#rimettiamociinmoto

Fase 2 #rimettiamociinmoto - Intelligenza e buon senso, gli ingredienti giusti per la ripartenza

- Vaga impressione di essere sulla griglia di partenza. Meglio andare cauti per non finire arrosto. Occasione per intelligenza e… stupidità, di dare… e seguire un buon esempio. Non vendere la pelle pur di arrivare primi
Fase 2 #rimettiamociinmoto - Intelligenza e buon senso, gli ingredienti giusti per la ripartenza

5 maggio. Storia, letteratura e Napoleone da quando siamo bambini. Eppure oggi è il giorno prima, il 4 Maggio, che siamo portati a considerare come una data importante, qualcosa come lo spartiacque tra il buio e la luce.

Perché è il momento di cominciare a mettere almeno di lato ricordi indelebili e dolorosi. Non potremo dimenticare quello che abbiamo e stiamo passando, le macerie e i cadaveri che l’onda di virulenza ha lasciato sulla riva strappando vite e affetti. Non dovremo dimenticare per… ricordare, per imparare o stampare meglio nella memoria, gli effetti devastanti di questo primo scorcio di bisestile e tutte le famiglie cha lasciato in ginocchio.

È il momento di ripartire, di rialzarsi. Bene. Ma attenzione! Non dai piedi, dalle caviglie, dalle tibie bensì, come insegna lo Yoga, dalla testa, dal cervello. È la “centralina” che rende tutto più coordinato, efficiente, sicuro.

Il 4 Maggio sono ripartite Fabbriche e un gran numero di attività. Tre quarti dei lavoratori si è rimesso in pista proprio nei luoghi che sono stati il teatro centrale del dramma. Si insiste che l’obiettivo primario è salvaguardare la salute, ma il 4 Maggio è frutto dell’impellenza di far ripartire un’economia certamente provata. Questo accade in un contesto che potremmo pensare rischioso per definizione. La lotta contro il virus si è basata sinora sulle precauzioni. Distanza sociale e mascherine. Il nemico non è sconfitto. Se non vogliamo credere a un destino miracoloso, o misterioso come la fine della SARS, rilanciare senza garantire e garantirsi un analogo livello di attenzione e di conseguente protezione può equivalere a tuffarsi di testa nel baratro. Quindi è… di testa e non di muscoli, di discrezione e non di disinvoltura, di umiltà e non di arroganza che bisogna reagire e armarsi contro l’eventuale nuova, possibile ondata. Non è una nuova sfida, bensì un secondo round meticolosamente tattico e intelligente per sommare punti. Il match si vince all’ultima ripresa.

Ripartire vuol dire tirare un sospiro di sollievo e, contemporaneamente, trattener il fiato. Le norme di comportamento si sommano e talvolta si contraddicono, elasticità e rigore sono spesso decentrati ai Prefetti. I bersagli sono l’assembramento, la voglia smodata di muoversi, di fare attività fisica, di “girare”. Tutto quello, insomma, che può indurre a comportamenti scriteriati.

La rete delle regole ha, inevitabilmente, troppi buchi. Tapparli tutti sarebbe stata un’utopia, ma è ora che ci si adoperi per distillare dai concetti di base la “filosofia”. È la grande occasione dell’intelligenza ed è anche e soprattutto l’occasione del secolo per la stupidità. Pensate agli smargiassi che si accalcano in passeggiata a mare, agli idioti che tornano a far gruppaccio davanti a fabbriche, pullman, mercatini e fiere, agli imbecilli che pensano di poter riattivare movida e grigliate. Tutti questi, puntualmente ripresi, criticati a gran voce ed esposti alla berlina del social, anche non capendo nulla potranno rientrare nei ranghi e, se non diventarlo, almeno assumere un atteggiamento “da” intelligenti.

La Moto. Ecco dove volevamo arrivare, lo sapevate e lo sapete già. Questa volta non sto a copiarmi e incollarmi. Ditemi voi quale altro mezzo corrisponde meglio, quasi una vocazione, alle esigenze della mobilità, di quella individuale elevata ad un ruolo fondamentale, cruciale. Confermatemi voi che da Lodi a Milano, o semplicemente per attraversare Milano, Roma, Napoli, per tutti quei collegamenti urbani e intercomunali che caratterizzano la vita di milioni di persone, la Moto è il mezzo ideale, insostituibile. Ditemi se c’è qualcosa di meglio, legittimo, sensato (e a questo punto aggiungo divertente) della Moto. Ditemi se non è la sua e la nostra grande occasione.

