Arriva il visore notturno per le moto
Negli ultimi anni sono andati crescendo i disposizitivi votati alla sicurezza a disposizione dei motociclisti. Come l'ABS e il controllo di trazione, con cui la vita in sella è diventata più semplice anche nelle situazioni più critiche. Quello che però non si è ancora diffuso è il dispositivo per la visione notturna. Nato come strumento in dotazione ad alcune categorie speciali - ad esempio l'esercito e la polizia per cui è importante "vederci bene" anche di notte - il dispositivo sposa l'ormai collaudata tecnologia dell'immagine termica digitale.
Come potete vedere dalle foto, il sistema è stato montato su una BMW 1150GS, posizionando sopra uno dei faretti supplementari una telecamera ad infrarossi. Sul manubrio è stata poi montata un'unità GPS con ingresso video, che riceve il segnale dalla fotocamera mostrandola al pilota in alta definizione. Testato per quasi 15.000 km, il visore notturno si è dimostrato sempre efficace e molto utile per chi fa tanta strada in condizioni di luce differenti. Il costo dell'installazione si aggira sui 1.600 euro, e non è proprio economico, ma potrebbe diventare un accessorio da "listino" per alcune categorie di moto specifiche. Vedi BMW oppure Honda, viso che non starebbe male di serie su una Gold Wing.
Non si pensi però che l'utilità del visore notturno sia valida solo per girare su buie strade di montagna, in qualche valle o campagna sperduta. Questo sistema aiuta anche nella guida su strade normali, quando capita di essere accecati dalle luci provenienti dalla direzione opposta. Basta infatti spostare lo sguardo sullo schermo per avere la piena visuale di ciò che sta davanti, senza rischiare di essere abbagliati o di accusare il fastidioso effetto del controluce. Un modo efficace per avere sempre il pieno controllo della situazione e non avere brutte sorprese.
Questo sistema è già utilizzato con successo dai piloti di elicottero, ed è facile che anche in moto faccia bene il suo lavoro. Sarebbe interessante provarlo. E poi chissà che in futuro non si possa integrare con un sistema multi-piattaforma, magari diventando anche navigatore, completando così un kit touring davvero tecnologico.
Matteo Cappella