Dakar 2023-D8. Fotofinish. Notizione: Tutti al Bivacco di Riyadh!
Riyadh, 8 Gennaio. Il Controllo di Arrivo della ottava Tappa, quella che la Giornata di Riposo e che di solito sta aperto per tutto il giorno spartiacque della Dakar, il Rest Day, potrebbe anche chiudere. Non serve più. Sono tutti arrivati, a parte un paio di iper sfortunati e qualche Camion ancora in trasferimento, le file si sono ricompattate. Si chiude la prima settimana di Gara (lunga), e c’è un giorno intero per aspettare la seconda (più corta, ma non più facile)). Sono sotto il tendone o nel camper i vincitori, i “facili” ad arrivare presto, e tutti i sopravvissuti (molti), o a spasso (o già a casa) gli inconsolabili, i vinti (pochi in verità).
Qualcuno avrebbe voluto essere più in alto nella lista, altri sono alla fine di un incubo lungo una settimana. Qui non è questione di classifiche, in ogni caso, bensì di qualità della vita che si prospetta per quel Giorno di Riposo. Non succede spesso, alla Dakar, che alla mezzanotte del day before siano tutti al bivacco. Anzi, non succede mai ed è l’ennesima “perversione” degli artisti del programma. Di solito fa parte del gioco e questa volta sta a significare una sola cosa: che gli Organizzatori sapevano benissimo che sarebbe stata una settimana infernale.
Ma parliamo di noi. Sono a “Casa Riaydh” Paolo Lucci, KTM BAS, primo degli Italiani, e Iader Giraldi, KTM, l’ultimo già condannato alla partenza che non solo va imparando in fretta ma con il suo esempio sta insegnando la materia che conosce per la prima volta. In mezzo, naturalmente, Franco Picco, Fantic, l’inossidabile Leggenda che, alla 29ma Dakar, è 67mo come il numero della sua Tabella che poi corrisponde alla sua età!
In mezzo ai 106 half road finishers, Lorenzo Fanottoli, Cesare Zacchetti, Lorenzo Maestrami, KTM, Ottavio Missoni, Honda RS Moto, Eufrasio Anghileri, Honda RS. Fanottoli, Anghileri, Maestrami, Missoni e Giraldi sono alla prima esperienza. Giù il cappello! Hanno dovuto dare forfait per ragioni diverse Alex Salvini, Fantic, Tiziano Internò (che ci ha provato fino all’ultimo) e Tommaso Montanari, Husqvarna.
Tra le quattro ruote di vario diametro sono al Bivacco, tra i 132 “scampati”, in Gara e almeno con un accento italiano a bordo gli Equipaggi Laia Sanz-Maurizio Gerini, Astara, Ahmed Alkuwari-Manuel Lucchese, Yamaha, Camelia Liparoti-Xavier Blanco, Yamaha, Mashael Alobaidan-Paolo Ceci, Can-Am, Pietro Cinotto-Alberto Bertoldi, Polaris, Carlo Cinotto-Marco Arnoletti, Polaris, Ferdinando Brachetti Peretti-Matteo Casuccio, Polaris, Rebecca Busi-Giulia Maroni, Can-Am HRT.
Per lo stesso criterio, Claudio Bellina-Bruno Gotti-Giulio Minelli, IVECO Italtrans, Tomas TomeceK-Niccolo Funaioli-Ard Munster, Tatra, e Cesare Rickler-Oscar Bravo, MAN, sono i tre Equipaggi ancora in Gara tra gli “Elefanti del Deserto”.
I bilanci, le gioie e i dolori domani, stasera tutti a letto presto, o a far baldoria come i commissari di Fine Ottava Tappa.
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