intervista
MotoGP. Tardozzi: "La Desmosedici è ancora tutta da scoprire"
-
Il team manager Ducati commenta la tre giorni di test a Phillip Island. "Abbiamo provato poco per colpa del meteo. C'è ancora margine di miglioramento"
42 commenti
Un'analisi della tre giorni di test a Phillip Island.
«Non è stato un test buonissimo anche a causa della condizione meteorologica. Il primo giorno purtroppo è stato del tutto sciupato dalla pioggia. Abbiamo usato quindi un giorno e mezzo dei tre a disposizione per fare tutti test che volevano. Comunque abbiamo portato a casa qualcosa che ci fa pensare al Qatar in maniera positiva. Nei prossimi test andremo a confermare quelle che sono le sensazioni dei piloti sul materiale provato e vedremo di definire la moto con la quale correremo».
In Qatar avrete solo la Desmosedici o ci sarà anche la GP15 per continuare i confronti?
«In Qatar ci sarà sicuramente anche la GP15, ma andiamo avanti con la Desmosedici».
La situazione sembra preoccupante a vedere i tempi, voi siete più tranquilli?
«A guardare i tempi uno potrebbe preoccuparsi, però in questo momento in cui il feeling con le gomme e lo sviluppo del software non sono ancora al 100% credo ci sia un margine veramente grande. Solo in gara capiremo i valori veri. Chi è a posto oggi con il software non è detto che lo sia anche in gara. E anche il feeling che i piloti stanno sviluppando con le gomme non è pero ognuno al 100%».
Quali sono le sensazioni dei due Andrea riguardo alla Desmosedici?
«Ci sono piccoli miglioramenti rispetto alla GP15, ma ritengono che ci sia ancora margine di miglioramento».
Cosa ci puoi dire di Petrucci? E' caduto e si è fratturato la mano destra (2°,3° e 4° metacarpo).
«Esatto si è rotto la mano destra, credo che sarà operato in Europa».
L'anno scorso la GP15, pur essendo un progetto da 'foglio bianco', pur non avendo quasi alcun legame - secondo le dichiarazioni di Ducati stessa - con la moto precedente, nei test si era distinta per adattabilità, progressione nella qualità delle prestazioni e anche per performance in senso assoluto.
Non così l'attuale evoluzione.
Non vorrei che le modifiche siano andate nella direzione di un adattamento alle Michelin provate a fine mondiale, per trovarsi invece adesso con degli pneumatici che a loro volta sono stati evoluti verso le caratteristiche delle Bridgestone (il che spiegherebbe le migliori prestazioni della GP15), rendendo la nuova moto strutturalmente 'sbagliata'.
Per chi invece sostiene delle panzane quali le teorie della 'piccola casa costruttrice che vince solo di c*lo un mondiale o delle gare', ricordo che all'esordio nel 2003 Ducati si è piazzata terza tra i costruttori mettendosi dietro marchi più blasonati e militanti nella classe regina del motomondiale da molto più tempo, coi seguenti risultati:
Capirossi 3/Rit/Rit/Rit/2/1/6/4/4/Rit/3/6/8/6/2/3
Bayliss 5/4/3/Rit/Rit/10/9/5/3/3/6/10/Rit/9/Rit/7
Nel 2004, nonostante un anno disastroso, ancora terzo costruttore:
Capirossi 6/12/10/8/10/8/4/Rit/7/5/7/Rit/Rit/6/3/9
Bayliss 14/Rit/8/4/Rit/Rit/Rit/Rit/5/Rit/8/Rit/Rit/10/9/3
Nel 2005 ancora terzo, ma con risultati migliori:
Checa 10/5/Rit/Rit/5/11/9/Rit/5/Rit/8/4/3/6/3/5/4
Capirossi 13/9/12/7/3/12/10/10/6/9/2/1/1/10/NP/7
2006 L'anno in cui il mondiale poteva già essere conseguito:
Capirossi 1/3/6/8/2/2/NP/15/9/5/8/1/2/7/1/12/2
Gibernau Rit/4/11/9/8/5/NP/8/10//5/4/4/Rit
fino ad arrivare al fatidico 2007.
Insomma, una tale escalation non può che essere frutto di una traiettoria di sviluppo ben programmata e realizzata, non certo di c*lo.
Definire tra l'altro un marchio che già al terzo anno dall'esordio avrebbe potuto vincere il mondiale, conseguendolo poi al quarto anno, un 'piccolo costruttore che vince solo di fortuna', mi pare disinformazione bella e buona, poi non so se dovuta a 'malafede' oppure proprio a miopia storica.
Suzuki è rientrata l'anno scorso con tutte le agevolazioni del caso e risultati come quelli di Ducati nel 2003 CHE DI AGEVOLAZIONI NON NE AVEVA, li ha visti col binocolo.
Ducati ha dato una scossa tecnologica alla MotoGP, tanto da indurre l'ambiente prima ad evolvere verso soluzioni più sofisticate e avanzate (le valvole pneumatiche sono state introdotte per reggere il confronto col desmodromico di Borgo Panigale), poi ad apportare cambiamenti al regolamento tecnico piuttosto importanti e reiterati con l'intento di marcare stretto gli spazi di fuga tecnici della casa italiana (motore superquadro, iniezione ad alta pressione ecc), inducendola a percorrere strade e soluzioni impreviste e dove - lì sì - mancavano di esperienza.
la prego non si firmi così che mi mette l'ansia.
:-)