l'editoriale di nico

Nico Cereghini: "La classe 500 era meravigliosa? Mica tanto"

- Oggi la MotoGP non soddisfa tutti, ma io non rimpiango gli anni degli americani in 500. Sì, stagioni di equilibrio ce ne sono state, ma poche e a che prezzo | N. Cereghini
Nico Cereghini: La classe 500 era meravigliosa? Mica tanto

 
Ciao a tutti! Gira un’idea, intorno alla MotoGp di oggi: che lo spettacolo valga poco e che ai tempi dei piloti americani della 500 fosse tutta un’altra cosa. Ho sentito affermare addirittura che quelli là si prendevano a carenate e poi, finita la gara, amici come prima davanti a un boccale di birra. Fidatevi, sono balle.

Tra l’89 e il ’93 abbiamo visto davvero delle belle sfide, su questo non ci piove. Basta guardare le classifiche di allora: Rainey, Schwantz, Lawson, Gardner, Kocinski finivano spesso le gare in volata e a Suzuka, nel 1991, conclusero in quattro nell’intervallo di 55 centesimi di secondo. C’erano anche allora gare scontate e noiose, però quei cinque anni furono proprio belli, combattuti ed incerti; e figuratevi se non sono affezionato a quel periodo: Beltramo era nei box, Stefano Saragoni era la seconda voce ed il telecronista ero io.

Ma ci sono tre ma, grandi come tre case. Primo, la pacchia finì presto per colpa della Honda e di Doohan, troppo forti. Secondo, che si prendessero a carenate è una leggenda metropolitana, e ricordo pochissimi contatti. Terzo, erano americani e australiani. Con tutto il rispetto, che vincesse l’uno o l’altro per noi faceva pochissima differenza. I nostri piloti, quei pochi che c’erano come Chili, Valesi, Papa, erano bravi e coraggiosi ma purtroppo lontanissimi dallo show dei primi. Si affacciò Cadalora nell’ultima di quelle stagioni, ma concluse dietro.

 

Gli high side erano brutali e terribili, non sapevi se il pilota si sarebbe rialzato oppure no. Questa è la verità

 Ho voluto bene a tutti quegli americani là. Anche all’australiano Gardner, che se la prendeva in diretta con Beltramo per colpa di qualche nostro collega. A Misano c’era stata una storiaccia di corna, roba privata di Gardner che invece finì in pasto ai lettori di alcuni quotidiani sportivi italiani la domenica mattina. Figuratevi com’era contento Wayne, prima il danno e poi anche la beffa, la gara da fare e tutti quei sorrisetti in giro.

Sentite, le 500 erano spettacolari ed aggressive, in quel periodo erano anche vicine tra loro nelle prestazioni. Però erano difficilissime da guidare e certamente molto pericolose. Schwantz ha chiuso la carriera in anticipo per le troppe fratture, Doohan ha rischiato di perdere una gamba e purtroppo Rainey è sulla sedia a rotelle. Gli high side erano brutali e terribili, non sapevi se il pilota si sarebbe rialzato oppure no. Questa è la verità.

Oggi non tutto è bello e perfetto. E l’elettronica ha invaso anche troppo il terreno dove si esprime il talento del pilota. Però è dieci volte meglio di allora. Questa almeno è la mia opinione.

  • MANU200931
    MANU200931, Casaleone (VR)

    uno spettacolo unico....
  • antarctica
    antarctica, Siena (SI)

    La 500 era meravigliosa davvero. Punto

    Sarà la nostalgia del 2T o la scarsa emozione che suscitano le "motine" del MotoGP, super-elettroniche e super-assistite ma la 500 di una volta rimane Meravigliosa, senza "se" e senza "ma".
    E' anche vero le 500 rendessero le gare più pericolose ma certamente mettevano in luce le doti di un campione molto di più di oggi. I super-piloti attuali sono esperti di telemetria, di assetto ma sono a mio parere, meno completi.
    Come dice Mamola, parli con i ragazzi di oggi di... carburazione e non sanno neanche cosa sia.....
    Malgrado vogliamo che nessuno si faccia mai veramente male, il rischio sarà sempre parte dello sport motociclistico e di coloro che lo amano. Tempi eroici quelli di allora !
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