Cake is back! Nuova proprietà per le moto elettriche svedesi. Cos'è successo in questi sei mesi?
C'eravamo rimasti tutti un po' di stucco quando lo scorso febbraio dovemmo scrivere la brutta notizia della bancarotta di Cake e della conseguente procedura fallimentare. L'emergente azienda svedese, focalizzata su motocicli elettrici leggeri, si era fatta notare per il design ardito e le soluzioni tecniche interessanti e nello scenario ad elettroni era tra le più promettenti ed influenti. Finalmente possiamo però dare una buona notizia non solo per i fan dello stile scandinavo ma soprattutto per chi era direttamente coinvolto nella vicenda vuoi come lavoratore vuoi come creditore. Infatti Cake ha ora una nuova proprietà, così come apprendiamo anche dal suo canale Instagram, ancora seguito da 223 mila profili e le cui pubblicazioni si erano interrotte proprio a fine gennaio.
Lo strano caso dei ricambi in Florida
Nel periodo che è passato dall'annuncio di bancarotta e quello di questi giorni relativo alla nuova proprietà, si è chiacchierato di Cake anche per un altro episodio singolare. Il concessionario Micheal Joyce, o meglio eMoto, della Florida, appena sentita la notizia della chiusura aveva prontamente acquistato gran parte delle moto e dei ricambi ancora presenti negli States assicurandosi così un periodo diciamo quantomeno di transizione. Non aveva però rilevato né l'azienda né il marchio. A quanto pare questo avrebbe un po' complicato la situazione, dato che Cake operava a livello internazionale con sedi in Svezia, Stati Uniti e Taiwan e che sembrava inizialmente che gli asset di Cake sarebbero stati acquisiti attraverso l'amministrazione fallimentare svedese da un nuovo proprietario. Come mai parte di questi beni venivano acquistati prima di questa procedura? Al momento non conosciamo i dettagli della vicenda, ma ciò che ora è finalmente certo e che conta è che Cake torna in pista.
La nuova proprietà norvegese
I beni e la proprietà intellettuale di Cake sono stati acquistati dalla Brages Holding AS di proprietà di Espen Digernes, un concessionario Toyota e Lexus norvegese. E considerando proprio come la Norvegia risulti in cima nella diffusione di veicoli elettrici questo passaggio appare sensato. Qui ad inizio anno Reuters intitolava che "i veicoli elettrici occupano l'82% della quota di mercato" giusto per rendere l'idea e lo stop alla vendita dei veicoli endotermici dovrebbe qui essere anticipata addirittura al 2025, cioè l'anno prossimo! In parole povere in Norvegia l'elettrico è già completamente su un altro livello rispetto al resto d'Europa e del mondo. Questa la dichiarazione di Digernes: "Come rivenditore di automobili in Norvegia, abbiamo visto quanto velocemente può avvenire il passaggio all'elettrificazione quando le persone si impegnano a farlo. Ora crediamo che anche la trasformazione nel settore della micromobilità subirà un'accelerazione. Non solo per le moto, ma anche per scooter, ciclomotori e biciclette elettriche. Quando ci siamo imbattuti per la prima volta in CAKE come rivenditore, ci siamo innamorati dei loro prodotti, del design, dell'artigianalità e della storia dietro CAKE. Il nostro obiettivo nell'acquisizione di CAKE era quello di far evolvere il marchio. Puntiamo a espandere CAKE costruendo una solida rete di distribuzione di rivenditori e trasformando una straordinaria iniziativa svedese in un successo scandinavo".
Che fine ha fatto Ytterborn?
Secondo l'annuncio ufficiale, alcuni membri chiave del team originale di Cake, inclusa il CTO Petra Färm, fanno già parte della società rilanciata. Nonostante la nuova proprietà sia norvegese, Cake ha riaperto la sua sede originale a Stoccolma, ma i principali azionisti di Cake prima del fallimento erano il CEO e fondatore Stefan Ytterborn, il fondo pensione svedese AMF e la società di venture capital Creandum. Tuttavia, non hanno ricevuto denaro dal fallimento in quanto altri creditori avevano la priorità. Un ex investitore di Cake, Adam Lewis, ha addirittura minacciato un'azione legale contro Ytterborn se lui o qualcuno a lui affiliato avesse partecipato alle offerte per l'acquisizione di Cake dopo la bancarotta. L'originale fondatore si è fatto da parte e assieme ad alcuni designer che lavoravano con lui in Cake ha fondato una società di consulenza chiamata To Be.
Meno male che ieri non avevo tempo di leggere perchè mi sono messo a pulire il Dell'Orto da 21 del 50ino (piu' o meno ) di mio figlio.... 😍😍😍
Ahh come suonava bene dopo...!!!!!