Nico Cereghini: “Bagnaia e questo bellissimo campionato”
Ciao a tutti! Su Pecco Bagnaia si è detto tutto, cosa potrei aggiungere di più? E’ il giorno della festa, del pilota e di tutta la Ducati, ma forse qualche riflessione si può ancora fare, o per lo meno posso provare a mettere un po’ d’ordine sia su Pecco sia sulla Ducati.
Primo, il ragazzo. Secondo me è il migliore che nel motociclismo si possa desiderare, sia dal punto di vista umano sia nella prospettiva della guida. Il suo secondo titolo è strameritato, ha fatto un recupero prodigioso, ha vinto più di tutti. Ha fatto anche degli errori, ok, e nella gara decisiva si è un po’ perso come del resto tanti campioni del passato. Ma nessun altro -nemmeno Fabio Quartararo che si è battuto come un leone in condizioni di inferiorità tecnica, nemmeno Enea Bastianini- è stato altrettanto convincente nella stagione.
Aggiungo che chi lo critica sui risultati è ingiusto: o lo fa per partito preso e per pura provocazione, o non ha ancora capito quanto difficile e impegnativa sia diventata oggi la MotoGP, quanto sia fisicamente e mentalmente logorante. Uno come Marc Marquez, che qualcosa capisce e non è tenero con nessuno, dice che Pecco vincerà altri titoli.
Secondo, la Ducati. Qui non ci piove: il titolo mondiale di Bagnaia, dopo quello costruttori, premia la casa che ha lavorato meglio negli ultimi anni sul piano tecnico e su quello gestionale. Troppe otto moto? Sì, ma la “lacuna” regolamentare era a disposizione di tutti e Borgo Panigale ci ha investito sopra con intelligenza. Adesso si riparla di Casey Stoner e del suo titolo del 2007, ma quando ricordo i tempi del magico australiano, quando soltanto lui riusciva a guidare un attrezzo misterioso e la dirigenza Ducati respingeva ogni critica perché comunque si vinceva, ebbene mi dico: adesso il problema ce l’ha la Honda ed è un gran bel vantaggio per le rosse. Un vantaggio che potrebbe anche durare.
E la stessa gestione dei piloti è stata, alla fine, eccellente: via la “vecchia” scuola e tante chances alla “nuova”. Anche a rischio di mettersi nei guai con un eccesso di talenti, troppi piloti scalpitanti e un Tardozzi che non sa più a quale santo votarsi.
Terzo, il campionato. Incontro tanti motociclisti che si definiscono appassionati e che amaramente mi confidano “io non lo guardo neanche più”. Parlano di nauseanti giochi di squadra, di gomme sorteggiate a comando, di immensi talenti mortificati, di gare soporifere decise a tavolino. Probabilmente sarebbero più tranquilli se ci fosse un dominatore alla Marquez e il talento fosse tutto lì, riconoscibile da lontano.
Qualcuno arriva a dichiarare sui social che Pecco Bagnaia gli piacerebbe pure, ma con tutta quell’esposizione mediatica gli è andato di traverso. E anche se trovo ridondanti le inquadrature su Domizia nel box e sull’intero entourage famigliare, mi pare che un vero appassionato dovrebbe saper distinguere il talento e il gesto sportivo del pilota da tutto quel contorno che può conquistare il pubblico generalista.
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renzoghilardi, Pieve a Nievole (PT)Scusatemi se rientro in questa discussione sull'articolo, ormai datato, di Nico Cereghini .Oggi sulla mia mail mi e' arrivato l'avviso di un appassionato che commentava il mio post scritto il 7 novembre scorso. E' cosi' che ho scoperto altri commenti, di cui ignoravo l'esistenza. Quasi tutti mi sembrano critici nei miei riguardi perche' citando Bagnaia ( campione del mondo), ho ricordato la sua provenieza dalla scuola di Rossi, nemmeno fosse una cosa delinquenziale. Mi si accusa di non aver fatto il nome di Bastianini( anche lui autore di un grandissimo campionato) ma ho spiegato che tutti i piloti Ducati ( ufficiali e non ) hanno ottenuto risultati di rilievo, ed il fatto di non averlo citato è semplicemente una svista.Detto questo tengo a precisare che io tifo per TUTTI I PILOTI ITALIANI,sia che si siano formati nel ranch di Rossi sia che arrivino da duri allenamenti fatti su qualsiasi circuito esistente. Ah, gli ultimi anni ho ammirato Dovizioso, molto criticato da quasi tutti i tifosi Italiani, che forse non hanno tenuto in considerazione chi lo ha relegato ad essere un vice campione del mondo, tale Marc Marquez.......mica micio micio bau bau !!!!! Ma poi, mi spiegate il perche' del vostro odio verso Rossi ??? Questa cosa proprio non la comprendo......ma ammetto che e' una mia deficienza.Buona serata a tutti.
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carlomazza.net_9371443729L'utente Panigalex ha perfettamente ragione, sostenendo che "dovesse" é congiuntivo e non condizionale, dal punto di vista linguistico. Ciò che io ho provato ad esprimere è concettuale, parlando di qualcosa di cui non sappiamo il risultato. Traducendo: ammesso e non concesso che possa (congiuntivo imperfetto) accadere.