l'editoriale di nico

Nico Cereghini: "Lorenzo batte Schwantz?"

- Per spettacolarità certamente no, ma per solidità sì. I piloti di oggi sono generalmente più lucidi di quelli di ieri, più preparati, più capaci di gestire la gara e le emozioni. Guardate cosa ha fatto Antonelli in Moto3...
Nico Cereghini: Lorenzo batte Schwantz?

Ciao a tutti! Guardo le gare di Brno e ancora una volta la freddezza dei protagonisti mi spiazza. Sì, la freddezza, la lucida razionalità di Lorenzo che controlla la MotoGP e di Antonelli che non aveva mai visto il podio e vince la Moto3 con la tranquillità del veterano. Si dice che è sbagliato paragonare i piloti di diverse epoche, ma lo faccio lo stesso. I piloti di ieri non erano così lucidi, non erano capaci di ragionare così freddamente in gara. La guida naturalmente è cambiata con lo sviluppo delle moto e delle gomme, é molto più spettacolare ed estrema. Hailwood, Roberts e Doohan possedevano le doti adatte e sarebbero stati certamente grandissimi anche oggi, ma nell'approccio alla gara non so: i piloti moderni sono più avanti, sono generalmente piloti migliori di loro.

 

É un pensiero personale, un'opinione. E magari mi sbaglio. Ma se penso agli anni Novanta, periodo d'oro della classe 500 con fior di talenti, trovo che Kevin Schwantz sia stato certamente un pilota spettacolare e coraggioso, capace di colpire al cuore tutti gli appassionati, ma era anche molto irrazionale e istintivo. Pensate che non sapeva spiegare la sua tecnica di guida; gli domandai una volta se davvero pestava sulla pedana esterna come nel cross e lui mi rispose "Non saprei dirlo, guido come mi viene".


Anche Rainey seguiva più l'istinto della tecnica, quello che contava per lui era dominare l'avversario e la sua moto era assurda, per tutti gli altri praticamente inguidabile, dura come un sasso, curvava solo con il gas. E Cadalora lo scoprì a sue spese. Kenny Roberts era soprattutto controllo, controllo oltre il limite di aderenza e tanta forza fisica, Mamola e Kocinsky erano due amabili folli, e alla fine mi pare che i soli Lawson e Doohan mostrarono una lucidità vicina a quella che vedo oggi.
 

I piloti di oggi sono generalmente super preparati, conoscono meglio la moto, e soprattutto sanno gestire lucidamente la corsa


Ai tempi miei, per tornare ancora più indietro, agli anni Settanta e Ottanta, era frequente la caduta all'ultimo giro, anche tra i piloti di vertice. Capitava spesso che il primo, messo al sicuro il risultato, scivolasse come un debuttante a tre curve dalla fine. Ed era una questione di preparazione fisica ma soprattutto di tenuta mentale. Soltanto Ago aveva capito l'importanza della preparazione, lavorava per migliorare il fisico e la testa, preparava scientificamente la moto e la gara. E i suoi straordinari risultati erano lì a dimostrare che il metodo era vincente, ma altri grandi come Sheene e Nieto e Lucchinelli restarono lontanissimi da quel modello, e molto più vicini ai piloti inglesi degli anni Cinquanta e Sessanta: enorme talento e notti brave, sigarette e alcool come le star del rock. Marco vinse un solo titolo, Barry due ed entrambi avrebbero potuto raccogliere molto di più. É vero, Angel Nieto è arrivato a tredici titoli mondiali senza aver mai visto una palestra, ma era intelligentissimo e furbo, e poi regnava nelle piccole categorie dove c'era poca concorrenza.

 

Per quanto molto giovani, i piloti di oggi sono generalmente super preparati, conoscono meglio la moto, e soprattutto sanno gestire lucidamente la corsa. Sono figli del loro tempo, iniziano a correre da piccoli, sono abituati alla lotta gomito a gomito, non si impressionano di nulla, sanno gestire le emozioni. E mi sorprendono ogni domenica.

  • Pietro.Onesti
    Pietro.Onesti, Milano (MI)

    Nico Cereghini non ama troppo il talento puro ma si sente vicino a chi ha un metodo,ha chi si costruisce con il lavoro e l'applicazione ferrea e continua.Lui
    penso si sia formato con questa filosofia come pilota,peraltro di buon livello.Ma quelli come lui non hanno simpatia per i talentuosi,perché forse
    hanno segnato sempre la differenza.
  • Alessandro200958
    Alessandro200958, Mogliano Veneto (TV)

    Beh, lo ha detto chiaramente anche Casey in un'intervista. "Guidare una SBK da 200cv é una scampagnata rispetto ad una MotoGP. In alcune curve con la CBR entro in pieno, con la MotoGP le facevo con un filo di gas. A livello fisico non c'é paragone" Fonte "GP Racing".
    Credo quindi che paragonare questi piloti a quelli degli anni 90 sia impensabile, sopratutto se pensiamo alle potenze in gioco.
    Io credo che Jorge sia un pilota straordinario, ma fino ad oggi ha dimostrato di saper vincere solo se corre in quella maniera. E corre solo in quella maniera. Schwantz era molto più duttile. Meno veloce a livello assoluto?? Non lo so, io sono certo che uno come Lorenzo, che pretende una moto immobile e sui binari, con una 500 2T avrebbe fatto ben piú fatica. Sopratutto con gente come Schwantz, Reney, Doohan e Rossi. Ma penso nemmeno con Biaggi. Marquez e Casey, ad esempio, rispetto a Jorge sarebbero di un altro pianeta con delle 500. Questa però é una mia semplice opinione che mai troverá riscontro.
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