Moto.it alla Dakar con Franco Picco: la preparazione della Yamaha WR450F
Moto.it alla Dakar con Franco Picco: la preparazione della Yamaha WR450F
C'è chi crede che per correre la Dakar sia necessario un prototipo ufficiale. Allo stesso modo, c'è probabilmente anche chi (molti meno, supponiamo) pensa che basti una moto completamente di serie. Se un pilota non punta al podio, ma solo a partecipare nel più puro spirito della gara-avventura, la verità come in molte occasioni sta nel mezzo. Nel senso che basta una preparazione pensata e realizzata sulla base di esperienza e razionalità per migliorare un mezzo - come la Yamaha WR450F - nato per l'enduro racing e adattarlo all'uso estremo della Dakar.
Il motore
Iniziamo dal motore, che non viene toccato nelle sue componenti interne ma solo adattato all'impiego attraverso l'adozione di uno scarico dal diverso andamento (basso, più favorevole nella distribuzione dei pesi e capace di lasciare molto più spazio ai grandi serbatoi, anteriore e posteriore, impiegati nei rally) e la ricollocazione del filtro aria in alto, sotto la sella, per ridurne l'accessibilità a polvere e quant'altro.
La protezione di tutte le componenti è fondamentale: in quest'ottica viene montata una piastra paramotore maggiorata in alluminio (sotto cui si trova anche la riserva obbligatoria di acqua potabile del pilota), e tutte le componenti critiche vengono riposizionate per ridurne l'esposizione a urti e sassi. Gran parte dell'impianto elettrico trova posto dietro al cupolino, sul telaietto in alluminio ricavato dal pieno che ospita la strumentazione di gara, con road-book e trip master; la pompa della benzina viene spostata dentro al serbatoio della benzina. Tutto l'impianto viene sigillato e impermeabilizzato per proteggerlo dall'acqua.
L'impiego particolarmente impegnativo rende critico l'impianto di raffreddamento, che vede la sua efficienza migliorata da un radiatore a portata maggiorata, pompa a maggior pressione e termostato sigillato. Completa il quadro la ventola di raffreddamento con controllo remoto, per poterla azionare a prescindere dal termostato nei momenti di maggior stress per il propulsore.
La ciclistica
La ciclistica viene adeguata attraverso l'adozione di un comparto elastico completamente Ohlins: la forcella viene modificata attraverso un kit molle e cartucce, mentre monoammortizzatore e ammortizzatore di sterzo rotativo vengono sostituiti tout court. Le sospensioni vengono naturalmente tarate su misura per ciascuno dei piloti. L'impianto frenante viene modificato nei dischi e nei raccordi idraulici. Il cavalletto è stato dotato di appoggio surdimensionato per garantire l'appoggio anche su terreni sabbiosi.
Le sovrastrutture, su una moto da rally, sono parte integrante della preparazione dovendo svolgere un ruolo funzionale oltre che estetico o protettivo. Parliamo dei serbatoi - come potete vedere nelle foto, quello principale viene "esteso" fino alla parte inferiore del telaio, ed integrato con uno posteriore collegato attraverso una pompa. La moto deve anche prevedere un serbatoio per l'acqua potabile: il regolamento impone tre litri per pilota.
Da notare il portatarga/reggifaro in fibra di carbonio per maggior leggerezza. Importantissimo invece quello che potrebbe sembrare un vezzo: il faro posteriore a LED, che garantisce un consumo d'energia ridotto al minimo. Alla Dakar ogni dettaglio conta!
Sognare
Vai Franco, sempre unico e fortissimo.
marco perrone capano
BISOGNA SOLO INCHINARSI