumato eccessivamente la gomma posteriore e quindi il nostro ritmo è calato rispetto a quello dei primi tre. Nel gruppo dei piloti in lotta per il quarto posto eravamo tutti un po' in difficoltà ma all’ultimo giro mi ero creato l’occasione giusta: purtroppo alla curva 2 la moto mi è partita, sono andato largo, e ho perso 4 posizioni. Alla fine è un peccato perché saremmo potuti arrivare terzi e salire sul podio, ma con un distacco importante dai primi. L’aspetto positivo di oggi è che abbiamo confermato il nostro secondo posto nella classifica piloti, con 2 gare d'anticipo e per il terzo anno consecutivo".
Perché l’Aprilia è andata così bene a Phillip Island?
Qualifiche: 7° Aleix Espargaro, 8° Andrea Iannone. Gara: Iannone sesto (dopo essere stato anche al comando, per la prima volta nella storia dell’Aprilia in MotoGP), Espargaro decimo, per il miglior risultato di squadra della Casa di Noale. Perché l’Aprilia è andata così bene lo spiega bene Iannone: “Qui i limiti della moto sono più piccoli, perché non ci sono ripartenze da fermo: affronti le curve con velocità molto più elevate e in questo modo anche i controlli elettronici hanno meno influenza. Per Aprilia è una delle gare più belle di sempre”.
L’analisi dei giri veloci (che trovate qui sotto), dice che nel giro secco l’Aprilia non è stata così eccezionale, ma, evidentemente, ha mantenuto costanza di prestazioni.
Confronto 2018/2019.
2018: 1. Vinales in 40’51”081, giro veloce Vinales 1’29”632 (10); 2019: 1. Marquez in 40”43”729, giro veloce Vinales 1’29”322 (13).
Considerazioni: nonostante sia sia provato poco per le condizioni meteo, si è comunque andati più forte della passata stagione.
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Vinales 1’29”322 (13); Marquez 1’29”409 (11); Crutchlow 1’29”448 (11); Miller 1’29”856 (3); Rossi 1’29”863 (9); Dovizioso 1’29”875 (3); Bagnaia 1’29”902 (10); Rins 1’29”944 (3); Mir 1’29”966 (12); A.Espargaro 1’29”991 (2); Iannone 1’30”098 (10).
Come deve essere considerato il 13esimo posto di Johann Zarco a 26”758?
Il risultato in sé è abbastanza negativo, ma Zarco ha mille scusanti: tornava in moto dopo un mese; non aveva mai pilotato prima la Honda; le condizioni climatiche non l’hanno certo aiutato, perché si è girato meno del solito. Da Crutchlow ha preso 11”413: tutto sommato, non è andato così male.
L’ultimo posto di Jorge Lorenzo, a 21”077 da Syahrin, è giustificabile?
No, in nessuna maniera. Quello che sta facendo Lorenzo è inconcepibile.
Le tre più belle frasi del GP
3) Andrea Iannone: "Io mi sento un pilota molto forte, in pista vedo quello che faccio e quello che fanno gli altri…";
2) Maverick Vinales: "Il secondo posto non mi interessava, giusto provarci";
1) Lorenzo Dalla Porta: "Voglio andare a letto presto, per svegliarmi domani mattina e capire che non è un sogno".
Tutti i segreti della pista di Phillip Island
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Condivido in pieno il suo pensiero: "arrivare 2° non mi interessava".
Il fatto che sia partito non benissimo non ha influito minimamente sull'esito della gara: ha vinto Marquez che gli è partito poco avanti mica Rossi che era partito a fionda.
In pochi giri Vinales infatti è andato in testa seguito da Marquez che doveva avere un solo pensiero in testa: non farsi staccare per nessun motivo fino alla fine.
Poteva andare diversamente ma ancora una volta è andata così.
Grande pilota e grande moto, va forte sul dritto e in staccata, in curva ci pensa lui a farla andare almeno come le altre, chi le deve vincere le gare?
Domenica Vinales ha perso con onore, spero per lui che questo episodio gli dia più forza perché al contrario potrebbe anche "demolirlo" psicologicamente, già abbiamo almeno un altro esempio.
Marquez come già detto in un altro commento è proprio quello che vorrebbe fare: demolire gli avversari, batterli spesso non gli basta, domenica scorsa non ha solo vinto una gara, senza valore per la classifica per altro, ha voluto dare una lezione (e che lezione) a chi potrebbe essere all'avversario più ostico dei prossimi anni.
Si è voluto portare avanti con il lavoro insomma.
In questa gara si sono visti la davanti (con piacere) piloti che per tutta la stagione sono rimasti nell'anonimato, i motivi possono essere tanti, la tesi di Iannone per esempio può essere condivisa in parte, per essere pienamente condivisa bisognava che lui durante tutto l'arco del campionato fosse sempre stato con il suo compagno di squadra… meglio davanti.
Cructhlow e Bagnaia potrebbero fornire altre spiegazioni naturalmente.
Mi verrebbe da pensare che un pilota sempre con la stessa moto non dovrebbe avere sbalzi di rendimento così evidenti ma i piloti sono loro e loro sapranno…..spero, perché atrimenti potrebbe essere che più di così non possono.
Valentino Masini