Arai Quantic, nuova proposta sport-touring
Nella fisica, il concetto di quantico è qualcosa di non immediatamente comprensibile nemmeno agli studiosi. La fisica quantistica prevede che qualcosa possa trovarsi nello stesso istante in due stati del tutto contrastanti - pensate al gatto di Schroedinger, forse l'esempio più famoso del concetto, che è vivo e morto allo stesso tempo. Se quindi Arai sceglie Quantic come nome per il suo nuovo casco, che si posiziona in piena gamma Sport-Touring (con un livello paragonabile all'attuale top di gamma QV-Pro) l'idea è che a Ohmiya pensino di aver sintetizzato in un unico modello esigenze inconciliabili.
Lasciando da parte le divagazioni, il nuovo Quantic rappresenta in effetti il primo di una nuova generazione di Arai, rivolto all'utente sport-touring che chiede al casco comfort, silenziosità, ma anche ventilazione e stabilità come in un esemplare racing. Attraverso un grande lavoro da parte del reparto Ricerca e Sviluppo, i tecnici Arai sono riusciti a prendere il meglio da tutta la gamma - dal Profile-V fino all'RX-7V soprattutto nella versione Racing - per creare un casco che, a voler essere precisi, copre un nuovo segmento all'interno della gamma Arai. Più sportivo rispetto al QV-Pro, ma meno costrittivo nella calzata rispetto alle proposte più sportive, grazie appunto all'esperienza maturata con il Profile-V.
Materiali e sicurezza
Arai Quantic, come tutti i caschi della Casa di Ohmiya, è realizzato a mano e - per inciso - è il primo Arai integrale già (ampiamente) omologato ECE R22-06, anche se ovviamente, a norma di legge, la formalizzazione avverrà solo a gennaio 2021. La calotta esterna, dal profilo arrotondato secondo il concetto R75 (il raggio di curvatura più tondo possibile, per evitare impuntamenti e deviare (glance off) le forze derivanti dagli impatti) è realizzata in Peripherally Belted e-Complex Laminate Construction (PB e-cLc), garantendo la resistenza per cui Arai è diventata famosa, riducendo però il peso complessivo.
Un obiettivo ottenuto lavorando sullo strato intermedio, dove l'AR-mat è stato sostituito da un nuovo materiale più leggero a parità di resistenza; la rigidità (da sempre principio base della filosofia Arai) viene mantenuta aggiungendo uno strato di Superfibra al posto della soluzione Hyper Ridge utilizzata sul Profile-V, facilitando così attraverso superfici più piatte il montaggio di un interfono. Il meccanismo visiera è il sistema VAS ad asse variabile introdotto con l'RX-7V, che permette di ottimizzare ulteriormente la sagoma del casco. E come il Profile-V, la calotta del Quantic è leggermente più ampia (5 mm) nella zona inferiore, per facilitare la calzata e la rimozione del casco e renderlo più confortevole in zona mento.
La calotta interna è in EPS monopezzo multidensità. Gli interni - riprogettati da zero, anche in questo caso come via di mezzo fra quelli del Profile e dell'RX-7V - sono estraibili e lavabili, con sistema di sgancio d'emergenza ERS e prevedono una "tasca" di ritenzione per il cavo in eccesso per mantenere comfort e protezione.
La ventilazione
Il nuovo Arai Quantic propone una soluzione quasi completamente inedita anche per la ventilazione, basata su dodici aperture - sei prese d'aria, sei estrattori. Iniziamo naturalmente dalla caratteristica più nuova per un Arai: la presa frontale su cui è ricavato il logo Arai 3D, che alimenta due punti di circolazione e offre funzionalità ottimale già alle basse velocità, affiancata da due tear duct superiori di derivazione F1, le due classiche brow vents sulla visiera e una presa sulla mentoniera con cursore su due posizioni e filtro interno.
Ad estrarre l'aria ci pensano lo spoiler a tre uscite posteriore di derivazione RX-7 Racing, i due estrattori laterali (con filtri in schiuma per ridurre la rumorosità) e quello posizionato in zona nuca.
La presa con logo 3D frontale - sottilissima, solo 3,5 mm di profondità - alimenta due condotti da 10 mm, ed è quella più funzionale alle basse velocità quando si guida in posizione rialzata: già dai 50 km/h incanala un 40% in più d'aria, a 120 km/h (quando la posizione è fisiologicamente più accucciata) il 7%. Si apre e chiude facilmente con i guanti grazie a una levetta posizionata sulla parte superiore. Il logo Arai, naturalmente, è studiato per rompersi e volare via in caso di impatto.
Tutto nuovo anche il design delle due tear duct superiori, più compatte pur restando chiudibili, e la presa d'aria sulla mentoniera regolabile su tre posizioni (chiusa, mezza aperta e aperta) capace di un maggior flusso d'aria e dotata di filtro sostituibile.
L'estrattore posteriore si basa sull'unità DX-2 nata sull'RX-7V Racing (la versione omologata FIM per la MotoGP dell'RX-7) ripensata però per un impiego turistico. È posizionata un po' più avanti sulla calotta, e basata su tre uscite, che estraggono aria calda dall'interno della calotta ma allo stesso tempo stabilizzano i flussi d'aria aumentando la stabilità e riducendo gli scuotimenti soprattutto ad alta velocità nel traffico, ottenendo così un minor affaticamento del pilota.
L'aerodinamica del casco e la ventilazione sono state studiate in galleria del vento, su strada e - pur trattandosi di un casco sport-touring - in pista, a Suzuka.
Prezzi e disponibilità
Il nuovo Arai Quantic arriverà in Italia ad Aprile, a partire da 649 euro per la versione monocolore che salgono a 789 euro per quelle Design.
In realtà le novità sono sempre mascherate, per cui già vedere una presa d'aria nella zona frontale è una grandissima novità!
Di questo passo tra quanti anni vedremo un modulare?
Ciao
Emanuele
Portano avanti la filosofia del non visierino parasole (o visiere auto oscuranti varie) che sono un accessorio fondamentale per la sicurezza del pilota, ben piu di un altro strato di fibra...
Giapponesi testardi...