IRC Components, elettronica per aggiornare le sportive di ieri e oggi
Avete una moto sportiva, magari non proprio di ultima generazione - di quelle prive di elettronica, per intenderci, cioè senza anti-wheeling, cambio quick shift e via dicendo? Non riuscite a farne a meno, e pensate che potendone sfruttare le potenzialità di tali accessori potreste migliorare le vostre prestazioni in pista e rendere più pratica la vostra amata due ruote anche nell'uso quotidiano?
Allora fatevi circuire dai ragazzi della IRC Components, una brillante azienda di Genova che sviluppa internamente tutti i componenti elettronici che vende, sfruttando sinergie con aziende leader del settore metalmeccanico ed elettronico, oltre a effettuare direttamente i test e le omologazioni.
Siamo stati ospiti sul Circuito Tazio Nuvolari di Cervesina per testare alcuni dei prodotti IRC montati per l'occasione su una Suzuki GSX-R 750, moto "analogica" per eccellenza - priva ovvero di qualsivoglia ammennicolo elettronico. Dopo la cura ricostituente la Suzuki si ritrova un cambio elettronico, uno speed control, launch control e controllo impennata.
Andiamo per ordine. Il cambio ora dotato di quick shift (Sg Run) sfrutta componenti plug&play, si collega direttamente alle bobine ed è dotato di uscita analogica (interfacciabile con centraline esterne e acquisizione dati). Il precarico per l'innesto delle marce è regolabile sia manualmente che in modalità automatica in entrambi i sensi, mentre il tempo di taglio sfrutta la funzione di autoapprendimento, con il sistema che riconosce l'innesto delle marce e sfrutta la possibilità di autotaratura in marcia. Se siete dei pignoli potete metterci mano e divertirvi a trovare il settaggio più idoneo, ma se volete stare sereni potete tranquillamente sfruttare le impostazioni di autoapprendimento.
Anche i sistemi messi a punto per l'anti-wheeling e launch control sono plug&play: si collegano al sensore di segnale velocità/giri motore il primo, e al solo segnale di velocità il secondo consentendo un'ampia gamma di regolazioni. Il controllo dell'impennata, che può essere personalizzato sia nel modo di intervento, più o meno dolce, e anche nella durata, funziona sia in velocità sia nella fase di partenza, mentre il launch control può essere impostato sia a livello di regime di rotazione che di tempo di durata d'intervento.
Inoltre la nostra moto era dotata di un pratico Speed Limiter, un semplice regolatore di velocità che abbiamo avuto modo di apprezzare in un breve giro al di fuori del circuito. Si imposta una velocità massima oltre la quale non si vuole andare, attraverso un pratico comando da posizionare sul manubrio, e una serie di microtagli di alimentazione vi avvertiranno del raggiungimento di tale limite. Utile quando si percorrono strade disseminate di velox, o anche solo tratti autostradali con Tutor attivo. La nostra attenzione sarà dedicata solo alla strada e niente altro.
In pista
Ultimamente ci è capitato spesso di guidare moto dotate di cambi assistiti e controlli dell'impennata, quindi entrare in sintonia con questi accessori è stato più rapido del previsto. Prendere confidenza con la moto, con il tracciato (su cui chi scrive era al primo contatto) è stato alquanto semplice. Anche le gomme della nostra Suzuki, le Continental ContiRaceAttack Comp. Endurance si sono dimostrate adeguate alle performance della quattro cilindri giapponese e soprattutto instancabili, sia dal punto di vista della costanza di rendimento sia del consumo battistrada. Non per niente, e lo si intuisce anche dalla denominazione Endurance, queste gomme vengono spesso e volentieri utilizzate nelle competizioni di durata proprio per le loro peculiarità pur essendo omologate anche per l'uso stradale.
Tornando alla nostra Gixxer, le componenti IRC si sono adattate perfettamente all'uso in pista. In particolare soprattutto il cambio assistito si è dimostrato all'altezza. Rapido e preciso, soddisfa totalmente nel funzionamento, e la sua regolazione è questione di pochi istanti. Anche l'antiwheeling si comporta bene; certo la cavalleria della settemmezzo giapponese non lo impegna più di tanto, ma durante la guida fa il suo dovere, tanto che solo esagerando e andando a cercare la “penna" a tutti i costi lo si riesce a fregare!
Anche il launch control funziona a dovere, una volta regolato nei tempi d'intervento e nel regime più appropriato al tipo di motore e potenza a disposizione. L'utilizzo su strada del cambio assistito è un pelo meno funzionale rispetto al suo utilizzo in pista, con passaggi di marcia non sempre fluidi, ma è anche vero che i suoi benefici sono quasi del tutto riconducibili all'utilizzo estremo tra i cordoli di una pista e meno all'uso su strada, a meno che non si guidi in maniera davvero sportiva.
Infine, un’altra piacevole sorpresa. Il prezzo di tali componenti, meno di 500 € per il pacchetto completo, non rappresenta un investimento impossibile. E vi consente di aggiornare una sportiva ancora valida per tutto il resto, come la Suzuki GSX-R 750, allungandone così la vita in vostra compagnia.
quindi si un tc in strada aiuta a salvarti il culo.
se lo volete capire bene, se non lo volete capire liberi di pensare di essere dei superuominipiloti
IRC Components
Ho visto che IRC ha tra i vari prodotti proposti anche il Traction Control, avete avuto modo di testare anche questo componente ? Non è chiaro poi se i componenti installati siano omologati per l'uso su strada, intendo se la presenza o meno di dispositivi elettronici aggiuntivi ( aftermarket quindi non omologati / approvati dal costruttore della moto ) può dar luogo a contestazioni con l'assicurazione nel caso che il perito ne noti la presenza in caso di sinistro. Grazie
RISPOSTA DELLA REDAZIONE
No, non abbiamo avuto la possibilità di provare il Traction Control. Per quanto riguarda la sua altra perplessità le giriamo direttamente la risposta che abbiamo avuto da IRC:
il componente in questione non modifica alcuna delle caratteristiche funzionali del veicolo, siano esse prestazionali (potenza, coppia emissioni), siano esse funzionali (fari, frecce, specchietti portatarga).
In pratica non vi è alcuna norma che regoli l'utilizzo di tali dispositivi.
INCISO: tale affermazione è stata a noi confermata per iscritto dal TUV SUD, dalle decine di pattuglie che mi hanno fermato in questi 2 anni di sviluppo, e dalla Bimota che, usando il nostro sensore sulla BB3 ci ha prima richiesto un certificato di omologazione del prodotto ma, confutata l'impossibilità di ottenere tale "omologazione", lo hanno montato e basta.