ANCMA sta promuovendo il rilancio “intelligente” della Moto e del comparto, la Federazione Motocislistica sta ridisegnando in questa chiave l’attività di molte discipline, turismo compreso che sembrerebbe un argomento quasi fuori luogo, dato il momento. Moto.it, molti penseranno che è una missione di parte, ne ha fatto un manifesto editoriale. Non solo passione, è onestà intellettuale.

Il fronte del #rimettiamociinmoto si va stringendo attorno al Governo perché ci si accorga della Moto, seriamente, non solo in subordinato e colposo senso di disattenzione per aver detto e fatto solo di biciclette. Partire dall’incentivazione è arrivare all’educazione, alla ragionevolezza, alla consapevolezza di valori che la Moto-balocco a volte ha messo nell’ombra della sua gioiosa verve. Un taglio netto alla burocrazia e ai suoi costi, per esempio, bolli, passaggi, revisioni, registrazioni, per incominciare, è un contributo logico e doveroso alla riattivazione di un comparto che sta passando davvero un brutto momento.

  • DettoFatto
    DettoFatto, Lodi (LO)

    Tanti anni fa leggevo Dylan Dog.
    C'è un personaggio (Groucho Marx) che spesso faceva domande e battute argute, me ne ricordo una:

    "Perchè se butto un bicchiere di vino in un bidone di immondizia ottengo immondizia, e se butto un bicchiere di immondizia in una botte di vino, ottengo una botte di immondizia?"

    In sostanza, a chi si chiede "ma il buon senso di chi?" la risposta è "di tutti".

    Come con le mascherine di comunità: se tutti le indossiamo, siamo tutti protetti.
    Se qualcuno non le indossa, nessuno è più veramente protetto.

    Se guido prudentemente in mezzo a una moltitudine di "insensati", finisco col farmi del male; se guido da insensato in mezzo a tutti guidatori prudenti, farò del male a me stesso o a qualcun altro.

    Io posso controllare solo il mio di buonsenso; quello degli altri è fuori dalla mia portata.
  • lamberto.gallese
    lamberto.gallese, TIVOLI (RM)

    io non penso che bisogna scomodare illustri letterati e filosofi per spiegare la " mancata ripartenza "delle due ruote motorizzate A LIVELLO TURISTICO......perche il vero " problema " è QUESTO : ( non ci prendiamo in giro, siamo intelligenti !!!!! ) il MOTOTURISMO del FINE SETTIMANA ...... I motociclisti o sccoteristi che usano le due ruote per andare al lavoro non hanno mai avuto problemi sin dal 10 marzo( inizio del lockdown ) hanno regolarmente usato la moto ( ora , con la riapertura di tante attività lavorative saranno molti ma molti di più ) Quindi la domanda è spontanea ..... perche permettere di usare le due ruote per recarsi al lavoro, e vietarne l' uso per il mototurismo ???? Se la moto è ritenuta pericolosa ( a maggior ragione in questo periodo ..... dove " E' QUASI VIETATO RECARSI IN OSPEDALE ")...... lo è sempre ....in qualsiasi circostanza la si adoperi . Purtroppo la verita è una : ci sono troppi pregiudizi e luoghi comuni negativi su noi motociclisti ( specialmente i " forzati del fine settimana ) incoscienti, pazzi, scapestrati ecc.Se ancora non ci consentono di riappropiarci di " questa nostra libertà " l'unico motivo è questo ( non ce ne sono altri ) : hanno una tremenda paura che andiamo ad intasare il "sistema sanitario " ( non voglio scendere in particolari, per ovvi motivi ) Non si rendono conto, che più lunga " sarà l' astinenza " più pericoloso sarà il rientro !!!!!!! Perchè, prima o poi queste benedette moto le dovremo riprendere !!!!! E le riprenderemo " QUANDO NON SAREMO PIU' UN PERICOLO PER LA SANITA'PUBBLICA ( capitooooo ???? Che considerazione hanno di noi ??? ) a quel punto, saremmo di nuovo liberi, e " ABBANDONATI al NOSTRO PERICOLOSO e BIASIMATO SVAGO "
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